Recensione

Tekken 5 (Usa)

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a cura di rspecial1

Sono passati dieci anni da quando il primo capitolo di questa serie è apparso in sala giochi, ma la famiglia Mishima non ne vuol sapere di vivere in armonia e torna ad organizzare l’ennesimo King of Iron Fist Tournaments. Il quarto capitolo aveva un po’ deluso i fan ed era apparso sottotono rispetto ai concorrenti, sarà riuscita Namco a riportare il suo picchiaduro ai fasti di un tempo oppure è davvero giunta l’ora per Kazuya ed Heihachi di andare in pensione?

La rinascitaCome per ogni episodio casalingo, anche questa volta Namco ci delizia con un’introduzione in Computer Grafica che lascia senza parole per la realizzazione tecnica e per la splendida colonna sonora che fa ribollire l’adrenalina nel nostro sangue sin da subito: d’altronde la software house giapponese è maestra in questo genere di cose. Non resta che premere Start e scoprire che il re dei picchiaduro in 3D è tornato nuovamente sul trono che gli spetta di diritto. Come di consueto il gameplay si basa su 4 pulsanti, uno per ogni arto del lottatore, e dalle combo che scaturiscono dalla combinazione di questi con lo stick analogico, comprese le varie prese e contromosse. Rispetto gli episodi passati gli sviluppatori hanno deciso di rendere l’azione di gioco più veloce e frenetica, riuscendo allo stesso tempo a dare ai combattimenti un aspetto più tecnico, riducendo anche il rimbalzo contro le pareti che nel quarto capitolo permettevano di infilare combo devastanti senza dare tregua al nemico. Adesso, più che in passato, le varie arene di combattimento sono infarcite di elementi distruttibili con i vari urti, rendendo anche la morfologia della zona dove si svolge lo scontro fondamentale per avere la meglio nei vari round. Le modalità di gioco sono le classiche della serie, partendo dallo Story Mode, che segue le vicende che portano ogni partecipante a combattere nel torneo e che si conclude con la consueta e splendida sequenza finale in cg, al classico Arcade, in cui viene riprodotta la sezione di combattimento della versione da sala giochi. Come al solito ci ritroviamo davanti ad un numero elevato di personaggi che possiamo selezionare: una scelta molto varia, anche se alcuni lottatori sono delle semplici varianti dei protagonisti principali della saga, la maggioranza ha un proprio stile di combattimento ed una varietà di attacchi superiore ad ogni altro picchiaduro 3D. Talmente tante sono le mosse e combo eseguibili che imparare anche solo quelle di un singolo personaggio si rivelerà impresa ardua. Oltre ai classici lottatori ed al ritorno di alcuni dei più grandi protagonisti del torneo fanno la loro comparsa anche tre new entry che vanno ad allungare e rendere più varia la schiera di combattenti tra cui scegliere:

RavenUn agente governativo che partecipa al torneo per saperne di più sulla Mishima Zaibatsu, la G Corporation ed i vari partecipanti. Utilizza la tecnica del Ninjutsu.

Feng WeiMaestro del Kempo cinese, combatte per dimostrare di essere il guerriero più forte e per impadronirsi di un manoscritto in mano alla famiglia Mishima.

Asuka KazamaLa più piccola della famiglia Kazama è conosciuta ad Osaka per le varie risse di quartiere a cui partecipa. Allenata dal padre sin da piccola alle arti marziali tradizionali della famiglia, ha uno stile simile a quello di Jun ed entra a combattere nel quinto torneo in cui partecipa anche il cugino Jin.

Oltre a svariati personaggi che potrete sbloccare finendo le varie modalità di gioco con i vari protagonisti, Namco ripropone nuovamente il sottogioco in stile picchiaduro a scorrimento classico della serie, chiamandolo questa volta Devil Within (Tekken Force Mode per chi non ricordasse il nome originale), mettendovi nei panni di Jin che dovrà sbaragliare i numerosi nemici nel quartier generale della G Corporation. Da segnalare anche la presenza dell’Arcade History Mode, in cui sono riprodotti perfettamente i primi tre episodi della serie in versione sala giochi, una chicca per chi non avesse avuto la fortuna di giocarci su PSOne o per chi volesse vivere momenti di nostalgia ripensando al passato, anche perché se il primo ed il secondo episodio possono apparire ormai obsoleti e superati dal punto di vista del gameplay, stupisce come il terzo sia ancora oggi divertente e giocabile e, sotto molti aspetti, ancora attuale.Ma gli sviluppatori hanno pensato proprio a tutto per rendere unico questo gioco e farlo tornare sul trono di miglior picchiaduro in 3D, anche prendendo spunto a piene mani dai diretti concorrenti (a partire da Virtua Fighter 4 Evolution di Sega) per alcuni extra della versione casalinga. Oltre all’aggiunta di un sistema di ranking per il vostro personaggio, che attribuisce un diverso grado in base al numero di vittorie e sconfitte ottenute (non serve a niente al fine del gioco, ma da molta soddisfazione raggiungere il massimo livello), sono stati inseriti numerosi oggetti e costumi per personalizzare il vostro lottatore, abbigliandolo nel modo che vi piace di più, da segnalare che ognuno avrà a disposizione oggetti diversi e molto vari tra loro.

Potenza nascostaPassando al comparto puramente tecnico di Tekken 5, non si può che rimanere stupiti dinanzi al lavoro svolto dai ragazzi della Namco. I personaggi sono dettagliatissimi, solidi e con una fluidità nei movimenti superiore al precedente capitolo (si nota l’ottimo uso del Motion Capture), con indumenti che oltre ad essere bellissimi sono anche curati nei minimi dettagli. La PS2 stupisce ancora una volta mostrando una grafica impensabile e che non sfigurerebbe su console con hardware più potenti; se si guardano i fondali, poi, si nota la maniacale attenzione ai particolari riposta dai grafici, oltre ad essere in assoluto tra i più belli ed evocativi della serie. In generale i colori sono più scuri che in passato, con un riavvicinamento ai temi del terzo episodio. L’audio è ottimo, sia per gli effetti sonori riprodotti al meglio che per le evocative musiche presenti nel titolo adatte alla situazione ed in perfetto stile con quelle del passato; personalmente le ritengo tra le più belle mai ascoltate in un picchiaduro 3D.

– Ottimo Gameplay

– Realizzazione Tecnica Perfetta

– Numerose Opzioni di Customizzazione

– Tantissimi Personaggi

– Ottimo Character Design

– Manca l’Online

– Manca il Tag

9.3

Il quinto capitolo della saga creata da Namco ormai 10 anni fa si presenta come il miglior picchiaduro disponibile su console, riuscendo a fondere in modo perfetto un sistema di gioco tecnico e frenetico al tempo stesso. Aggiungete le numerose opzioni per customizzare i personaggi più la possibilità di rigiocare ai vecchi capitoli ed avrete un titolo che vi impegnerà per molto tempo. Se poi avete intenzione di imparare ad usare per bene ogni personaggio, allora avrete bisogno di dedicare davvero molto tempo al gioco.

L’unica vera pecca del titolo è la mancanza di una qualunque opzione online, una pecca non da poco che unita alla mancanza di opzioni per il Tag non rende per poco questo picchiaduro perfetto: sarà per la prossima volta.

Consigliato a tutti gli amanti del genere, sia a chi predilige i titoli tecnici che quelli portati ad uno stile più aggressivo e frenetico, mentre se non amate i picchiaduro in 3D è arrivato il momento di cambiare opinione.

Voto Recensione di Tekken 5 (Usa) - Recensione


9.3