Recensione

Terminator : Dawn of Fate

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a cura di Zaku

Dopo 30 anni di guerre, il genere umano è seriamente in pericolo di estinzione a causa della potenza delle macchine di Skynet. Jhon Connor, il baluardo della resistenza, viene a conoscenza dell’imminente realizzazione da parte dei robot di una macchina del tempo, allo scopo di condurre nel 1984 un Terminator, per uccidere la madre, Sarah Connor ed impedire così la nascita del più serio ostacolo al loro piano di sterminio. Il coraggioso capo dei soldati superstiti dell’organizzazione Teccom, decide perciò di agire per fermarli in tempo prima che il futuro dell’umanità venga irrimediabilmente compromesso.

Da Hollywood alla Ps2Ad alcuni anni dalle numerose release che fecero da eco al successo dei colossal cinematografici che vedevano protagonista uno Scwarzenegger in piena forma, ecco che, fuori dalle pressioni legate ad una licenza così importante, esce questo interessante titolo che ci vede protagonisti delle vicende che i due film avevano solo acennato, ossia quelle inerenti al futuro nel quale le macchine sono riuscite a mettere in ginocchio gli uomini e dal quale provenivano i temibili Terminator.

Chi vuol essere terminato?Effettuati i consueti settaggi di audio, video e controlli, procediamo con l’allenamento che precede l’inizio della nostra avventura; all’interno del centro di addestramento, impareremo ad utilizzare le tecniche di combattimento a nostra disposizione nonchè le armi che troveremo lungo il nostro cammino, come le granate, il fucile o le torrette. Terminato il training, gustiamoci la classica sequenza introduttiva in c.g. e cominciamo a giocare. Ci troviamo all’interno della segretissima base della Teccom e siamo attaccati di sorpresa da un T-800, infiltratosi grazie alle informazioni di una spia. Dovremo scortare Connor fuori dall’edificio, eliminando i ciborg che troveremo lungo la strada e salvando i superstiti.

Che fine hanno fatto i Guns’n’Roses?L’atmosfera non mancava certo nelle produzioni cinematografiche, logico quindi aspettarsi altrettanto da questo gioco, viste le innegabili e ampiamente dimostrate potenzialità della console Sony: la grafica, anche se non eccelsa, si addice adeguatamente a ricreare il clima di angoscia e tensione, anche se da questo punto di vista è la parte audio a contribuire maggiormente, con una colonna sonora d’impatto. Buoni gli effetti di luce, discrete la modellazione dei personaggi e le texture, ma il paragone con altri titoli è doveroso e il comparto grafico, anche se godibile, ha un margine di miglioramento notevole rispetto alla concorrenza. Apprezzabile il doppiaggio in Italiano, come sempre i nostri doppiatori fanno la differenza.

Come se non bastasse combattere contro dei super ciborg….Al di là dei doverosi preamboli e delle citazioni per gli appassionati della saga, una volta impugnato il joypad ci accorgiamo subito che, purtroppo, c’è qualcosa che non va: innanzitutto, in un gioco nel quale raramente converrà optare per il combattimento corpo a corpo, costringendoci il più delle volte a passare alla visuale in soggettiva per mirare con precisione ai bersagli, non può mancare la possibilità di selezionare il reverse nel controllo del mirino. Per chi non lo sapesse, sto parlando dei controlli che invertono i movimenti verticali dei tasti direzionali rispetto allo schermo, paragonabili a quelli di una cloche, per capirci, che non richiedono particolari sforzi di programmazione, ma causano una notevole frustrazione a chi, abituato a questo particolare settaggio, impiegherà del tempo prima di poter reagire istintivamente durante le fasi più impegnative. Per quanto riguarda i movimenti del nostro personaggio, ad ogni cambio di inquadratura faticheremo a capire dove indirizzare la leva analogica per andare nella direzione desiderata, a causa di un poco chiaro sistema di controllo che tenta di far coesistere lo screen-relative (il mov. dei tasti direzionali è in funzione della posizione del personaggio sullo schermo) e il character relative (il mov. dei tasti direzionali per spostare il personaggio rimane costante nonostante i cambi di inquadratura), generando confusione e costringendoci spesso a fermarci per riprendere a camminare correttamente.

L’arma suprema!La longevità è l’altro aspetto problematico di questo gioco, infatti oltre al consueto problema legato allo scarso interesse una volta completato, l’intelligenza artificiale dei nostri nemici è veramente limitata: ad esempio in uno stage, dovremo liberare alcuni soldati imprigionati su un vagone della metropolitana e dai finestrini del treno vedremo i nostri nemici… ebbene, sparando attraverso i vetri essi subiranno i nostri colpi senza reagire, come se fossimo protetti da un muro! Immaginate questi temibilissimi ciborg in grado di sterminare il genere umano, resi inoffensivi da un vetro trasparente!! Veramente poco credibile! La stessa sensazione si ha più volte nel corso del gioco, rendendo spesso più produttivo il classico sparare a casaccio piuttosto che la necessità di studiare un minimo di tattica…

– Tutta l’atmosfera della saga di Terminator

– Avvincente quanto basta

– I.A. dei nemici limitata

– Assenza del reverse per controllare il mirino in soggettiva

– Problemi di controllo del personaggio nei cambi d’inquadratura

6.5

Le premesse per un ottimo gioco c’erano tutte, ma alcune pecche di programmazione fanno abbassare drasticamente il voto globale di un titolo comunque godibile sia per i fans della serie che per tutti gli altri, con un buon mix di azione ed atmosfera a sopperire alle lacune in fase di gameplay e alla limitata longevità, aspetto con il quale però gli appassionati dei giochi di azione hanno imparato a convivere da tempo, poichè caratteristico di questo genere.

Voto Recensione di Terminator : Dawn of Fate - Recensione


6.5