Recensione

The Elder Scrolls Online: Orsinium

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a cura di Plinious

Informazioni sul prodotto

Immagine di The Elder Scrolls Online
The Elder Scrolls Online
  • Sviluppatore: Zenimax Online
  • Produttore: Bethesda
  • Distributore: Warner
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 4 Aprile 2014 PC/Mac - 9 giugno 2015 PS4/XONE - 6 giugno 2017 (Morrowind) - 5 giugno 2018 (Summerset)

Orsinium rappresenta il secondo DLC a pagamento per The Elder Scrolls Online: Tamriel Unlimited (d’ora in poi TESO). Uscito a inizio mese per PC e Mac e previsto il 17 novembre per Xbox One e il 18 novembre per PlayStation 4, Orsinium può essere fruito liberamente per chi ha attivo l’ESO Plus (ossia il canone mensile) oppure acquistato nel Crown Store per 3000 corone, che corrispondono a € 20,99.
Il DLC è stato accompagnato dalla patch 2.2.5, che su PC ha migliorato la quality of life introducendo il supporto al gamepad, un looking for group migliorato e ora cross-alliance, un nuovo stile di crafting (l’Akaviri), un aumento dei drop, la possibilità di colorare lo scudo e un ribilanciamento delle abilità.
Orsinium approda dunque sui server a soli due mesi di distanza dal primo DLC dedicato alla Città Imperiale. Come avevamo avuto modo di analizzare, i problemi di Imperial City erano principalmente di due tipi: l’aggiunta di nuovi veteran rank rendeva necessaria un’ulteriore fase di grind per raggiungere il level cap e il fatto che l’Imperial City costituisse una grossa istanza all’interno di Cyrodiil tendeva a svuotare la regione vanificando di fatto il PvP al di fuori della capitale. Fortunatamente gli sviluppatori di ZeniMax sembrano aver fatto tesoro degli errori commessi in passato: Orsinium non solo non innalza il cap ma è accessibile a qualsiasi livello grazie allo scaling dei personaggi, che all’interno della nuova regione vengono automaticamente boostati al veteran 15, permettendo di affrontare qualsiasi contenuto senza patemi anche a chi ha iniziato da poco.
A differenza di Imperial City, inoltre, Orsinium è un DLC interamente dedicato al PvE e costa 500 corone in più a causa dell’abbondante quantità di nuovi contenuti: protagonista del DLC è l’area di Wrothgar e la sua capitale Orsinium, patria degli Orchi che nella serie The Elder Scrolls non visitavamo dai tempi di Daggerfall. Appena entriamo in gioco riceviamo infatti una lettera da un messaggero con cui veniamo invitati a recarci alla città di Orsinium, a lungo abbandonata, per aiutare Re Kurog, attuale reggente dei clan degli Orchi, a costruire un fiorente reame che possa riportare il suo popolo agli antichi splendori.
Benvenuto a Orsinium
Una volta arrivati in zona ci si rende conto della grandezza della mappa: situata nella parte nordoccidentale di Tamriel, Wrothgar è una regione molto ampia che include al suo interno tre diversi biomi quali taiga, tundra e zona artica e che presenta tra i vari paesaggi picchi innevati, aree boscose, villaggi rurali, caverne abbandonate e antiche rovine. La nuova ambientazione è visivamente ispirata e, sebbene non raggiunga i picchi artistici ammirati in Skyrim, regala alcuni scorsi davvero suggestivi.
Nonostante Wrothgar sia più estesa delle regioni del gioco base, il modo in cui è impostata la mappa non cambia di un centimetro: ritroviamo insomma la tipica struttura a “questline ad area” di TESO, in cui a mano a mano che si esplora una zona si scoprono NPC bisognosi d’aiuto e punti d’interesse come skyshard, delve e public dungeon. Questi ultimi in particolare sono due, Old Orsinium e Rkindaleft, e sono piuttosto complessi sia in termini di costruzione dei livelli che di varietà di nemici. In Wrothgar sono inoltre presenti sei boss open world che, a differenza di quelli del gioco base, sono veramente potenti e richiedono la presenza (e il coordinamento) di numerosi player per essere sconfitti.
Ma torniamo ad Orsinium: la capitale degli Orchi è stata realizzata con cura e mette in evidenza un’architettura articolata che si estende anche verticalmente con passaggi e scalinate. Lungo le vie della città sono distribuiti i vari edifici, negozi d’interesse e palazzi del potere, che spaziano dalla dimora reale al tempio di Malacath: Orsinium non è né troppo piccola da risultare schiacciata né troppo grande da diventare dispersiva. Da segnalare il museo di Orsinium, istituito dal Re per preservare la cultura e le tradizioni degli Orchi: in questa struttura possiamo esibire le preziose reliquie e gli antichi artefatti disseminati per Wrothgar che siamo riusciti a recuperare. Una feature sicuramente secondaria ma che farà la gioia degli achiever.
Ed è proprio il sopracitato Re Kurog il motore della storia di Orsinium mediante una linea di quest narrative composta da quattro lunghe missioni.
Insieme costruiremo una grande nazione, Straniero
Queste le parole ripetute all’ossessione dal Re degli Orchi, desideroso di riportare il suo popolo alla gloria. Kurog è un personaggio forte, che condivide con l’inflessibile madre consigliera il sogno di unire i clan sotto un’unica bandiera e comandare Wrothgar col pugno di ferro contro le tribù ribelli che mettono in discussione la sua autorità: gli Orchi, d’altronde, sono un popolo dove vige la legge del più forte, quindi solo un leader forte e carismatico può convincere i clan a seguirlo. Tuttavia sussurri di complotti arrivano alle orecchie di Kurog, che ci chiederà di aiutarlo a realizzare la sua visione. Purtroppo non tutti i personaggi sono caratterizzati ugualmente bene, e anzi un paio di compagni che ci daranno una mano durante gli eventi della storia risultano persino irritanti.
In ogni caso, la trama di Orsinium parte in modo piuttosto lento per migliorare nella parte finale dove piazza un colpo di scena ben assestato che aumenta il coinvolgimento. Niente di incredibile, intendiamoci, ma si fa seguire con piacere e almeno si discosta dal solito clichè dell’eroe che deve salvare il mondo. Peccato per l’assenza di scelte multiple che impattino sulla narrativa, se non per qualche rara occasione in cui possiamo decidere tra due risposte che comunque non influenzano l’andamento della storia: un approccio simile a quello adottato da Bioware con la nuova espansione di Star Wars: The Old Republic, Knights of the Fallen Empire, sarebbe indubbiamente stato apprezzato.
Ottima la longevità per un DLC: abbiamo passato su Orsinium circa 25 ore, di cui almeno una decina per la questline principale. Di qualità più che buona pure la colonna sonora, che propone oltre un’ora di accompagnamento musicale inedito.
Ombre su Wrothgar
Ci sono invece alcuni aspetti che ci hanno lasciato l’amaro in bocca. Innanzitutto i caricamenti sono frequenti e anche lunghi, spesso superiori al minuto di attesa. Dobbiamo segnalare di aver riscontrato diversi bug nello svolgimento delle quest: abbiamo dovuto riavviare più di una missione perchè, arrivati al punto in cui doveva attivarsi uno script, qualcosa andava storto e non partiva l’evento. Il fatto che questi problemi capitino a oltre un anno dalla prima release di TESO (per quanto con minor frequenza rispetto ad allora) denota una certa goffaggine del motore alla base del titolo che, nonostante tutti i processi di ottimizzazione dei mesi passati, tende ancora a “ingolfarsi” se il giocatore agisce in modo non canonico (ad esempio prendendo una strada non prevista dal gioco).
Main quest a parte, dispiace inoltre constatare che, per quanto tutte doppiate e ben calate nel contesto di gioco, le quest di Orsinium rimangano piuttosto prive di verve come quelle del titolo base: in generale tendono a mancare di ritmo, barcamenandosi tra dialoghi troppo verbosi e scenette già viste più volte. Per fortuna sono presenti eccezioni alla formula rappresentate da missioni un po’ più originali, che richiedono di risolvere puzzle o enigmi talvolta anche piuttosto tosti. Come avrete capito, comunque, il sistema di questing non si discosta di un millimetro da quanto visto in TESO, quindi valutate bene in base a quanto apprezziate questo tipo di approccio.
Nei comunicati stampa relativi al DLC ZeniMax aveva poi parlato di una “ricostruzione dinamica della città”: in pratica, a mano a mano che si aiutano gli abitanti di Orsinium la capitale dovrebbe trasformarsi e avanzare nella ricostruzione dei suoi quartieri. Ed effettivamente è così: la città cambia mentre proseguiamo nei capitoli della storia, riflettendo lo status del regno. Orsinium si arricchisce così di nuove mura, torri e statue, ma la verità è che non ce ne saremmo praticamente accorti se non fosse stato per i comunicati di cui sopra: mentre si è impegnati su questa o quella missione è infatti facile non accorgersi che un edificio in lontananza, che prima appariva come un cantiere in costruzione, è stato completato. Sarebbe stato interessante se la ricostruzione della città avesse costretto i giocatori a modificare approccio a seconda della situazione, ma il cambiamento rimane confinato su un mero piano visivo: insomma un’idea sulla carta carina ma purtroppo non integrata nel gameplay, e quindi fine a se stessa.
Against the Maelstrom
L’offerta di Orsinium non si ferma però alle quest. Il DLC vede infatti l’arrivo di quattro nuove ricette di Provisioning, uno stile di crafting inedito (l’Ancient Orc), nuovi set di armi e armature e una mount inedita, l’Orso delle caverne, acquistabile per 1800 Crowns.
Ultima ma non per importanza, infine, la Maelstrom Arena: tra le montagne di Wrothgar è presente un portale che, se preso, ci teletrasporta nel reame di un principe daedrico. Qui l’inquietante figura ci invita ad esibirci in combattimento contro dei nemici leggendari per mettere alla prova le nostre abilità. Disponibile in normal e veteran mode con tanto di leaderboard, quest’arena altro non è che la tipica modalità orda per un giocatore, in cui ci troviamo a dover respingere nove ondate di mob di difficoltà crescente e con meccaniche diverse per ogni incontro: dopo ogni fase ci aspetta una chest di prezioso loot.
La Maelstrom Arena costringe quindi a cavarsela da soli contro molteplici mob, ed è per questo più indicata per i damage dealer che per gli healer, i quali potrebbero incontrare molte difficoltà a livello veteran. Problemi di bilanciamento a parte (che probabilmente verranno corretti con le prossime patch), rimane però l’impressione che ZeniMax potesse e dovesse dare la priorità ad altre modalità. La Maelstrom Arena non è un contenuto malvagio, intendiamoci, semplicemente dubitiamo dell’utilità di inserire un’arena per giocatore singolo in un MMORPG: e se la cosa poteva avere un senso in World of Warcraft: Mists of Pandaria, nel tentativo di proporre qualcosa di nuovo alla quarta espansione di un gioco che ormai poteva vantare una mole impressionante di contenuti, lo stesso non si può dire per TESO, dove l’introduzione dell’arena lascia un po’ perplessi.
Intanto, indizi da parte degli sviluppatori fanno presagire che i prossimi DLC, in uscita a inizio 2016, saranno dedicati a Gilda dei Ladri e Confraternita Oscura. E sarebbe anche ora.

– Accessibile a qualsiasi livello

– Una nuova regione piena di cose da fare

– Main quest da 10 ore abbondanti

– Belle location

– Missioni secondarie poco incisive

– Occasionali bug nello svolgimento delle quest

– La Maelstrom Arena aggiunge poco alla formula

– Inadatto per chi spera in cambiamenti radicali

7.5

Abbandonato l’esperimento riuscito solo a metà dell’Imperial City, Orsinium si rivela un DLC di buona fattura e dai contenuti PvE abbondanti, che non stravolge la struttura del gioco base introducendo una nuova regione con tante quest, dungeon e una storyline inedita. Orsinium ha però il grande merito di poter essere giocato a qualsiasi livello, mossa che permette anche agli utenti che non hanno raggiunto il level cap di divertirsi. Per il resto comunque questo DLC prosegue su una strada consolidata, ed è perciò consigliato solo a chi già apprezza la formula di The Elder Scrolls Online. Peccato per qualche bug di troppo nel funzionamento delle quest e per la Maelstrom Arena, che in fin dei conti aggiunge poco a questo MMORPG. Speriamo che con i prossimi DLC da parte di ZeniMax la volontà di osare un po’ di più prevalga sulla paura di cambiare.

Voto Recensione di The Elder Scrolls Online - Recensione


7.5