Anteprima

Tearaway

Avatar

a cura di jewel

Los Angeles – Con la serie LittleBigPlanet, Media Molecule si è guadagnata la fiducia della quasi totalità del pubblico videoludico. Quando una software house raggiunge il successo con una serie soltanto, però, c’è il rischio che decidendo di portare in vita una nuova IP questa non riesca a soddisfare le aspettative degli appassionati. Tearaway è un titolo completamente nuovo in arrivo dai ragazzi del team, che facendo un bel salto nel vuoto propongono meccaniche nuove e inesplorate, indirizzate specificamente alle capacità offerte da Playstation Vita. Nel corso della fiera losangelina abbiamo avuto modo di assistere a una presentazione privata del titolo per saggiarne un po’ le qualità. Eccovi le nostre impressioni!
It’s about sending a message 
Cominciamo subito col dire che il concept alla base di Tearaway sarà interamente basato sul rapporto tra il giocatore e il mondo di gioco. Per Media Molecule è infatti essenziale che chi prende in mano Playstation Vita si senta come se tra le mani avesse un piccolo grande mondo vivente e dinamico con cui interagire. E da quanto abbiamo visto questo feeling viene riprodotto più che egregiamente. 
Nella primissima sezione del gioco, al giocatore viene chiesto di indicare la propria altezza, il proprio colore della pelle e le dimensioni del proprio faccione tramite la front camera della console portatile targata Sony. Queste informazioni saranno utili ai fini del gameplay.
Dopo la selezione del messaggero protagonista, maschile o femminile, si parte alla volta di un video introduttivo utile a farci capire meglio il mondo di carta che abbiamo di fronte. In sostanza il protagonista del gioco possiede un messaggio segretissimo nella sua testa (come si evince facilmente dal capoccione a forma di lettera che si ritrova) e il suo compito è quello di portare questo messaggio al giocatore stesso, che comunica col mondo papercraft tramite il sole. Tramite la telecamera frontale, infatti, chi tiene in mano Playstation Vita può comodamente specchiarsi nel globo solare ogni volta che questo viene inquadrato. 
Dobbiamo dire che l’incipit della storia, per quanto semplice, ci è sembrato molto accattivante grazie anche all’aspetto grafico naif e alle musiche evocative che sembrano quasi rendere l’intera missione di consegna una fiaba da vivere su console.  
Sfrutta logicamente l’hardware di PS Vita
Se dal lato narrativo e visivo il gioco promette bene, è in realtà la facciata del gameplay quella veramente entusiasmante. Abbiamo apprezzato anzitutto la scelta di Media Molecule di creare un gioco in grado di sfruttare bene ogni singola feature offerta da Playstation Vita. 
Tearaway è un’avventura in terza persona stracolma di fasi platform e puzzle, ma si distingue dal filone di giochi simili per il continuo intervento richiesto fisicamente al giocatore. In molti casi, ad esempio, vagando nel mondo di gioco si possono scorgere zone bluastre e vagamente trasparenti che stanno a indicare che lì è richiesto l’intervento del rear touch della console. Già qui fa un certo effetto vedere come il gioco reagisca perfettamente a ogni singolo tocco, facendo apparire istantaneamente su schermo il ditone (oppure i ditoni visto il multitouch) di chi si sta godendo l’avventura. Con i propri polpastrelli il giocatore potrà spostare piattaforme, uccidere minion o quant’altro possa essere d’aiuto per il protagonista. Tutti compiti piuttosto semplici, intendiamoci, ma dobbiamo ammettere che nelle nostre prove realizzarli in prima persona si è rivelato sempre molto divertente. 
Altri esempi dell’interazione tra mondo reale e videogame si riscontrano poi nella possibilità di agitare la console per dare un effetto terremoto ai simpatici e coloratissimi personaggi del gioco. Oppure, in maniera piuttosto classica, realizzare disegni e ritagliare creazioni di carta utilizzando questa volta il touch screen frontale. In questo senso è stata particolarmente simpatica la sequenza in cui uno scoiattolo ci chiedeva di procurargli una corona da indossare, spingendoci a crearla con quattro o cinque pezzi di carta di colori differenti. Certo, indipendentemente dalla qualità dell’opera, l’animale non si lamenterà di certo una volta che avrete finito il vostro capolavoro. Dobbiamo però confessare che quando abbiamo rincontrato, più avanti nel gioco, lo stesso scoiattolo con indosso la nostra orribile corona deformata in maniera imbarazzante, ci siamo sentiti un po’ colpevoli di avergliela regalata. 
In ogni caso, sotto tutte queste piccole sezioni che sfruttano le potenzialità di Playstation Vita, resta ben presente un’anima da platform tridimensionale d’avventura. Inizialmente il personaggio non è dotato né di attacchi né della possibilità di saltare, ma entrambe le abilità vengono presto apprese e aprono la possibilità di, rispettivamente, sfidare i nemici in maniere differenti (calciandoli via) e raggiungere punti dei livelli altrimenti inarrivabili. C’è da dire che nelle nostre prove il gioco non si è mostrato particolarmente punitivo, con vite che sembrano illimitate e morti che non costringono a dover ripercorrere l’intero livello. Detto questo, è chiaro che Tearaway si indirizza più a un pubblico che cerca un’esperienza interattiva fiabesca inusuale, piuttosto che il solito titolo di piattaforma. 

– Sfrutta logicamente l’hardware della console

– Stile unico e divertente

– Colonna sonora evocativa

La nostra prova losangelina di Tearaway ci ha lasciati più che soddisfatti. Il titolo si è mostrato in grado di sfruttare più che bene ogni singola feature offerta dalla console portatile targata Sony, soprattutto quel rear touch che a nostro avviso finora è stato sfruttato molto meno del dovuto. In ogni caso, anche escludendo per un attimo un gameplay che appare comunque privo di pecche, il lato artistico di Tearaway rimane semplicemente irresistibile, delizioso e coloratissimo sia a livello grafico che a livello sonoro. Un titolo da tenere d’occhio e probabilmente uno dei prossimi acquisti obbligati per tutti i possessori di Playstation Vita.