Anteprima

The Bureau: X-COM Declassified

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a cura di Pregianza

Di recente la serie X-COM è rispuntata dalle polveri dell’anonimato come un’araba fenice, con l’annuncio di due giochi: Enemy Unknown e un misterioso shooter in prima persona. Il primo è arrivato nelle case l’anno scorso e ha stupito tutti, riuscendo a riportare sotto ai riflettori il quasi estinto genere degli strategici a turni con visuale isometrica. Il secondo è scomparso, trascinato nell’oblio da una reazione non esaltata dei vecchi fan del marchio e da numerose voci di corridoio che davano il progetto come defunto o pesantemente rimodellato.
Contrariamente a quanto si potesse pensare, tuttavia, 2K Marin non ha mai accantonato il suo lavoro e si è limitata a modificarlo, cercando di distaccarlo dall’ormai stantia formula degli fps classici per trasformarlo in uno sparatutto in terza persona fortemente legato ai canoni della serie.
Il risultato? Si chiama The Bureau. Noi abbiamo avuto modo di chiacchierare per un po’ con Morgan Gray, creative director del titolo e Andrew Dutra, producer, per scoprire qualche notizia in più sul nuovo arrivato di casa 2K. Ecco cosa ci hanno raccontato.
Back to the sixties
Partiamo dalle basi, ovvero la’ambientazione. The Bureau sarà ambientato nei mitici anni 60, tempo di cambiamenti e rivoluzioni politico-sociali. Più precisamente saremo nel 1962, al culmine delle tensioni tra Russia e America durante il governo Kennedy, quando il rischio di una guerra nucleare era a livelli critici. Voi sarete William Carter, un novellino di un gruppo dei servizi segreti chiamato, appunto, Bureau, impegnato a controllare ed eventualmente eliminare qualunque minaccia possa provocare il panico tra i cittadini degli Stati Uniti. Inutile dire che le suddette minacce passeranno presto dalla madre Russia a qualcosa di più… spaziale.
L’idea è molto interessante, perché propone al giocatore gli albori dell’organizzazione X-COM prima di divenire la linea di difesa principale nella lotta contro gli invasori alieni. Si tratta indubbiamente di una premessa dalle grandi potenzialità e, stando agli sviluppatori, costringerà il giocatore ad aguzzare l’ingegno per trionfare, viste le limitazioni tecnologiche e la netta superiorità aliena all’inizio della campagna. 
Gli sviluppatori con cui abbiamo parlato ci hanno tenuto a sottolineare più e più volte il maggior punto di forza del loro prodotto: The Bureau non sarà uno shooter semplicistico e banale, sarà uno sparatutto tattico che metterà i giocatori in difficoltà e richiederà un uso continuo dei loro simpatici neuroni. Gray ci ha spiegato che le sparatorie vi vedranno come parte integrante di una squadra di agenti e si baseranno attorno a una meccanica chiamata Battle Focus, che consentirà di dare ordini ai propri compagni. Il posizionamento intelligente sarà indispensabile per uscire a testa alta dai combattimenti, e si otterranno bonus o malus estremamente significativi a seconda dei propri spostamenti. Piazzatevi in una zona sopraelevata o fiancheggiate il nemico e i vostri danni aumenteranno sensibilmente, fatevi distrarre da un’esca e rischierete di avere gli avversari alle spalle, con effetti devastanti. 
Gray e Dutra sono stati molto precisi, e hanno affermato che il titolo è stato creato con l’intenzione di rispettare i giocatori, di offrirgli un’esperienza complessa e appagante, un misto di strategia e sparatutto con un livello di sfida adeguato. Giusto per chiarire ulteriormente la vicinanza delle meccaniche di The Bureau a quelle della serie storica, hanno poi svelato che anche qui sarà presente la morte permanente dei personaggi.
Già, i vostri partner potranno morire durante il gioco, indipendentemente da quanto riuscirete a potenziarli e a rifornirli di armi avanzatissime (altro elemento preso dagli strategici che offre strade di sviluppo interessanti per il gameplay). E’ già noto come la meccanica aumenti notevolmente la tensione durante le partite, visto il rischio costante di rimanere per sempre senza un membro centrale del proprio team e l’attaccamento emozionale che provoca nei giocatori.
La nostra domanda seguente è sorta spontanea. Ci sarà un Ironman mode, o qualche modalità estremamente impegnativa con morti inevitabili anche caricando i salvataggi passati? Gray e Dutra non hanno potuto svelarci i dettagli, ma ridacchiando hanno confermato che sì, ci sarà una modalità pensata per i più duri tra i duri, e sarà brutale.
Negli alieni fino al collo
Un’altra caratteristica alquanto peculiare di The Bureau è il suo focus sul singleplayer. E’ evidente come 2K Marin non voglia seguire la massa, visto che gli sviluppatori intervistati hanno affermato (con un certo orgoglio peraltro) di volersi concentrare al massimo su una campagna in singolo di alto livello, capace di raccontare le origini dell’organizzazione X-COM e di venir apprezzata anche dai fan puristi. Stando a quanto detto, gran parte dei programmatori sono fan della serie e non hanno intenzione di rovinarla, quindi hanno voluto creare un titolo degno di farne parte e rispettoso della sua storia. 
Le idee sono venute principalmente dai designer del team, ma comunque 2K Marin non ha trascurato le opinioni dei fan e delle community nei forum. “Non lavoriamo in una bolla” hanno sentenziato allegramente i nostri interlocutori.
Un’altra bella notizia per gli appassionati, è la conferma della presenza di nemici familiari. Gli alieni visti negli X-COM classici spunteranno anche qui, in tutto il loro fantascientifico splendore. Siamo sinceramente curiosi di vedere come verranno elaborati i comportamenti di alcune delle specie più pericolose, come i Chryssalid o gli Ethereal.
A questo punto abbiamo dovuto chiedere per forza qualche informazione sui DLC, al che il buon Gray ha dovuto glissare perché fulminato dallo sguardo laser dei PR nelle vicinanze, pur affermando che ci saranno delle sorprese gradite a riguardo. Quello che ha potuto svelarci, però, è che il titolo uscirà in versione retail e non downloadabile come predetto dai Nostradamus internettiani,  sarà disponibile per PC, Playstation 3 e Xbox 360 e si baserà su una versione modificata del sempre affidabile Unreal Engine.

– Gameplay complesso, che fonde strategia e meccaniche da tps

– Enfasi sul singleplayer

– Livello di sfida elevato, pensato per stuzzicare l’ingegno

Lo sparatutto dedicato a X-COM sembra essersi trasformato in un progetto molto più interessante rispetto a quello solo parzialmente abbozzato dalle voci internettiane spuntate dopo il primo reveal. E’ chiaro come 2K Marin voglia distaccarsi dagli shooter tutto proiettili e scene spettacolari, per offrire un’esperienza tattica, difficile, complessa e rispettosa della serie su cui si basa. Gli shooter basati sul marchio X-COM furono un mezzo disastro in passato, ma questo pare avere tutte le carte in regola per stupire. Siamo davvero curiosi di vederlo in azione.