Recensione

The King of Fighters '94

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a cura di rspecial1

Nel 1994 SNK decise di dare una svolta al mondo dei videogiochi, ed in particolare dei picchiaduro ad incontri. Sino ad allora la società creatrice del Neo Geo non aveva fatto altro che cercare di avvicinarsi alla rivale Capcom ed al suo irraggiungibile Street Fighter 2. Le saghe ideate furono tante e tutte si diversificavano tra esse per diverse meccaniche del gameplay. Era giunto il momento però di far nascere il sistema di combattimento a squadre, era arrivato il giorno di prendere tutti i migliori lottatori della sua scuderia ed inserirli in un’unico picchiaduro, che da li avrebbe seganto l’inizio di una leggende, The King of Fighters.

Star Team Lined Up!Per dar vita ad un titolo del genere fù creata una storia banalissima, un misterioso uomo invita i più forti guerrieri del mondo a sfidarsi per decretare il vincitore. Ogni scusa era buona per menar le mani. Appena iniziata la partita si viene scaraventati nella pagina di selezione del proprio Team, qui già si nota il raggruppamento dei personaggi che erano:

-Italy Team: Terry, Andy e Joe da Fatal Fury.-Cina: Athena, Kensou e Chin.-Giappone: Kyo, Benimaru e Daimon.-America: Lucky, Heavy D e Brian.-Korea: Chang, Kim e Choi.-Brasile: Ralf, Heidern e Clark.-Inghilterra: Mai, King e Yuri.-Messico: Ryo, Robert e Takuma.

Ben 8 Team per 3 lottatori ciascuno che dovevano fronteggiarsi in scontri 3 VS 3 per arrivare al Boss del gioco, Rugal. Una volta scelta la squadra non si scendeva subito nell’arena ma si passava all’ordine in cui i nostri 3 personaggi avrebbero combattutto. Gli incontri infatti avvenivano seguendo un ordine preciso e con un solo round a disposizione per singolo lottatore. Il sistema di gioco non è stato preso da nessuno dei titolo della SNK ma ideato per l’occasione, con una barra dedicata alle Super Mosse, denominata Power Meter, simile a quella già vista nella serie “Art of Fighting” o “Samurai Spirit” caricabile tramite la pressione simultanea dei tasti A, B e C oppure parando gli attacchi avversari. Altra novità è il Sidestep, mossa eseguibile con la pressione di A e B contemporaneamente e che vi permette di schivare gli attacchi per qualche secondo. Il sistema è molto semplice ed intuitivo proprio come l’esecuzione delle mosse dei personaggi e delle varie combo. Basato su 2 pugni e 2 calci le mosse eseguibili andavano da quelle a carica (tenendo cioè lo stick del pad in una determinata direzione per qualche secondo) alle mezze lune, per finire a sequenze più complesse per le mosse più devastanti. Una volta sconfitto il boss un bel finale ci farà riprendere dalla fatica, diverso poi per ogni Team.

Tecnicamente apprezzabileGraficamente il gioco si presenta con un dettaglio apprezzabile per ciò che riguarda i personaggi e sopratutto i fondali. Gli stage sono pieni di particolari e ben caratterizzati, ogn’uno a tema del proprio team ed ambientato nella stessa località (da ammirare quello Italiano, tra l’altro rappresentato dalla squadra di Terry Bogard…un onore!). Da notare poi le varie presentazioni prima degli incontri, con sequenze quasi in tre dimensioni, od almeno questo è l’effetto ottico che danno. Certo stiamo parlando di un titolo del ’94 che non regge il paragone con gli utlimi giochi del Neo Geo, ma se rapportato all’anno in cui usci era sicuramente da lasciare a bocca aperta. Il sonoro poi ha le musichette che rimangono in testa per giorni e le ricanticchierete anche una volta smesso di giocare, senza contare i campionamenti vocali di ottima fattura.

– Graficamente apprezzabile

– Innovativo per l’epoca

– Combattimenti a squadre

– Veste grafica comunque migliorabile

– personaggi non enormi

7.5

Ci troviamo di fronte al capostipite di un genere, un titolo che apre la strada ad innumerevoli rivisitazioni e che verrà modificato ogni anno. Per essere il primo tentativo da parte della SNK è senz’altro ben riuscito, anche se non ha una propria “anima”, quella arriverà solo con i capitoli successivi. Un’esperienza da provare e se possibile da avere, peccato per la semplicità del titolo e della meccanica di gioco ma anche per la longevità, anche se gli incontri durano dai 3 round ai 5 sono sempre 8 quelli da fare più Rugal. La scelta dei personaggi poi lascerebbe qualche dubbio se non fosse ben bilanciata e comunque varia nel complesso, anche se qualche pezzo grosso manca all’appello (ma con tutti gli episodi che seguiranno, c’è posto per tutti).

Voto Recensione di The King of Fighters '94 - Recensione


7.5