Anteprima

Tekken Tag Tournament 2

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a cura di Pregianza

Tekken ha fatto per i picchiaduro tridimensionali ciò che gli Street Fighter hanno fatto per quelli 2D: la serie ha rivoluzionato il genere, portando nelle case un sistema di combattimento mai visto prima che si è affinato sempre di più di anno in anno. Milioni sono i giocatori conquistati dal torneo del pugno di ferro, e non sono bastati un paio di passi falsi fatti in passato a placare la loro voglia di combattere. Basti pensare al sesto capitolo, un grande successo nonostante alcune trovate non molto apprezzate dai puristi del marchio. Harada e compagnia bella però non si sono limitati a fare il bagno nei bigliettoni guadagnati con il loro ultimo lavoro, e hanno deciso di dare ai giocatori più affezionati quello che chiedevano da tempo, il seguito di uno dei capitoli più apprezzati della serie, Tekken Tag Tournament 2. Noi abbiamo avuto la fortuna di provare un bel codice preview completo di recente, e oggi vi sveliamo le nostre ultime impressioni prima della recensione.
In coppia si picchia meglio
Non è impresa facile creare un titolo all’altezza del primo Tekken Tag, si parla dopotutto di un picchiaduro posto spesso sullo stesso piano del leggendario Tekken 3, nel quale le meccaniche di gioco hanno raggiunto secondo molti un culmine poi mai più superato. Per trionfare Namco ha pensato bene di lavorare duramente sul bilanciamento e sui sistemi ingame, in modo da rendere i combattimenti il più equilibrati e divertenti possibile. Questo compito, di solito spaventosamente difficile e complesso, risulta in quest’occasione facilitato dal fatto che Tekken Tag Tournament 2 presenzia da tempo negli arcade asiatici e non, e parte da una base matematica già solida su cui gli sviluppatori hanno potuto concentrarsi in tranquillità.
Per farvi un esempio più concreto, personaggi come Lars e i Mishima, al top di tutte le tier list e usati più di ogni altro nel notevole roster del gioco, sono stati parzialmente ridimensionati. Inoltre, tutti gli altri combattenti hanno ottenuto nuove mosse e trucchi modificati, in modo da risultare più competitivi. 
Non preoccupatevi, i vostri guerrieri preferiti ora non sono inutilizzabili, tutt’altro. I cambiamenti sono impercettibili ai più e si limitano ad alcune mosse fin troppo abusate che non peggiorano poi molto l’enorme efficacia di Kazuya and friends. Presto per dire quali saranno i personaggi più sfruttati nella versione console del titolo, ma per ora il lavoro di ribilanciamento sembra essere sopraffino e quasi ogni scelta ha del potenziale. Non è dire poco vista l’estensione del roster. 
Ovviamente tutta questa fatica sarebbe completamente inutile senza una base solida su cui poggiarsi, ma Tekken Tag Tournament 2 soddisfa anche dal punto di vista del sistema di combattimento. Il gioco mantiene quell’intuitività che tanto lo ha fatto amare dalle masse, unita a una profondità mastodontica per un titolo con meccaniche tag. Vi sono molti modi per cambiare personaggio durante una partita: tramite presa, durante una combo, a muro per guadagnare un recupero più rapido e un’entrata più sicura, è addirittura possibile far entrare solo momentaneamente il proprio compagno in campo per eseguire combinazioni devastanti grazie a certe mosse, con una tecnica chiamata Tag Assault. Si tratta di una serie di trovate furbe per donare ulteriore profondità e senso alla peculiare struttura a coppie dei combattimenti, che vede il giocatore perdere il match se uno dei suoi due lottatori viene messo al tappeto, da aggiungere a una lunga lista di attacchi, spostamenti, schivate, contromosse, contro-contromosse, e alle complicate combo aeree che rappresentano un po’ il marchio di fabbrica della serie.
I programmatori hanno inserito un paio di espedienti per facilitare l’assorbimento graduale del complicato sistema ai più. Su quelli più subdoli e legati alle meccaniche indagheremo in sede di review, oggi iniziamo invece a descrivervi la novità più evidente per “addestrare” i gamer alle prime armi, il laboratorio. Trattasi di una modalità offline a parte, dedicata al fusissimo Violet (ovvero il buon Lee) impegnato a creare la macchina da combattimento perfetta. Violet cancella per sbaglio il suo primo prototipo e si ritrova dunque a dover ricominciare tutto da capo con un Combot scassato. Voi vi ritroverete dunque ad affrontare una serie di capitoli divisi in missioni, che insegnano pian piano tutte le basi dei sistemi. L’idea è piuttosto intelligente e, anche se non rappresenta un tutorial perfettamente dettagliato, aiuta a padroneggiare il gioco e non manca di divertire (anche perché ogni missione è infarcita di idiozie e trovate demenziali).
A questa interessante opzione vanno ad aggiungersi tutte le modalità classiche desiderabili, tra cui l’Arcade Mode, la Modalità Fantasma (il Kumite), il Survival Mode, gli scontri versus e un allegro guardaroba nel quale potrete personalizzare il vostro beniamino con un numero smodato di oggetti da sbloccare, alcuni peraltro completamente fuori di testa.
Insomma, è davvero tanta carne al fuoco per i fan e non dovrebbe scontentare nessuno, a parte forse quei pochi giocatori che la saga l’hanno sempre seguita per la sua trama. Nell’Arcade Mode ci sono i soliti filmati finali in CG, ma il titolo enfatizza poco la già frammentata narrativa della serie, quindi non aspettatevi grosse sorprese. Le vicende di Combot sono paradossalmente la parte più apprezzabile della storia di Tekken Tag Tournament 2.
Torneo del pugno di platino?
Tekken Tag Tournament 2 è graficamente notevolissimo. Il gioco vanta modelli tridimensionali estremamente dettagliati, animazioni fluidissime e arene spettacolari. Ogni cosa è curata in modo maniacale e i numerosi stage stupiscono per la loro bellezza (o la loro assurdità). Non sarà all’altezza della versione arcade, ma il fatto che Namco sia riuscita ad ottenere un risultato così vicino all’originale è sorprendente.  Fantastiche anche le musiche, con vari temi storici riutilizzati alla grande e persino una modalità dedicata chiamata Tekken Tunes, che permette di selezionare a piacere le melodie per gli stage.
Persino gli oggetti per la personalizzazione risultano estremamente curati, anche se alcuni sono volutamente esagerati e innaturali. L’unico effetto che ci ha fatto un po’ storcere il naso è quello legato alla sporcizia, spesso troppo netto in caso di caduta. 

– Personaggi ribilanciati a dovere

– Roster enorme

– Tante modalità

– La Modalità laboratorio è utile, divertente e demenziale

Tekken Tag Tournament 2 promette di essere davvero un degno seguito di uno dei capitoli più amati della serie, e non un semplice “Tekken 6 con il tag” come alcuni dei giocatori veterani temevano. L’ultimo lavoro di Harada e squadra sembra avere tutto: un roster enorme, combattenti bilanciati a dovere, tante arene, tante modalità, e un sacco di chicche per ogni tipologia di amante del genere. Sarà il picchiaduro 3D dell’anno? Speriamo di sì.