Anteprima

Tales of Xillia 2

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a cura di Sora

La nota testata settimanale di manga Weekly Shōnen Jump, è ormai solita non soltanto svelare nuovi fumetti e pubblicare i capitoli dei masterpiece, ma anche fornire informazioni su un po’ tutto ciò che riguarda l’animazione giapponese. Fu infatti così anche per Tales of Xillia, quando venne annunciata, in maniera non ufficiale, la sua uscita nell’ormai lontano luglio 2010. Dopo più di due anni da quella data e da più di uno dal suo rilascio nel Sol Levante (avvenuto precisamente l’11 settembre dell’anno scorso), ci avviciniamo speranzosi al 2013 con la voglia di vederlo giungere anche in Europa.

Frenesia portaci via!I giochi di ruolo giapponesi, che hanno da sempre mantenuto certi standard fissi, sono sicuramente amati da chiunque sia legato al tradizionale o comunque ai canoni classici del gdr, come i combattimenti a turni. La serie Tales of ha saputo differenziarsi in questo, abituando i giocatori più ad agire che a riflettere, visto che lo stile action delle battaglie che utilizzano il Linear Motion Battle System, molto più movimentate della norma. In questo capitolo ovviamente, tale espediente è stato riproposto: ciò che colpisce non è semplicemente il ritmo elevato che riesce a tenere il titolo per tutta la sua durata, ma soprattutto l’immediatezza con cui il giocatore può prendere confidenza con i controlli. Giusto per fare un esempio, basterà la sola pressione del tasto cerchio per attaccare, mentre con la combinazione degli altri tasti riusciremo ad effettuare combo tanto fatali quanto spettacolari. Saremo quindi liberi di muoverci come vogliamo all’interno del campo di battaglia, al di fuori del quale non potremo però uscire durante uno scontro. Al contrario dei classici incontri casuali a cui siamo sempre stati abituati nei classici giochi di ruolo, vedremo sullo schermo il mostro o comunque l’avversario che vogliamo fronteggiare. In questo modo sarà più semplice evitare le battaglie quando il nostro livello di salute sarà eccessivamente basso, oppure quando troppo scarso sarà il livello dei nostri avversari. Attraverso le opzioni, potremo assegnare prima di ogni combattimento determinate mosse agli altri tasti, consentendo un uso rapido in battaglia. Inoltre, per condire ulteriormente l’assetto frenetico che il gioco vuole proporci, sono stati escogitati dei caricamenti trasparenti per le location, capaci di rendere gli spostamenti piacevoli e mai seccanti. Così, se dopo un po’ di allenamento volessimo rientrare in città per curare i nostri beniamini, potremo farlo con velocità sorprendente, senza fastidiose schermate nere di caricamento.

Questi ingredienti, mescolati ad una grafica appagante e ben curata, sono la giusta combinazione per dare vita ad un titolo da ricordare. Ma non è tutto, anche il plot narrativo riesce a convincere, garantendo una buona longevità nella modalità single player e dei personaggi carismatici. Jude, un giovane tirocinante presso l’ospedale della capitale del regno, trascorre le sue giornate nella quiete e nella tranquillità del mondo di Liese Maxia. Qui, gli umani coesistono con mostri e spiriti: proprio questi ultimi garantiscono poteri agli umani, che loro utilizzano un po’ per tutto, come per costruire le case o alimentare i motori. In cambio, gli esseri umani donano loro il Mana, fonte di sostentamento per gli spiriti. Un giorno tuttavia, Jude vede arrivare più feriti del solito all’ospedale e, dopo aver visitato un paziente, intuisce subito che qualcosa è andato storto con gli spiriti. Spinto dalla curiosità e dall’ordine di un suo superiore, il giovane si reca al laboratorio di ricerca per indagare. Sul posto, incontrerà Milla, manifestazione di Maxwell, Signore degli spiriti, che si era spinta fin laggiù per scoprire cosa fosse accaduto. Quell’incontro sarà l’inizio della vicenda, intreccio di un titolo che riuscirà senza dubbio a ritagliarsi un posto importante non soltanto tra i giochi di ruolo di stampo orientale. Ad assicurare la buona riuscita del progetto, è lo stesso Hideo Baba, produttore della serie: nonostante non si sia sbilanciato riguardo a quale sia il miglior titolo Tales of, il fatto che abbia elogiato il successo di Xillia in Giappone fa sicuramente ben sperare i fans occidentali, conoscendo le severe aspettative del pubblico nipponico. Il solo neo che sembra rimasto è la domanda che subito sorge spontanea: per quale motivo deve passare tutto questo tempo prima che il videogioco possa giungere in Europa? A quanto pare il problema sta nella localizzazione del titolo, che a volte deve essere vagliata per molto tempo prima di ricevere l’approvazione. Ci auguriamo fortemente che il titolo venga tradotto nella nostra lingua, nonostante la felicità di averlo anche solamente in inglese è già di per sé innegabile.

– Il solito ottimo gameplay

– Narrativa molto promettente

– Niente caricamenti estenuanti e struttura ben calcolata

I Tales of sono giochi di ruolo che i fan sanno aspettare, nonostante l’attesa della localizzazione sia per alcuni versi estenuante. Sì, perché dietro quell’attesa c’è una voglia di giocare che viene appagata al solo inserimento del titolo nella console. Ormai si sa, nonostante sia un j-rpg fuori dalle righe rimane un punto fermo per gli amanti del genere sia orientali che non. Il miglioramento del sistema di combattimento, la grafica ancora più curata, i caricamenti quasi del tutto assenti e una trama coinvolgente al punto giusto, sono caratteristiche che parlano da sole. In attesa del 2013, cominciamo già a guardare il suo seguito, che a novembre giungerà in Giappone, preparandoci a una nuova ma piacevole attesa (speriamo soltanto sia meno lunga!).