Anteprima

The Bureau: X-Com Declassified

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a cura di Pregianza

Difendere la terra da un’invasione aliena. Non certo una premessa innovativa, ma si tratta pur sempre di un concetto che offre agli sviluppatori ogni genere di possibilità e che in passato ha dato i natali alla serie X-Com, da sempre sinonimo di grande strategia e complessità.
Qualche anno fa, tuttavia, i fan della serie si sono congelati di colpo quando è spuntato uno sparatutto dedicato al marchio. L’idea di vedere la saga rovinata da un fps terra terra non è piaciuta, forse anche a causa del non felice risultato ottenuto con shooter come il vecchio X-Com Enforcer, ma gli amanti della tattica si sono placati quasi subito dopo l’arrivo del notevolissimo Enemy Unknown
Nel frattempo lo sparatutto è scomparso. Per mesi non si è fatto sentire, al punto da far pensare a una sua cancellazione, finché non è riapparso magicamente mutato, con il nome di The Bureau: X-Com Declassified. Gli sviluppatori di 2K Marin non ci sono andati leggeri, e hanno pensato bene di rivoltare la struttura del gioco come un calzino, trasformando il tutto in un tps tattico dove posizionamento e strategia importano più della mira e dei riflessi pronti. Ce l’avranno fatta? Presto per dirlo, ma la nostra prova di qualche ora con la versione preview di gioco è stata davvero gustosa e ci fa ben sperare. Alle armi! Ci sono umanoidi molto brutti da crivellare.
Aliens in the sixties
La prima cosa che si nota in The Bureau è l’enfatizzazione della storia. Nella serie la trama è sempre stata accennata, con personaggi poco riconoscibili o comunque vicende scarsamente interessanti tolto il solito incipit. Stavolta invece vestirete i panni di William Carter, agente della CIA coinvolto in un attacco alieno durante la consegna di un misterioso artefatto. Prima di venir strangolato da un’umana controllata dagli extraterrestri, Carter viene salvato proprio dall’artefatto, che carbonizza l’assalitrice e cura le sue ferite senza motivo apparente. Viene così dato il via a una serie di eventi inarrestabili, che portano il nostro eroe a unirsi all’organizzazione X-Com in una durissima lotta contro i potenti invasori.
Durante la prova i personaggi non ci sono parsi il massimo della caratterizzazione: Carter è un burbero individuo dall’oscuro passato, e i suoi comprimari non paiono vantare personalità indimenticabili. Lo sforzo tuttavia c’è stato, e 2K Marin ha creato un’ambientazione piuttosto evocativa, con eventi che si sviluppano in modo sensato e persino dialoghi con scelte multiple, che permettono di interagire in più modi con i personaggi. Come si evolverà la narrativa in base alle nostre scelte ancora non lo sappiamo, ma è piacevole constatare la presenza di una trama divertente da seguire.
Ciò che ci ha sorpreso maggiormente, comunque, è stato il gameplay. Durante le prime fasi The Bureau pare uno sparatutto basilare, ma bastano pochi minuti perché inizino a comparire le sue reali qualità. Il sistema è simile a quello visto negli ultimi Mass Effect: ci si muove in squadre da tre persone, ed possibile scattare e usufruire di un cover system intuitivo e veloce. Durante le sparatorie il giocatore può mettere in pausa l’azione e dare ordini ai suoi compagni, che seguiranno le direttive in serie. Le similitudini finiscono però qui, poiché il sistema di The Bureau è più complesso e stratificato rispetto al noto action-gdr di Bioware. Innanzitutto ogni compagno di squadra appartiene a una classe specifica, con rami di abilità che si sviluppano in modo unico e offrono capacità più o meno utili in varie situazioni. Oltre a questa struttura a classi è presente anche la permadeath, che potrebbe portarvi a perdere per sempre un compagno adeguatamente potenziato, e costringe a tenere d’occhio per bene la situazione in ogni momento. Durante la nostra prova siamo riusciti a mantenere in vita i compagni senza troppi problemi, anche grazie a una abilità di cura globale utilissima a disposizione di Carter (comunque limitata da un cooldown piuttosto lungo), ma è praticamente certo che, con l’avanzare della campagna, le cose si faranno ben più dure. 
Va elogiato anche il sistema di ordini, che rallenta il tempo e permette di indirizzare le abilità degli alleati o di spostarli con precisione per tutta la mappa. Nella prima fase si viene accompagnati da agenti di rank elevato, dotati di trucchetti sfiziosi come la capacità di evocare una torretta laser, ma già le missioni iniziali vanno affrontate con partner di livello 1, equipaggiati con il minimo indispensabile alla sopravvivenza. 
I soldati semplici alieni non hanno rappresentato una grande sfida, eppure fin dalle prime sezioni si nota una certa variabilità degli avversari, con comandanti che ricaricano gli scudi nemici e droni volanti capaci di curare e aggirare le coperture. Le minacce sono quelle viste negli strategici della serie, quindi aspettatevi una varietà lodevole tra le fila degli invasori extraterrestri.
Vista la peculiarità del gameplay e la buona gestione di abilità e compagni, ci siamo divertiti parecchio durante le prime ore, apprezzando non poco la possibilità di completare quest secondarie oltre alle principali, e di dedicarci alla ricerca di armi e allo sviluppo delle truppe durante le pause nel quartier generale. L’unico dubbio per ora riguarda la difficoltà, che anche a veterano ci è parsa tarata verso il basso. Si trattava comunque di un preview code, e  tutto potrebbe facilmente venir ribilanciato nella versione finale.
Sassofono laser
Tecnicamente The Bureau su PC si è difeso piuttosto bene. Il motore grafico non fa certo gridare al miracolo, ma la sua stabilità nonostante si trattasse di una versione arretrata ci ha sorpreso. Buoni i modelli tridimensionali dei personaggi, e ottimi gli effetti particellari, con mappe piuttosto ispirate, seppur non esageratamente dettagliate. La stramba fusione tra ambientazione anni 60 e tecnologie aliene funziona, dando un certo carattere alla produzione 2K Marin, migliorata ulteriormente da musiche azzeccate e da un filtro granulare leggero che non disturba. Non ci è ancora noto se su console il tutto si difenderà altrettanto bene, ma per ora siamo soddisfatti. 
Pochi dubbi sulla longevità, la presenza di numerose missioni facoltative da affrontare, la struttura simil gdr e la complessità del sistema lasciano ben sperare.

– Gameplay tattico e complesso, ben strutturato

– Presenta elementi di sviluppo e ricerca vicini a quelli degli X-Com strategici

– Più story-driven del solito e ambientazione ispirata

La nostra prova con The Bureau: X-Com Declassified è stata più che positiva. Il gameplay dello shooter 2K Marin pare complesso e ben congegnato, ed è più vicino a quello degli strategici del marchio di quanto si possa pensare. Se la campagna reggerà sotto il peso delle aspettative, potremmo trovarci di fronte a una gradevolissima sorpresa, uno shooter tattico di ottima fattura che persino i puristi della serie potrebbero apprezzare. 2K Marin, hai la nostra attenzione. Ora aspettiamo solo la versione finale.