Anteprima

The Incredible Adventures of Van Helsing III

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a cura di Francesco Ursino

I primi due titoli della trilogia dedicata alla carismatica figura di Van Helsing, sviluppati da Neocore Games, formano una ottima coppia di giochi di ruolo, specie se giocata in cooperativa. La classica struttura di gioco, costituita da ambienti pieni di nemici da eliminare, loot abbondante e abilità da sviluppare, rappresenta una ricetta vincente che lo studio sviluppatore sembra voler ripetere anche nell’ultimo capitolo della serie, ovvero The Incredible Adventure of Van Helsing III. Scopriamo allora qualcosa in più di questo prossimo titolo, soffermandoci in particolare sulle due classi disponibili nella build da noi analizzata.
Casa dolce casa
La prima sensazione provata una volta avviata la build è stata quella di trovarci in un ambiente ben familiare: fin dai menu iniziali, infatti, questo prossimo The Incredible Adventure of Van Helsing III sembra voler continuare sulla falsariga di quanto visto nei due capitoli precedenti. La breve cutscene iniziale, così come il dialogo tra Van Helsing e la sempre ottima Katarina, infatti, ci ricorderanno di come la nuova minaccia che incombe su Borgova sia rappresentata dal misterioso Prigioniero Sette, avversario a cui sembrano essere collegati i seguaci di un culto oscuro che profetizza una imminente “Fine dei tempi”. Considerato che la nostra prova è consistita sostanzialmente nell’affrontare tre quest principali e alcune sidequest, però, scegliamo di non indagare più di tanto sulla narrativa, anche perché la storia andrà presumibilmente a costituire uno degli elementi forti della produzione, così come successo negli altri capitoli. Non possiamo tacere del fatto, però, che più volte è stato sottolineato che in questo terzo capitolo verrà approfondito il ruolo di Katarina, e in particolar modo alcune vicende che la riguardano strettamente.
Dopo pochi istanti di gioco, in ogni caso, stati chiamati a combattere contro un gruppo nutrito di nemici di varia stazza e forza. La tattica da utilizzare, intuitivamente, è sempre quella di attaccare muovendosi continuamente, di modo da schivare gli attacchi e allo stesso tempo far ricaricare le proprie abilità basate sul consumo di mana. Se la strategia appena citata vale a livello generale, è anche vero che il gameplay del titolo cambia in modo abbastanza importante a seconda delle varie tipologie di combattenti che saranno disponibili nella versione finale. In The Incredible Adventure of Van Helsing III, infatti, saranno presenti sei classi; oltre al classico e bilanciato Bounty Hunter, a suo agio con armi a corto e lungo raggio, la scelta potrà ricadere sul Constructor (su cui finora sono emersi pochi dettagli) e sul Phlogistoneer (che punta soprattutto sulla forza di esplosivi e di campi di forza difensivi); oltre a questi trova posto l’Umbrialist, tipica classe stealth che permette di creare dei cloni che attaccheranno i nemici nel momento in cui si diventerà invisibili. Le due classi su cui scegliamo di soffermarci maggiormente, però, visto che abbiamo avuto modo di provarle in maniera diretta durante le nostre prove, sono quelle del Protector e dell’Elementalist.
Mazzate da vicino o magheggi da lontano?
Abbiamo scelto di effettuare una prima run con il Protector: si tratta di una classe basata esclusivamente sugli attacchi corpo a corpo, e che può contare sull’uso dello scudo. Quest’ultimo si rivela essere un elemento di importanza strategica fondamentale nell’economia di questa classe, considerato che ci consentirà di parare numerosi attacchi sacrificando, però, la mobilità del nostro personaggio. Riuscire a evitare con successo gli attacchi, poi, garantirà un bonus sulla potenza degli attacchi successivi, il che induce a combinare costantemente azioni difensive a offensive. Questa particolare classe, inoltre, include alcune abilità passive che possono tornare particolarmente utili anche agli altri giocatori presenti nelle vicinanze, e che consentono ad esempio di ottenere un bonus difensivo e di resistenza.
A quanto è stato possibile constatare, quella del Protector è una classe abbastanza ostica da utilizzare, soprattutto durante i primi scontri; lanciarsi nei combattimenti corpo a corpo contro ondate di nemici è questione abbastanza complicata, e per questo sottolineiamo ancora una volta l’importanza dell’utilizzo dello scudo, senza il quale il Protector diviene fin troppo spesso vittima degli attacchi nemici. Una scelta strategica sensata, considerato l’avanzamento dell’esperienza di questo personaggio, è quella di sbloccare l’abilità Hurricane Assault, sostanzialmente identica a quella disponibile anche per il Bounty Hunter nel secondo capitolo della saga. Mulinando la propria arma a 360 gradi, infatti, il Protector riuscirà meglio a districarsi nelle situazioni più spinose. Ci ha impressionato in positivo, poi, la possibilità di utilizzare una sorta di carica che consente al nostro personaggio di attraversare da parte a parte i nemici; questa abilità si è dimostrata potente e utile contro tutte le tipologie di avversario, e possiede anche il pregio di riuscire a tirar fuori dalla mischia il nostro eroe, di modo da poter riprendere fiato e soprattutto HP. 
I primi minuti di gioco con questo combattente, in ogni caso, ci hanno riservato numerose difficoltà e parecchie morti: la prima impressione, dunque, è che quella del Protector sia una classe adatta tutto sommato a giocatori esperti e che sanno già come muoversi all’interno del mondo di gioco.
Ci aspettavamo tutto sommato la stessa sorte anche con l’Elementalist, e invece siamo rimasti sorpresi; questa particolare classe, al contrario del Protector, basa la sua strategia offensiva su attacchi a lungo raggio devastanti e particolarmente efficaci fin dall’inizio. A tutto ciò fa da contraltare una spiccata vulnerabilità agli attacchi ravvicinati, per cui anche in questo caso la tattica migliore sembra essere quella di muoversi il più possibile di modo da non venire avvicinati dai nemici. Quello che ci ha sorpreso maggiormente, però, sono le abilità offensive di questa classe. Considerato che gli attacchi corpo a corpo possono essere delegati a Katarina, il giocatore potrà sbizzarrirsi nel lanciare offensive da lontano, che sono sembrate subito molto efficaci e soprattutto poco avide di mana. Strisciando il mouse su qualunque superficie, ad esempio, è possibile creare un muro di fuoco (ma anche di ghiaccio) anche a distanze importanti, rendendo possibili attacchi a nemici che si trovano talvolta al di fuori del rateo di fuoco anche delle armi da fuoco più performanti. Per fare un esempio di come la strategia di gioco cambi totalmente tra le due classi, ma anche come al momento la classe del Protector ci sembri un po’ sbilanciata rispetto a quella dell’Elementalist, possiamo citare uno scontro avvenuto qualche minuto dopo l’inizio delle nostre prove. Si trattava di sconfiggere un avversario potente (non approfondiamo i particolari della trama) circondato da orde di nemici. L’unica scelta possibile con il Protector è stata quella di farci strada tra i vari abomini, e questo ci è costato alcune morti. Con l’Elementalist, invece, siamo stati subito in grado di indebolire il nostro avversario principale dalla distanza, lasciando a Katarina il compito di combattere corpo a corpo con i nemici a noi più vicini.
L’Elementalist, dunque, al momento sembra essere una classe particolarmente potente e tutto sommato semplice da utilizzare, a patto di non avvicinarsi troppo ai nemici e di saper sfruttare bene gli attacchi più importanti, come la pioggia di meteoriti, che consumano mana e hanno un tempo di ricarica abbastanza elevato.
Cambiamenti circolari
Le considerazioni effettuate finora sono per forza di cose parziali, e non necessariamente indicative di quello che andremo a incontrare nella versione finale di The Incredible Adventure of Van Helsing III; scegliamo quindi di lasciare in sospeso il discorso relativo alle varie classi e di concentrarci brevemente sugli eventuali cambiamenti stilistici del nuovo titolo Neocore Games; i giocatori dei capitoli precedenti, in special modo del secondo atto, non avranno difficoltà a riconoscere alcuni luoghi già incontrati nel corso delle loro avventure, così come alcune attività secondarie, tra le quali si segnalano le sessioni tower defense e la gestione delle missioni della resistenza di Borgova.
Il cambiamento maggiore ci è sembrato quello relativo alla schermata delle abilità e delle aure, ora disposte in circolo e non più in verticale. In questo modo è stato possibile ridurre la grandezza dei menu, con un raggruppamento delle varie opzioni in uno spazio minore; per il resto, la quasi totalità degli elementi su schermo, come l’inventario e la schermata degli attributi (sia di Van Helsing che di Katarina) sono identici al passato. Stesso discorso va fatto anche per il comparto tecnico, sia video che audio, con tutti i pro e i contro evidenziati nelle passate edizioni.

– Una nuova avventura ricca di loot e nemici da sconfiggere

– Riproposte le stesse, piacevoli dinamiche hack’n’slash dei capitoli precedenti

Questo primo assaggio di The Incredible Adventure of Van Hesling III non ci ha rivelato grosse sorprese, e dobbiamo dire che in linea di principio che tutto ciò non è da considerare un fatto negativo. Permane qualche dubbio sul bilanciamento delle classi che abbiamo analizzato, ma quello che sembra relativamente certo è che questo capitolo conclusivo della trilogia proporrà tutti gli elementi vincenti (e si spera magari qualche problematica tecnica in meno) delle scorse edizioni. Per conoscere il nostro giudizio definitivo sulle avventure conclusive della produzione Neocore Games, attese proprio per il corrente mese di maggio, il nostro invito è quello di rimanere su queste pagine.