Anteprima

The Showdown Effect

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a cura di FireZdragon

Reykjavik – Con l’avvento di Magicka la notorietà dei ragazzi di Arrowhead è schizzata alle stelle. I talentuosi sviluppatori svedesi, ci hanno regalato un titolo dalle meccaniche complesse ma assolutamente divertente, in grado di coinvolgere sia gli amanti del singleplayer sia quelli del multiplayer. E’ con immensa curiosità che ci siamo quindi recati al primo evento di presentazione di The Showdown Effect, titolo dalla forte componente online in arrivo come esclusiva su piattaforma PC. Ecco cosa abbiamo scoperto!
Smashbros e goldeneye!
Avere un’idea vincente per dare vita a un videogioco non è mai semplice e di sicuro non lo è nemmeno l’essere originali. Se però a situazioni di gioco già rodate si uniscono scelte di design intelligenti e trovate divertenti ecco che anche un genere già conosciuto può tornare a brillare nuovamente tra le mani dei videogiocatori. Questo è grossomodo quanto accadrà con The Showdown Effect, un brawler online 2D molto simile nel concetto a Super Smash Bros o al più recente Playstation All Stars ma con un taglio completamente differente da queste due produzioni e, soprattutto, previsto per una piattaforma che non ospita grandi esponenti del genere.
The Showdown Effect vuole omaggiare in maniera pesante ed evidente i film anni 80, con tutti i cliché del caso e l’aggiunta di tanto, tanto umorismo. Vi basti pensare che uno dei personaggi principali, attualmente ne erano disponibili solo una decina, si chiama Dutch Mc Clone, è nato in Austria ma si è trasferito successivamente in America dove ha trovato fortuna grazie all’impiego nei marines e nelle forze speciali. Con il passare del tempo si è poi ammorbidito, finendo la sua carriera come maestro alle elementari. I richiami ad Arnold Schwarzenegger sono lapalissiani e questo genere di citazioni sono sparse ovunque all’interno del gioco, partendo dai titoli di testa fino ad arrivare ai menu di vittoria finali, generati randomicamente con battute e frasi d’effetto per decretare il miglior giocatore sempre nuove.
La diversità del prodotto tuttavia non risiede unicamente nel background dei propri personaggi ma anche, come andremo presto a spiegare, nelle modalità di gioco e nel sistema di combattimento.
Ready? Shoot!
Attraverso il menu iniziale si potrà scegliere il proprio personaggio, ognuno caratterizzato da una mossa speciale e da un set di armi unico, solitamente una melee e una a lungo raggio, e personalizzarlo con una buona quantità di variabili estetiche, a partire dai classici cappelli fino ad arrivare a parti robotiche o ancora armature medievali, ininfluenti tuttavia sul gameplay.
Un modo come un altro per permettere agli sviluppatori di monetizzare il prodotto, venduto a 10 dollari circa, e attinente alle meccaniche dei più recenti titoli con item shop. Anche qui infatti si potranno guadagnare con ogni partita coin spendibili nel negozio o sarà possibile utilizzare la valuta reale per ottenere immediatamente il costume preferito.
Nulla si sa ancora su eventuali personaggi extra ma il supporto di Arrowhead per il titolo nei prossimi anni sarà totale quindi è difficile escludere tale possibilità.
Deciso il nostro eroe, il sistema di matchmaking ci metterà davanti alla possibilità di scegliere una tra le quattro modalità di gioco disponibili, sostanzialmente tutte varianti del deathmatch a squadre e singolo, con risvolti tuttavia interessanti. In questa particolare occasione abbiamo provato dapprima una battaglia in un castello medioevale in un tutti contro tutti e, successivamente, uno scontro quattro contro quattro in una Tokyo futuristica con tanto di Godzilla sullo sfondo.
Le mappe, a differenza dei brawler game su console, sono estremamente vaste e complesse in termini di design, ma soprattutto non permettono di morire venendo lanciati fuori da esse. The Showdown Effect si basa infatti quasi interamente su inseguimenti, combattimenti sulla distanza e duelli corpo a corpo, con la possibilità ovviamente di chinarsi e schivare scivolando, o addirittura deflettere proiettili e colpi di spada con la semplice pressione di un tasto. Più che sulle semplici combo a cui siamo abituati quindi, il titolo mette in campo un’azione di gioco frenetica dove i riflessi e la precisione saranno di fondamentale importanza. 
Nota particolarmente significativa è il campo visivo ridotto del nostro personaggio. Non sapremo infatti dove saranno i nostri nemici a meno di non vederli direttamente, pertanto accovacciarsi dietro un muretto nell’attesa che qualcuno ci passi accanto per poi tagliarlo a metà con un’alabarda appena raccolta è una tattica assolutamente fattibile. Due sono le cose che non mancano di certo al titolo, la prima è una sana dose di violenza e sangue e la seconda la quantità di armi e oggetti raccoglibili da terra.
Nella mappa del castello medioevale, per esempio, erano disponibili spade, archi, pugnali da lancio mazze e scudi araldici ma non mancavano oggetti più originali come crocifissi, scettri da re o sacchi di monete da lasciar cadere in testa ai nostri avversari dall’alto. Insomma follia e divertimento fusi insieme alla grande. Ognuno di questi oggetti avrà fondamentalmente statistiche proprie in termini di velocità e danno rendendo gli scontri decisamente vari.
Tutti contro tutti in un mondo cartoon
Se la modalità deathmatch si spiega da sola, il team death match invece riceve l’interessante aggiunta del last man standing. In parole povere si potrà rientrare in partita finché tutti i membri del proprio team non verranno uccisi contemporaneamente, aggiungendo però dei secondi preziosi al counter globale di respawn a ogni morte. Questo porta grandissime responsabilità sulle spalle dell’ultimo giocatore di una squadra rimasto in campo, che dovrà scegliere a quel punto se tentare di fuggire e nascondersi fino alla ricomparsa di qualche suo compagno o lanciarsi all’assalto nel tentativo di vincere la partita da solo. Un sistema vincente che ci ha divertiti e che non vediamo l’ora di riprovare, magari con più calma nell’imminente beta, già disponibile per chi ha preordinato il gioco su Steam. (state tranquilli abbiamo qualche sorpresa in serbo per voi la prossima settimana!).
Graficamente e stilisticamente il titolo è al top. Le mappe sono molto ispirate e il design 2.5D dei personaggi, realizzati splendidamente e caratterizzati ancora meglio, stupisce, grazie anche a un comparto animazioni di primissimo livello.
Ci ha stuzzicato inoltre la complessità delle mappe, con la possibilità di arrampicarsi sulle pareti, eseguire walljump per raggiungere velocemente i piani alti della mappa e la presenza di scorciatoie e passaggi segreti sparsi un po’ ovunque, cose che vanno ad aggiungere imprevedibilità ulteriore agli scontri. Da segnalare infine la possibilità di mandare in streaming le proprie partite su Twitch.tv direttamente, senza doversi appoggiare a software esterni di terze parti.

– Stilisticamente eccezionale

– Frenetico e divertente

– Richiede buona abilità

The Showdown effect ci ha stupito in positivo e si porta a casa senza ombra di dubbio la palma come miglior titolo di questa prima giornata di presentazioni alla Paradox Convention. Arrowhead ha in serbo per tutti i giocatori un gioco divertente, veloce e competitivo che siamo sicuri non deluderà. L’uscita è prevista il prossimo 5 marzo, accompagnata da una fase beta fino al giorno del rilascio. Ovviamente seguiremo il suo sviluppo da vicino, restate con noi per tutte le successive novità!