Recensione

The King of Fighters Collection: The Orochi Saga

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a cura di Star Platinum

Il genere picchiaduro é forse uno dei talloni d’achille della console Nintendo, che non brilla certo per quantità di titoli proposti, nonostante siano presenti alcuni prodotti di indubbio valore ed altri titoli tutto sommato apprezzabili. Per quei pochi fortunati che hanno avuto la possibilità di usufruire del mercato import, il 2008 si è chiuso con la pubblicazione dell’ottimo Tatsunoko Vs. Capcom e di recente è giunto in Europa un altro classico SNK legato alla popolare serie di Samurai Shodown, tuttavia gli esponenti di questo glorioso genere appaiono ancora troppo pochi per offrire un’adeguata possibilità di scelta e nemmeno la ludoteca della Virtual Console, per quanto ricca di grandi classici, è riuscita ancora a colmare questa lacuna, nonostante la pubblicazione di alcuni di prestigio appartenenti a serie storiche. In aiuto dei possessori di Wii giunge però SNK Playmore che, forte dell’esperienza ormai consolidata in questo ambito, propone un titolo da molti atteso e reso ancor più interessante dall’indubbio valore nostalgico che lo contraddistingue. Dopo l’interessante esordio sul mercato americano, vediamo se The King of Fighters – The orochi saga riuscirà a far breccia nel cuore dei gamers europei.

Storie di rivalità e vendettaQuesta famosa serie picchiaduro made in SNK ha avuto origine nell’ormai lontano 1994 e da allora sono stati oltre una ventina, tra episodi ufficiali e crossover, i capitoli ad essere stati pubblicati per i diversi sistemi videoludici. La particolarità di questo brand nasce dal fatto che il gioco era stato sviluppato in origine per dare modo ad ogni appassionato di poter utilizzare personaggi provenienti da titoli SNK molto famosi, ma indipendenti tra loro, quali ad esempio Art of Fighting, Fatal Fury ed altri ancora. Il successo della serie è cresciuto esponenzialmente con il trascorrere degli anni, grazie anche al fatto che ogni nuovo episodio, pur non stravolgendo mai la meccanica, adottava l’ingegnoso stratagemma di cambiare in parte i personaggi presenti, facendone scomparire di volta in volta alcuni per lasciare spazio ad altri. La struttura narrativa, come da tradizione, non era supportata da una storia molto interessante né originale, tuttavia i diversi intrecci che ne scaturivano risultavano apprezzabili lasciando spazio di tanto in tanto a qualche piacevole retroscena.Il maggior pregio del gioco non deve però essere ricercato nell’aspetto tecnico, come avremo modo di approfondire a breve, quanto piuttosto nel bilanciamento tecnico che da sempre, seppur in maniera discontinua, contraddistingue i titoli SNK. Alcuni elementi presenti saranno, infatti, ben noti ai gamers di vecchia data ed agli appassionati di picchiaduro 2D in generale, in quanto all’epoca dell’originaria pubblicazione erano riusciti a rinnovare in parte un genere per lungo tempo dominato da Capcom. Tra questi risulta impossibile non citare l’ormai noto Team Battle (in grado di far confrontare tra loro due gruppi di tre combattenti in maniera alernata) e le Desperation Moves, quali puro esempio di spettacolarità pura. Questi e molti altri aspetti conferiscono alla collection un valore apprezzabile anche dal punto di vista qualitativo, in virtù delle ottime conversioni con cui sono stati riproposti i cinque episodi proposti, che nel dettaglio comprendono King of Fighters ’94, King of Fighters ’95, King of Fighters ’96, King of Fighters ’97 e King of Fighters ’98.

L’evoluzione della seriePer certi versi, confrontando il gioco con gli episodi originali, si potrebbe parlare di un’edizione Arcade Perfect in parte ottimizzata ed in parte fedele al passato. Per prima cosa però è necessario analizzare almeno a grandi linee le differenze che legano tra loro gli episodi presenti. I primi due capitoli (KoF ’94 e KoF ’95) appaiono sostanzialmente molto simili l’uno all’altro sia per realizzazione tecnica che per gameplay. Per sconfiggere i propri avversari, come in buona parte dei picchiaduro ad incontri di un certo spessore, non basta lanciarsi in attacchi sconsiderati, ma occorre valutare con un minimo di strategia le giuste mosse da effettuare e cercare di “leggere” al meglio lo stile di combattimento del nemico per evitare le mosse speciali più letali e tenersi pronti per scagliare le proprie nel momento opportuno. Gli esiti degli scontri non sono mai scontati in partenza e la presenza di numerose mosse speciali, oltre ad un’otima varietà di tecniche da effettuare in determinate condizioni, riesce a mantenere il coinvolgimento sempre ai massimi livelli, permettendo di ribaltare anche le situazioni più disperate con una buona dose di attenzione, fortuna e tanto allenamento per l’esecuzione dei comandi più complessi. Come descritto in precedenza, i difetti più consistenti, per quanto assolutamente non rilevanti ai fini del divertimento, possono essere ricercati nell’ottica della poplarità delle serie di quel periodo, con un piccolo vantaggio in termini di prestazioni da parte di tutti quei lottatori appartenenti ai marchi più noti, quali ad esempio Fatal Fury. KoF ’96 risulta nel complesso il più equilibrato tra quelli presenti, grazie ad alcuni cambiamenti per quanto riguarda le dinamiche e tipologie d’attacco e schivata, in grado di rendere i combattimenti ancora più avvincenti. Anche tecnicamente è possibile riscontrare un miglioramento generale a livello d’animazioni e pulizia grafica. Concludono la raccolta KoF ’97 e KoF ’98, che appaiono come i più curati e bilanciati del pacchetto. Evidenti i miglioramenti rispetto ai primi capitoli anche per quanto riguarda il sistema di danni inflitti, più equilibrato ed uniforme, oltre che per i rosters ed i numerosi contenuti sbloccabili, che sicuramente faranno la gioia di tutti i fans della serie. Dal punto di vista della fedeltà i caricamenti sono praticamente ridotti a zero, rendendo l’azione fluida ed il ritmo sempre elevato ma mai portato all’esasperazione.

Per i veri nostalgici, ma non soloNonostante le innovative possibilità messe a disposizione dal Wii a livello di sistema di controllo, le scelte operate dagli sviluppatori sono ricadute su opzioni tutto sommato prevedibili e scontate, anche se la varietà messa a disposizione del giocatore si rivela comunque molto ampia e soprattutto convincente sotto tutti i punti di vista per quanto riguarda la precisione nella risposta ai comandi. La configurazione standard, pensata anche per giocatori mancini, prevede l’utilizzo del solo Wii Remote e affida ai pulsanti A, B, 1 e 2 l’esecuzione di pugni e calci, mentre il movimento del personaggio è gestito dal D-Pad. Indubbiamente, come da tradizione ormai, si rivela la scelta più scomoda in quanto decisamente poco adatta a realizzare in maniera corretta e rapida le azioni richieste. E’ possibile quindi scegliere di giocare con Nunchuk e Wii Remote, soluzione che migliora la situazione sensibilmente. Lo stick analogico gestirà in questo caso i controlli del personaggio e gli attacchi base saranno equamente distribuiti tra i pulsanti Z, C, A e B. Le cose migliorano ulteriormente, raggiungendo livelli ottimi, scegliendo come perfiferiche di controllo il joypad del GameCube, oppure il Classic Controller, attraverso cui è possibile ottenere grandi soddisfazioni ed un senso d’immersione molto elevato. Se disponete di una periferica joystick stile sala giochi, tra quelle supportate, ovviamente il coinvolgimento che ne deriva tocca vette ancor più elevate ma anche così i risultati ottenuti dagli sviluppatori appaiono convincenti e adatti a tutti.La piccola differenza rispetto alla versione PS2 del gioco, consiste nella realizzazione tecnica, migliorata ulteriormente dal punto di vista dei caricamenti e del dettaglio grafico, nonostante il tutto si riduca a pochi particolari ottimizzati. Da questo punto di vista è innegabile che la grafica, pur risultando pregevole nel complesso, non riesce a reggere il confronto con le produzioni attuali e risulta datata. Discorso diverso ovviamente per lo stile dell’intero titolo ed il character design di personaggi e ambientazioni, ancor oggi affascinanti e piacevoli a vedersi, grazie all’ottima varietà di stili, ambientazioni e coreografiche mosse speciali.Nella media il sonoro, con alcuni brani decisamente coinvolgenti ed altri più anonimi. Nemmeno questo aspetto ha beneficiato di accorgimenti particolari o ritocchi a livello qualitativo, ma risulta comunque positivo sia per la qualità dei brani presenti che per i numerosi effetti sonori.Indubbiamente il successo di un prodotto come questo è legato al fattore nostalgico in primis e alla passione per i picchiaduro in 2D secondariamente, in quanto dubitiamo che chi è alla ricerca di un titolo “nuovo” possa interessarsi al gioco SNK senza storcere un po’ il naso per la grafica. Gli appassionati, invece, troveranno in questa collection una delle migliori raccolte mai realizzate per Wii che nonostante il pressante peso degli anni ha mantenuto inalterato il divertimento offerto grazie al fattore rigiocabilità supportato dai molti extra sbloccabili e dal multiplayer che come sempre rende qusti giochi eterni. La presenza dell’online avrebbe garantito potenzialità a tratti incredibili, ma la longevità è comunque su ottimi livelli e quel che conta è che il gioco sia appagante del resto.

– Cinque grandi capolavori SNK

– Oltre sessanta personaggi tra cui scegliere

– Gameplay classico…

– Imperdibile per gli appassionati di picchiaduro 2D

– Tecnicamente non ottimizzato agli standard attuali

– …ma per qualcuno potrebbe risultare frustrante

– Nessuna modalità online

7.5

Tirando le somme The King of Fighters Collection: The Orochi Saga risulta un prodotto molto interessante e divertente. Le conversioni dei cinque episodi proposti appaiono ben realizzate e di tutto rispetto, nonostante non si possa certo parlare di riedizioni ottimizzate da un punto di vista tecnico rispetto agli standard attuali. Gli appassionati di picchiaduro a incontri troveranno in questo gioco un degno rappresentante del genere, grazie a un gameplay immediato che propone alcune delle migliori idee degli anni passate applicate in modo ottimo e funzionale. Il sistema di controllo garantisce una grande varietà di configurazioni e l’esperienza si rivela immersiva e coinvolgente, regalando numerose ore di divertimento e arricchendo ulteriormente il valore finale di un prodotto che risulta indispensabile per gli appassionati di picchiaduro 2D, ma che non sarebbe sbagliato definire come uno dei migliori esponenti presenti sulla console Nintendo. In attesa di poter giudicare l’altrettanto accattivante Samurai Shodown Anthology cercate, se amate i picchiaduro 2D prendetene seriamente in considerazione l’acquisto, decisamente consigliato soprattutto per i gamers di lunga data.

Voto Recensione di The King of Fighters Collection: The Orochi Saga - Recensione


7.5