Recensione

The Cursed Crusade

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a cura di andymonza

Per quanto le Crociate e i Templari abbiano avuto negli ultimi anni un ruolo di primo piano nella fiction letteraria e cinematografica (basti pensare a Il Codice da Vinci e vario seguito), non si può dire che in ambito videoludico l’argomento abbia goduto della stessa fortuna (con eccezione del primo Assassin’s Creed). Dopo la delusione di The First Templar, è questa volta il turno di The Cursad Crusade, titolo d’azione hack’n’slash caratterizzato, almeno all’apparenza, da una forte componente narrativa e da una crescita del personaggio di stampo ruolistico, il tutto amalgamato da una cooperativa per due giocatori.

Due crociati in cerca di redenzioneDenz de Bayle e Esteban Noviembre sono i due crociati protagonisti dell’avventura: le loro anime dannate da una spaventosa maledizione potranno salvarsi dalla Morte solo tramite il ritrovamento di una serie di specifici manufatti, missione resa complicata dall’infuriare della Guerra Santa tutto intorno a loro. Sin dal prolisso incipit è evidente come i ragazzi di Kylotonn Games abbiano cercato di spingere molto sul lato narrativo della produzione, proponendo sequenze filmate perlopiù dialogiche di durata non indifferente. Se la caratterizzazione dei due protagonisti non si può dire malvagia, per quanto soggetta a qualche scivolone qualitativo e a un humour non sempre naturale, il comparto narrativo finisce per spezzare eccessivamente l’azione e risultare un po’ indigesto, soprattutto dopo qualche ora di gioco.

Cappa e spade rotteQuando non sarete intenti ad ascoltare i lunghi dialoghi, The Cursed Crusade vi terrà impegnati con i combattimenti, i quali presentano tutti gli elementi per un combat system sulla carta interessante: le armi medievali sono state riprodotte in maniera realistica, sia per quanto riguarda il peso che le corrette impugnature, e i due fendenti disponibili, orizzontale e verticale, rispettano le tecniche della scherma del tempo. Buono inoltre il numero di combinazioni disponibili: grazie al menu di scelta rapida sarà possibile passare in un istante da armi a due mani a lame corte, impugnare uno scudo per difendersi meglio, utilizzare contemporaneamente due spade oppure passare ad archi e balestre per attacchi dalla distanza.Come esplicato durante il tutorial, è bene familiarizzare sin da subito con la parata e la rottura della guardia, fondamentali per padroneggiare a dovere l’essenza dei duelli: la prima, oltre a mettere il giocatore in posizione di difesa, se utilizzata con tempismo scaturirà in un utile contrattacco. La rottura della guardia nemica permette invece di aver ragione dei portatori di scudo, altrimenti molto difficili da ferire.Questo mix tra realismo e puro hack’n’slash sembrerebbe garantire una buona profondità ai combattimenti, speranza ben presto delusa da una moltitudine di fattori: l’evidente input lag non renderà fluido lo scorrere delle combo, il disastroso sistema di collisioni non vi permetterà di essere precisi, il lock casuale sui nemici renderà difficile applicare qualsivoglia tattica, le finishing move dureranno troppo e spezzeranno l’azione, così come i brevi quick time event, sostanzialmente inutili e troppo ripetuti. Il deterioramento delle armi, di per sé non negativo, è stato anch’esso implementato senza criterio: le spade si rovineranno dopo una o due uccisioni, costringendo il giocatore ad un continuo e irritante ricambio, anche considerata la scarsa precisione dei messaggi contestuali sull’interfaccia, che non sempre permette di raccogliere velocemente nuove lame.La banale progressione del personaggio, fatta di sblocco di nuove combo e aumento delle caratteristiche, non aggiunge nulla alle sei/sette ore di storia. Da citare anche un livello di difficoltà bassissimo, che vi vedrà costretti a ricaricare una partita solo una manciata di volte durante tutto l’arco dell’avventura.

Duo maledettoLa maledizione che affligge i due protagonisti è stata sfruttata anche a livello di gameplay, seppure non nel modo migliore: alla pressione di un tasto sarà possibile passare alla forma demoniaca del proprio personaggio, la quale servirà per alcuni attacchi speciali a base di fuoco, oppure per vedere dettagli altrimenti nascosti, come brecce in alcune pareti, oppure anime dannate da eliminare nel corso di certe boss fight. Come per il combattimento di base, anche questa meccanica si rivela mal bilanciata e distribuita nella formula di gameplay, risultando in un utilizzo spesso forzato e innaturale.La cooperativa a due giocatori, possibile sia online sia in split screen, non risolve nessuno dei problemi di cui sopra: di certo, affrontare i capitoli della storia con un amico può risultare in un’esperienza più leggera, ma non andrà purtroppo a migliorare la scarsissima qualità del mix, anche data la totale mancanza di meccaniche cooperative che vadano al di là della pressione simultanea di un tasto.

Comparto tecnicoDato l’evidente basso livello dei valori produttivi, da Cursed Crusade non ci aspettavamo certo miracoli in campo tecnico. Le texture di qualità medio/bassa si aggiornano lentamente, il tearing è evidente su tutte le piattaforme, le cut scene si inseriscono bruscamente nel gameplay, il frame rate a volte cede, la simulazione della fisica è scarsa e le animazioni si collegano male tra loro.Se tutto questo potrebbe anche essere sopportabile per un pubblico non troppo legato all’aspetto grafico, ben diversa è la situazione dal punto di vista dell’ottimizzazione e dei bug: diverse voci del menu funzionano a singhiozzo (come l’inversione dell’asse delle Y), diversi nemici scompaiono durante i combattimenti, i personaggi si incastrano nelle ambientazioni e talvolta compiono azioni senza input da parte del giocatore. Sperare in una patch correttiva è sempre lecito, eppure un titolo che aspiri alla sufficienza non può presentarsi alla recensione macchiato da tali mancanze.

– Ambientazione e background

– Armi realistiche

– Moltissimi bug

– Cut scene prolisse e verbose

– Combat system poco approfondito

– Tecnicamente sotto la media

– Cooperativa inutile

5.0

Non sempre il budget fa il gioco e, anche in quest’ultima generazione affollata di megaproduzioni, diversi prodotti apparentemente di poco valore si sono saputi distinguere nonostante la realizzazione tecnica di basso livello (ci viene in mente un certo Deadly Premonition).

Purtroppo, pur condividendo le umili origini, The Cursed Crusade non appartiene a questa categoria di prodotti: per quanto gli elementi per un buon mix ci fossero tutti, l’evidente mancanza di una precisa direzione durante lo sviluppo ha dato i natali a una produzione che sembra afflitta da una maledizione, proprio come i suoi protagonisti. Qualsiasi elemento della formula, anche i più interessanti, nasconde un pesante difetto, rendendo impossibile una fruizione godibile del titolo, neanche in compagnia di un amico. Un titolo che non possiamo proprio consigliarvi, a meno di non avere una passione sfrenata per il periodo storico di riferimento. In quest’ultimo caso, aspettate perlomeno un prezzo più consono ai bassi valori produttivi.

Voto Recensione di The Cursed Crusade - Recensione


5