Recensione

The Aquatic Adventure of the Last Human - Recensione

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Uscito due anni fa su PC, The Aquatic Adventure of the Last Human fa finalmente il suo debutto su console Sony e Microsoft, presentando alla nuova utenza un’avventura contemplativa nelle profondità sottomarine, lungo un viaggio dai risvolti drammatici, in grado di mostrare quasi in maniera profetica quale potrebbe essere il destino nostro e del nostro pianeta in seguito alla totale noncuranza e violenza con le quali dimostriamo di odiarlo tutti i giorni.

La fine del mondo e il paese delle meraviglie

Il prologo di The Aquatic Adventure of the Last Human mostra la navicella Argo9 in orbita, alla ricerca di un pianeta abitabile per la nostra specie, quando d’improvviso l’influenza di un buco nero e di un fenomeno inspiegabile la risucchia nel grande nulla per poi risputarla fuori in un altro quando e in un altro dove. 
Argo9, al contrario di dove sarebbe dovuta andare, finisce su ciò che è rimasto della Terra: una sterimanta landa ghiacciata e inospitale dove le terre emerse sono state quasi del tutto sommerse dagli oceani, in quelle acque che hanno reclamato la loro presenza mentre testimoniavano la fine del mondo, l’estinzione della nostra specie. 
Partirete proprio da qui, da un punto non meglio specificato del nostro pianeta e sott’acqua, con la navicella che per l’occasione si trasformerà in una sorta di sottomarino pronto a scandagliare un mondo sommerso dai tratti alieni, ma anche immediatamente riconoscibili a chiunque. Si tratta di un viaggio affascinante che vi metterà davanti a alla più terribile delle anticipazioni, a un futuro che potrebbe diventare la peggiore e diretta conseguenza di anni e anni di nostre malefatte.
Lì, in fondo al mar, dove tutto rimane quieto per gran parte delle circa 4-5 ore che impiegherete per arrivare ai titoli di coda, di tanto in tanto vi troverete innanzi delle pericolose minacce che fungeranno da veri e propri punti di sbarramento: sono le classiche boss fight, ostiche e non semplici da approcciare, soprattutto in virtù dell’obbligo di dover apprendere i pattern di attacco e di dover sopportare un certo numero di game over prima di capire – dopo diversi tentativi – quale sia la strategia migliore per avere la meglio.

World of Tomorrow

The Aquatic Adventure of the Last Human ha la struttura di un metroidvania, con macro aree suddivise in sezioni delimitate idealmente dai teatri di battaglia contro i boss. 
Per farli fuori avrete bisogno di diversi power-up che acquisirete nel corso del gioco, ciascuno dei quali sarà anche fondamentale per riuscire ad accedere nei posti che prima vi erano preclusi, con buona pace di chi non ama molto il backtracking. Backtracking che tra l’altro è reso necessario anche da una mappa non sempre chiara, complice l’impasto non proprio felice che crea la pixel art, che offre di fatto una qualità altalenante. 
Di The Aquatic adventure of the Last Human si può senz’altro aggiungere che è un’avventura con la volontà di puntare su un’atmosfera malinconica, col giocatore che testimonierà tanto la bellezza del mare, quanto la terribile influenza sulla natura che l’uomo ha avuto. Peregrinare tra i mari potrà ricordarvi non poco il buon Insanely Twisted Shadow Planet, ma senza le repentine minacce aliene che sbucheranno fuori da ogni dove per farvi fuori. Al contrario, l’opera di YCJY decide di abbracciare quasi del tutto l’esplorazione, affidando ad essa anche gran parte della narrazione. Attraverso la pixel art e gli scenari, gli sviluppatori vogliono mostrare in maniera inequivocabile quale potrebbe essere il risultato della nostra noncuranza verso il pianeta che ci ospita, piazzando qua e là alcuni brevi documenti testuali a corredo. 
L’opera funziona bene e sa come comunicare all’utente ciò che vuole rappresentare e raccontare, ma potrebbe non incontrare il gusto di chi desidera un po’ più d’azione e meno momenti in cui muoversi tra gli scenari senza che accada nulla di rilevante. Di certo, i momenti clou del gioco sono quelli in cui si viene ripagati di tutta l’attesa, e non c’è un momento in cui The Aquatic Adventure of the Last Human usi dei riempitivi o risulti essere fuori focus; al contrario, sa come sfruttare il potere delle allegorie per delineare un racconto che è pura fantascienza d’anticipazione, cupa, terribile e a cui nessuno di noi preferirebbe pensare.

– Ottime e impegnative boss fight

– Contemplativo, ricco di significati e di messaggi che nessuno dovrebbe sottovalutare

– Piacevole, rilassante e in grado di offrire diversi spunti di riflessione

– Backtracking

– Troppi momenti di calma assoluta

– Pixel art talvolta non al top

7.5

The Aquatic Adventure of the Last Human, come già intuibile dal titolo, narra la storia di ciò che è rimasto della nostra specie dopo centinaia di anni di malefatte e noncuranza verso il pianeta che ci ospita, tratteggiando un mondo dove la superficie è ghiacciata e inospitale, e le acque hanno ingoiato ogni forma di vita terrestre. Avventura contemplativa ed efficace dal punto di vista della narrazione ambientale, riesce a regalare anche ottime boss fight, ma anche troppi momenti di calma assoluta e quel po’ di backtracking che risulta essere indigesto, se consideriamo la modesta durata del titolo.

Voto Recensione di The Aquatic Adventure of the Last Human - Recensione - Recensione


7.5