Anteprima

The Surge

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a cura di Matteo Bussani

L’evento di Parigi per la presentazione della lineup 2017 del colosso francese Focus è stato un’ottima occasione per vedere tutti i titoli in uscita da qui a qualche anno. Tra questi era disponibile per una sessione hands-on The Surge, action-RPG in sviluppo presso Deck 13, che conosciamo bene per l’ottimo Lords of the Fallen. 
La demo era incentrata sulle primissime fasi di gioco, fondamentalmente il tutorial e poco altro. Gli sviluppatori, prima della prova, ci hanno comunicato che il gioco può dirsi ormai completo e, in questo periodo, sono totalmente dediti al polishing e alla rifinitura in vista della prossima uscita. Per chi non lo conoscesse, The Surge, come la precedente creazione dei Deck 13, può dirsi un’opera molto vicina a quelle dei From Software, e non cadremmo in errore nel definirlo Souls-like, nonostante l’originale ambientazione futuristica ed elementi di gameplay inediti, sufficienti ad allontanarlo dall’esserne una mera imitazione.
Quando la tecnologia gioca brutti scherzi
Le premesse narrative sono quelle di una terra vicina alla sua fine, principalmente a causa dell’eccessivo sfruttamento di risorse da parte di una civiltà raccolta in città sovrappopolate. L’avanzamento tecnologico ha permesso ai cittadini, aiutati da esoscheletri, di tornare all’esplorazione delle aree periferiche delle città per compiere attività di recupero, attorno a cui andranno a svilupparsi tutte le dinamiche ruolistiche di personalizzazione e crescita del personaggio e che vedremo più in là nell’articolo. Tutto ciò ci porta ad affrontare le avventure del protagonista in un mondo distopico, arido, ma altamente tecnologico.
Ora invece passiamo ad analizzare le basi del gameplay che sappiamo bene essere il principale pilastro di questo genere. Tutto ha inizio da una postazione che funge da checkpoint e area di ristoro, oltre che da base per salire di livello e potenziare gli equipaggiamenti, esattamente come quanto fatto dai falò nella serie dei Souls, per essere chiari. 
I comandi a nostra disposizione sono l’attacco rapido, quello forte, parata, dash in diverse direzioni e la possibilità di utilizzare gli oggetti in nostro possesso. L’attacco forte, in particolare, potrà essere caricato e nonostante il dilatato tempo di esecuzione potrà contare su danni ampiamente maggiorati. I nemici incontrati nella breve sezione affrontata spaziano dai semplici droni, di livelli diversi e dal differente pattern d’attacco, ai nemici umanoidi dotati anch’essi di esoscheletro. 
Un’armatura è per sempre
L’esoscheletro è diviso in sei diverse parti, una per arto più due generali, il nemico che ne è dotato può essere colpito in ciascuna diversa parte, selezionabile tramite levetta analogica destra. Di queste, alcune saranno indicate come deboli e ogni colpo inferto arrecherà un quantitativo maggiorato di danni. Colpendo invece le zone più resistenti potremo rompere il pezzo di armatura, guadagnare dapprima lo schema e poi, dalla volta seguente, i pezzi necessari per costruirlo.
Un’armatura migliore, più che attraverso casse dedicate, sarà dunque ottenibile sconfiggendo più volte il nemico che ne è in possesso, ricordando, per certi versi, quanto fatto nella serie Monster Hunter. Una volta recuperata la valuta in gioco, assimilabile all’esperienza, potremo spenderla per far salire il livello del nucleo dell’esoscheletro. Un nucleo più forte garantisce una maggiore quantità di energia disponibile, da utilizzare per attivare gli innesti, in grado di fornirci perks passivi. Ci saranno davvero una miriade di combinazioni possibili dato che i vari pezzi sono slegati fra di loro: si potranno creare armature pesanti, molto resistenti ma tali da rallentare i movimenti, come invece sarà possibile dotarsi di pezzi leggeri per non avere alcun vincolo sulla mobilità. 
Le scelte effettuate in sede di prova ci hanno condotto a una configurazione heavy del personaggio che ci ha comunque mantenuti fortemente legati alla meccanica del dash, che si preannuncia dunque fondamentale indipendentemente dal tipo armatura per evitare i colpi avversari.
Souls like, ma fino a un certo punto
Le tre barre che formeranno l’angolo in alto a sinistra dell’interfaccia sono quelle della vita, della stamina e dell’overcharge. Dopo una serie di colpi, il nostro personaggio ricaricherà quest’ultima e qualora dovessimo superarne un certo valore in presenza di un nemico danneggiato potremmo ricorrere alla finisher, che ci garantirà anche un bonus al loot.
Nell’intervista che ha seguito la nostra prova, abbiamo appreso come la curva di difficoltà sia relativamente alta nella prima fase del gioco, ma poi, al contrario di quanto succeda solitamente, vada un po’ ad affievolirsi, con alcuni punti che, una volta ottenuti un certo equipaggiamento e una determinata esperienza, ci sembreranno addirittura facili. Questo per non rendere particolarmente frustrante la dinamica di creazione delle armature che, se dipendesse sempre dall’attenzione del giocatore e dalle sue abilità, potrebbe diventare uno scoglio importante da superare. Sempre dall’intervista abbiamo avuto modo di scoprire il numero di aree di cui sarà composta la mappa di gioco: cinque, molto differenti e tutte collegate fra loro, che insieme vanno a costituire una rete simile a quanto visto in Lords of the Fallen.
Graficamente siamo di fronte a un prodotto buono, ma non stratosferico considerate soprattutto le dimensioni delle mappe. Purtroppo sul versante tecnico, The Surge  durante le prove di alcuni colleghi giornalisti, si è letteralmente rotto sotto le loro mani, con un bug che mano a mano riduceva le azioni eseguibili per poi inesorabilmente interrompersi. Non pensiamo la cosa si possa propagare anche alla build finale, ma la citiamo solamente per dovere di cronaca. 

– Le dinamiche relative agli esoscheletri sono molto interessanti

– Ambientazione futuristica, inedita per un souls-like

The Surge è un Souls-like dall’ambientazione futuristica, con cui i Deck 13 hanno deciso di intraprendere una strada più originale di quella del predecessore, Lords of the Fallen, per introdurre nel sistema di gioco tante novità, riassumibili concretamente negli esoscheletri. Il sistema di combattimento rodato e la ripida curva di difficoltà sembrano esserci, nonostante temiamo un po’ le affermazioni dello sviluppatore sull’appiattimento della difficoltà nella seconda parte dell’avventura. Per ogni ulteriore giudizio su questo titolo vi rimandiamo a maggio quando il gioco uscirà su XOne, PS4 e PC.