Recensione

Tekken 5

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a cura di Tsubasa

Sarò sincero: era dai tempi di Tekken 3 su PSX che non mi (ri)innamoravo di Tekken. Il primo e il terzo episodio sono rimasti indelebilmente nella mia memoria come due giochi culto, vuoi per le innovazioni grafiche e legate al gameplay, vuoi per le lunghe sessioni con diversi amici.E non posso dire di non averci giocato su PS2. Tekken Tag: si carino ma mi sembrava identico a Teken 3 su PSX. E Tekken 4? Non male certo, ma ha mancato di darmi una di quelle sensazioni a cui Namco mi abituò con i capitoli passati: lo stupore.

Quando gli adulti fanno Ohhh…Ed è forse lo stupore che mi ha attratto a questa nuova incarnazione dell’Iron Fist Tournament. Ad iniziare dalla presentazione: era da parecchio, anzi da un’infinità di tempo che non vedevo una introduzione così spettacolare, se mi passate il paragone tanto improprio quanto fuori da ogni tempo solo l’introduzione di Another World mi emozionò così tanto. In una manciata di minuti riempiti da CG vedremo la fine del caro vecchio Heiachi, l’ascesa di nuovi cattivi e la storia di alcuni personaggi. Dopo aver fatto Ohhh… (e vi assicuro: ormai difficilmente rimango stupito dai videogiochi odierni) confesso di aver fatto una certa fatica nel cercare di rianimare la mia mascella che, caduta a terra, difficilmente ne voleva sapere di rialzarsi…

Ma quante cose ci sono in questo Tekken 5?Dopo esserci ripresi dalla presentazione ci troveremo di fronte al menù principale. Oltre alla difficoltà selezionabile troveremo niente po po’ di meno che l’Arcade Mode, lo Story Mode e udite udite le vesrioni di Tekken 1, 2, 3. E, signori e signore, vogliamo accontentare i puristi? Facciamolo. Non si tratta dei Tekken 1, 2 e 3 giocati su PSX ma di quelli da bar: gli intenditori noteranno quindi che in Tekken 3 i fondali non saranno piatti come su PSX ma tridimensionali. E inoltre i personaggi segreti saranno disponibili da subito. Non vi basta? Ancora NON vi basta? Bene, ecco allora la modalità Devil Within. Si tratta, esattamente come per il Tekken Force, di un picchiaduro a scorrimento questa volta alla The Bouncer: niente male.

Esteticamente parlandoOk, a questo punto vorrete sapere come è il gioco vero e proprio. Stupefacente. I vari Lei, Law, Jim e Kazuya si muovono in maniera naturalissima e sono incredibilmente dettagliati mentre le provocanti combattenti sono all’altezza dei migliori (si fa per dire) film erotici. E che dire dei fondali? Personalmente ritengo che siano gli ambienti più evocativi mai visti in un picchiaduro: ci sono chiese, campi di battaglia, raduni clandestini dove ogni cosa (e dico OGNI cosa) è totalmente animata. Dai fiori dove poggiamo i piedi al polline che svolazza nell’aria, ai dobloni dei tesori pirati sparsi a terra fino all’auto che ondeggia appesa alle nostre spalle. E che dire dello stage sull’icebeg polare dove nugoli di pinguini si lanciano sul giacchio passando tra noi e il nostro avversario? O degli effetti di rifrazione della luce sui grattacieli? Senza contare che a seguito di colpi veramente potenti il pavimento ai nostri piedi si crepa. Una cosa è certa: le immagini che troverete non gli rendono giustizia, bisogna vedere tutto questo ben di Dio girare sulla vostra PS2. E, una volta ogni tanto, anche il sonoro, oltre ad essere perfettamente tamarro, è perfetto: ogni singola melodia si abbina alla perfezione con l’ambiente in cui è contestualizzata.

E il gioco?Ok dal punto di vista tecnico ci siamo, ma il gioco? Ebbene è maestoso. I personaggi sono tantissimi (di cui alcuni simili tra loro) e le mosse e le combo eseguibili sono altrettante. Il sistema di gioco è lo stesso di Tekken 3 tant’è vero che, se venissimo ibernati all’epoca di Tekken 3 e ci svegliassimo adesso, avremo la perfetta padronanza del 5, sennonché avremmo un sacco di nuove mosse da scoprire. Ed è questo il bello di Tekken 5: le mosse sono talmente tante che il gioco è da considerarsi virtualmente eterno. Ciò non si traduce però in eccessivo tecnicismo: perchè Tekken 5 è adatto tanto a chi si accontenta di imparare qualche mossa di ogni personaggio tanto a chi vuole ad ogni costo sviscerare dal proprio personaggio preferito ogni singola combo e ogni singola mossa e contromossa, ovvero a chi vuole ottenere il massimo da un videogioco. E questo, assieme ad un livello di difficoltà ottimamente calibrato, contribuisce a rendere il binomio Namco-Sony la “solita” accoppiata del miracolo. Il miracolo nel nuovo Tekken.

– Mai vista una grafica del genere su PS2

– Gameplay perfetto

– Virtualmente infinito

– Racchiude caterva di giochi

– Manca il Tag (semmai a qualcuno fosse piaciuto)

– Idem per l’online

9.3

In questo caso il commento è superfluo. Tekken 5 è l’ennesimo capolavoro di Namco su una piattaforma Sony, spingendo l’hardware della Playstation 2 oltre limiti insperati: si fatica a credere che di star giocando con una PS2. Il miglior picchiaduro di questa console: Tekken 5 è tecnicamente impressionante, ha un sacco di personaggi ed un infinità di mosse. Senza contare che contiene i vecchi Tekken ed il sottogioco Devil Within anch’essi di ottima fattura. E Scusate se è poco…

Voto Recensione di Tekken 5 - Recensione


9.3