Anteprima

Tembo: The Badass Elephant

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a cura di LoreSka

Sinceramente, dai Game Freak non ce l’aspettavamo. Se diamo uno sguardo alle opere di questo celebre studio di sviluppo giapponese, il cui sodalizio con Nintendo dura da più di un quarto di secolo, il nome Pokémon capeggia nella quasi totalità delle produzioni. Vi furono giochi certamente fuori dal coro, come lo splendido Drill Dozer per GameBoy Advance, ma in buona approssimazione i Game Freak sono “quelli dei Pokémon” e niente altro.
Così, all’annuncio di un gioco action con protagonista un elefante vestito da Rambo, per PS4 e PC e intitolato Tembo: The Badass Elephant, la reazione è stata di puro stupore. Uno studio giapponese fino al midollo che si lancia in una produzione indie orientata al pubblico occidentale e lontana anni luce dalle battaglie tra Pikachu e il Team Rocket ci ha fatto sussultare ma, dopo averlo provato in anteprima, siamo certi di una cosa: la classe non è acqua.
L’elefante spaccaossa
Tembo è un elefante da guerra ormai ritiratosi dalle battaglie. In pensione su di un’isola, dove vive beato con la propria moglie, viene richiamato da un suo ex commilitone umano, la cui città si trova invasa dagli alieni. Tembo si rimbocca le zanne, indossa una fascia sulla testa da guerriero e parte alla volta della città, pronto ad aiutare i suoi amici umani.
Quello con cui abbiamo a che fare è un action a scorrimento laterale con forti meccaniche platform. Tembo può saltare, effettuare un attacco caricato, una scivolata, e un colpo con la proboscide, la quale è utilizzata come idrante dopo avere raccolto l’acqua da appositi silos sparsi per il livello. Lo scopo del gioco è semplice: giungere alla fine di uno stage e demolire la statua degli alieni invasori, uccidendone il maggior numero possibile per ottenere dei punti che sbloccano i livelli successivi. Nel corso di ogni livello, inoltre, è possibile salvare una decina di ostaggi spesso ben nascosti, e raccogliere le noccioline che riempiono un barattolo di burro d’arachidi, utilizzabile per recuperare una vita.
Tembo è infatti un gioco piuttosto difficile, che già al terzo livello mette a dura prova i nostri polpastrelli offrendoci un livello di sfida decisamente sopra alla media. I livelli sono spesso labirintici, e trovare tutti gli ostaggi richiede molto intuito e un pizzico di fortuna, poiché basta scegliere il percorso sbagliato per precludersi per sempre la possibilità di salvare uno degli umani intrappolati.
L’azione scorre frenetica, e la conta dei nemici uccisi raggiunge rapidamente le tre cifre. La maggior parte degli sgherri può essere travolta con un semplice attacco a carica, mentre i nemici speciali richiedono strategie più articolate, fino ai boss che necessitano di un vero e proprio ragionamento. Proprio in questi frangenti, Tembo: The Badass Elephant dà il meglio di sé, obbligandoci a fermare la nostra corsa incontrollata per cercare di sconfiggere i nemici con un po’ di criterio. La frenesia del gioco è controbilanciata da questi momenti più ragionati, e in generale il ritmo è ben calibrato per offrire azione e ragionamento in maniera equa.
Meno convincente è la componente platforming del gioco, al momento penalizzata dalla versione di prova disponibile per l’anteprima che presenta alcuni cali di frame rate e qualche fastidioso episodio di stuttering. Nelle sezioni più avanzate, dove Tembo si muove fra tapis-roulant pieni di pericoli e il tempismo richiesto è perfetto, siamo morti in qualche occasione di troppo.
Level design d’eccezione
Come detto, orientarsi nei livelli di Tembo: The Badass Elephant richiede di analizzare ogni singolo passaggio, ed è incredibile quanto siano intricati gli stage creati da Game Freak, che si sono dimostrati essere dei veri e propri talenti anche in questo particolare campo.
L’aspetto che, tuttavia, abbiamo apprezzato di più riguarda l’assoluta unicità di ogni livello: anche all’interno della stessa macroarea, i livelli sono unici e ben distinti dagli altri, evitando l’enorme ripetitività ambientale che normalmente si genera in questo genere di produzioni indipendenti. Il risultato è un gioco variegato da questo punto di vista, che ci ha sorpreso ad ogni livello – in particolare nei momenti più avanzati.
Un fumetto
Da un punto di vista grafico, lo stile scelto dai Game Freak è quello dei fumetti americani. Niente stile manga o rimandi all’impero del Sol Levante: in questo caso il gioco sembra attingere a man bassa dalla cultura fumettistica statunitense, con continui suoni onomatopeici che provengono dalle azioni compiute da Tembo, e uno stile patinato che ricorda il vecchio e indimenticabile Comics Zone. Nonostante il gioco sia stato realizzato in Unity, nelle cutscene e in molte animazioni sembra di ritrovarsi all’interno di un gioco realizzato con l’Ubi Art Framework, e in generale da un punto di vista prettamente visivo Tembo: The Badass Elephant è un gioco piuttosto gradevole, che dà enormi soddisfazioni quando si travolgono decine di nemici e si fanno saltare in aria muri e rottami.
La colonna sonora, fatta di motivi epici in cui gli ottoni prendono il sopravvento sul resto dell’orchestra, è eccellente. Da questo punto di vista è stato compiuto un lavoro encomiabile, rarissimo in questo genere di produzioni.

– Azione divertentissima

– Qualità della produzione

– Personaggio carismatico e ben caratterizzato

Tembo: The Badass Elephant è una gradevole sorpresa creata dagli stessi sviluppatori dei Pokémon. Ci siamo divertiti di cuore in questa primo assaggio del gioco e, con le dovute rifiniture e una campagna sufficientemente longeva, questo gioco potrebbe rivelarsi un action-platform di qualità eccellente. Il nostro ramboelefante ha carisma da vendere, e non vediamo l’ora di poterlo giocare per intero. L’esordio di Game Freak su PlayStation 4 potrebbe lasciare il segno. Come un elefante in una fabbrica di cristalli.