Anteprima

The Bureau: XCOM Declassified

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a cura di Mugo

Londra – E’ con una raffica di vento che Londra ci accoglie, una raffica che piega impetuosa le ali del nostro aeromobile in fase di atterraggio, e che segna il frizzante inizio di una due giorni nella capitale britannica all’insegna di The Bureau: XCOM Declassified. Cidiverte, il distributore tricolore del titolo, ci ha infatti invitati all’ombra del Big Ben per mettere le mani sulla produzione 2K Marin, così da darci un assaggio di quello che potremo trovare nei negozi dal prossimo agosto. Prima di sederci alle postazioni di gioco per la prova della versione PC ci vengono presentate le caratteristiche del titolo (previsto anche per Xbox 360 e PlayStation 3), vediamo insieme cosa abbiamo scoperto. 

Una giustificazione alle paranoie 
L’anno è il 1962, gli Stati Uniti d’America sono percorsi dai brividi della guerra fredda e illuminati dalla corsa verso lo spazio. La competizione con i sovietici ha i suoi lati positivi, del resto, anche se il clima di tensione rende indispensabile la creazione di un dipartimento specializzato nell’analisi di ogni ingresso non gradito sul suolo americano. Si guarda all’est, certo, ma basta poco per rendersi conto che la vera minaccia arriva da sopra le nuvole, una consapevolezza che per fortuna non manca all’agente William Carter, il protagonista.Queste le premesse narrative della produzione 2K Marin, premesse che vanno a creare il giusto clima per una caccia all’alieno, e che danno il via ad un piacevole miscuglio di tecnologie dell’epoca e marchingegni extraterrestri, sviluppabili direttamente nella base operativa, un hub nel quale gestire risorse e missioni.Non manca un collegamento con quanto provato in X-Com: Enemy Unknown, dunque, anche se una buona componente action riesce a differenziare i due titoli. 
Extraterrestre via, da questa terra mia
E’ che non vengono in pace, semplicemente, altrimenti sarebbe tutta un’altra storia. Le intenzioni ostili dei bellicosi extraterrestri sono evidenti da uno sguardo alla mappa di selezione delle missioni, visto che in ogni momento ci sono diverse lucette accese a segnalare delle presenze indesiderate o dei veri e propri attacchi. Alcune missioni possono essere affrontate dai nostri agenti senza un intervento diretto del giocatore, si tratta di missioni pensate per guadagnare esperienza così da tenere tutti i propri uomini allo stesso livello, senza neanche il rischio di perderli. Altre sono opzionali, da affrontare in prima persona, e altre ancora fanno parte della campagna principale e sono indispensabili per il progresso della storia. E’ proprio con una di queste che si apre la nostra demo, un search & rescue che ci vede impegnati nel recupero di un agente disperso e nell’investigare gli effetti di un misterioso virus che sembra avere colpito tutti gli abitanti di Pima, New Mexico. 
Prima di scendere in campo, però, dobbiamo scegliere chi portare con noi tra le quattro classi di agenti disponibili, ognuna con le sue particolari caratteristiche. I Commando sono il nostro tipico soldato con un buon mix di abilità aggressive e difensive, capaci di richiamare l’attenzione dei nemici e di spedirli a gambe all’aria con un’ondata di energia. Gli Ingegneri fanno esattamente quello che ci si aspetta da loro, depositano mine antiuomo e torrette automatiche sul campo di battaglia, offrendo diversivi e contribuendo non poco nel controllo del terreno di scontro. I Recon sono più indirizzati verso l’aggressività, potendo addirittura chiamare un attacco areo, mentre i Support fanno la loro parte potenziando le statistiche dei commilitoni. A seconda della missione, dunque, il giocatore sarà chiamato ad una composizione ragionata della squadra, conscio del fatto che un errore di pianificazione potrebbe portare alla morte dei propri uomini e alla loro irreversibile perdita. 
X-Com in prima persona 
Una volta nel vivo della missione prendiamo il controllo dell’agente Carter (e con lui dei due compagni di squadra scelti per l’occasione) e ci muoviamo sul terreno di gioco fino ad arrivare al primo scontro col nemico. Per quanto visto, i livelli sono un susseguirsi di corridoi ed arene, i primi a rivestire un semplice ruolo di collegamento tra le zone dove si svolgeranno i combattimenti. Le arene, e per arene intendiamo degli spazi larghi e con sole due uscite, sono quindi il vero cuore del gameplay, aree del mondo di gioco create evidentemente con in mente il gameplay di The Bureau: XCOM Declassified, visto che sono composte da vari passaggi e piene di coperture dove andare a posizionare i propri uomini. Se l’agente Carter sarà controllato direttamente, infatti, gli altri componenti della squadra dovranno invece seguire le indicazioni del giocatore, che potrà indirizzarli verso una specifica posizione sul campo di battaglia, oppure ordinare l’utilizzo di una mossa o di un potere speciale, il tutto durante una specie di bullet-time che andrà a rallentare lo scorrere degli eventi permettendo una gestione ragionata. L’utilizzo del Battle Focus, questo il nome del rallentamento del tempo, si rivela subito fondamentale, vista la buona mira dei nemici che punisce un approccio poco ragionato all’azione, e così gli scontri chiameranno il giocatore ad una continua gestione delle tattiche, gestione che si rivela più che soddisfacente. 
Space vintage 
Dal punto di vista della direzione artistica abbiamo trovato tutto quello che ci si potrebbe aspettare da un’ambientazione come quella di The Bureau, e cioè un piacevole mix tra componenti d’epoca e design alieni. Più in generale, però, non possiamo che notare alcune incertezze, soprattutto sul fronte del framerate e della pulizia generale, mentre l’intelligenza artificiale ha fatto il suo dovere in quasi tutti i frangenti.La natura del titolo avrebbe suggerito la presenza di un editor delle missioni per permettere ai giocatori di scambiarsele e sfidarsi via internet, ma purtroppo si tratta di una caratteristica che non sarà presente, costringendo la longevità a puntare tutto sulla campagna principale e sui tre livelli di difficoltà.

– Piacevolmente tattico

– Non mancano i collegamenti con la serie principale

– Livello di sfida adeguato

La nostra prova di The Bureau: XCOM Declassified ha svelato un titolo che non nasconde le sue radici, ben salde in un soddisfacente livello tattico e strategico, pur offrendo un’esperienza virata verso una maggiore azione. Il risultato di questo miscuglio ci è parso interessante e capace di intrigare il giocatore più interessato a un approccio ragionato alle sfide proposte, punendo severamente chi si volesse gettare nei combattimenti a testa bassa. Dal punto di vista tecnico non siamo certo ad alti livelli (del resto parliamo di una produzione con qualche annetto sulle spalle), ma non abbiamo riscontrato nessun difetto che possa diminuire il divertimento.