Recensione

The Walking Dead - Season 2 Ep3

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a cura di FireZdragon

[La recensione Potrebbe contenere spoiler o riferimenti ai precedenti capitoli – Attenzione!]
Finalmente anche il terzo capitolo della seconda stagione di The Walking Dead è arrivato, quantomeno su Steam, e mentre in molti ancora attendono di avere la stagione completa tra le mani prima di lanciarsi nella nuova avventura di Clem, il nostro viaggio continua tra mille e più difficoltà.Con In Harm’s Way Telltale inizia a fare davvero sul serio e nell’ora e mezza circa di gioco che ci troveremo davanti i colpi di scena si susseguiranno in maniera repentina, alternati a fasi forse sin troppo lente ambientate questa volta in un’area di gioco parecchio ristretta.

Un passo dopo l’altroPartiamo dal presupposto che in questa stagione non riusciamo ad affezionarci in maniera seria a nessun altro personaggio presente. L’assenza di Lee ha lasciato un vuoto incolmabile nel nostro cuore e pensiamo di non andare troppo lontani dai veri sentimenti di Clementine in questo caso, ragazzina forte si ma con la mente ancora legata al passato e Telltale non perde occasione per mettere elementi in gioco che forzino i ricordi. Quando Kenny è tornato nello scorso episodio tutta la prima serie ci è piombata di nuovo davanti agli occhi, tutti i sacrifici fatti per scappare, le persone abbandonate lungo il cammino e gli amici persi hanno costruito un muro di mattoni attorno ai nostri sentimenti, rendendo difficile in questo caso apprezzare la compagnia degli sconosciuti. Sappiamo ormai quanto Telltale ami farci affezionare ai diversi protagonisti per poi toglierceli nel peggiore dei modi e sappiamo anche di come la narrazione spesso forzi situazioni eccessive per scatenare tradimenti, gelosie e colpi di testa a volte insensati.Durante la nostra sessione di gioco abbiamo quindi preso una posizione decisamente distaccata da tutto e da tutti, con l’unica eccezione proprio per Kenny il nostro unico legame con il passato.Come dicevamo siamo quindi indifferenti agli altri protagonisti dell’avventura e anche se spesso le nostre scelte tentano di portarli dalla nostra parte è in realtà il nostro egoismo e la nostra astuzia a muoverci in quella direzione piuttosto che un sentimento vero di affetto.Troviamo piuttosto esasperante inoltre che in ogni singola situazione un gruppo di adulti, teoricamente in grado di prendere decisioni autonomamente e sicuramente meno vulnerabili di una bambina continuino a necessitare dell’aiuto a Clem. Le chiedono pareri, la mettono in difficoltà e la coinvolgono in situazioni che nella realtà la vedrebbero messa in un angolo. È un compromesso che si sta rendendo indispensabile in questa stagione proprio per la mancanza di un punto di riferimento adulto e che penalizza fortemente, almeno secondo noi, il coinvolgimento del giocatore.

Nuovi personaggi da odiareAnche in questo capitolo arrivano nuovi personaggi secondari, da conoscere, studiare e imparare a gestire. Harm’s Way questa volta va ovviamente oltre proponendo un vero antagonista, probabilmente il migliore di tutta la serie, regalandoci il tempo di comprendere meglio le ragioni che lo spingono a comportarsi come uno spietato tiranno, quasi a voler creare empatia con Clem riuscendoci peraltro perfettamente. Alcuni dei ragionamenti che gli vedremo fare in questo capitolo si sposano esattamente con il nostro pensiero e anche se Clem cerca di negarlo con tutte le sue forze, l’evoluzione che stiamo osservando la sta mutando lentamente in una persona ugualmente spietata che ha imparato a mettere i propri bisogni davanti tutto e tutti e noi non possiamo far altro che esserne contenti. Continua quindi una crescita del personaggio che ci piace e appassiona ma notiamo sempre più spesso che le nostre azioni e dialoghi restano a volte troppo fini a loro stessi, molto più di quanto Telltale ci avesse abituato con la scorsa stagione.Le decisioni che prendiamo insomma non sembrano essere così determinanti nella costruzione dei rapporti e sebbene continuino a modificare la trama sembrano solo scalfire superficialmente i sentimenti che le altre persone provano nei nostri confronti.Nel terzo episodio arrivano inoltre piccole sezioni investigative da compiere, un finale scoppiettante e scene di rara violenza, soprattutto tra i personaggi e non solo verso i non morti. Sono scene alle quali Telltale ci sta lentamente abituando ma che comunque colpiscono duro allo stomaco, soprattutto quando arrivano inaspettate come in questo caso.

– Tantissimi colpi di scena

– Un grande antagonista

– Crescita di Clem eccellente

– Viene sempre dato troppo peso alle decisioni di Clem

8.0

In Harm’s Way è un buon capitolo, forse lento in alcune sue fasi ma capace di mettere in gioco tanti personaggi e soprattutto regalare al giocatore numerosissimi colpi di scena. La piccola Clem continua la sua crescita in modo apprezzabile anche se chi la circonda continua a darle davvero troppo peso e troppa importanza per le decisioni di un gruppo che dovrebbe essere comunque totalmente indipendente dai voleri di una bimba.

Voto Recensione di The Walking Dead - Season 2 Ep3 - Recensione


8