Recensione

Sword of the samurai

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a cura di Ukyo Tachibana

Ah, i samurai… paradigma di virtù marziali, autocontrollo ed abilità schermistica, questi affascinanti guerrieri sono apparsi molto spesso in videogiochi (quasi tutti picchiaduro) che li vedevano protagonisti. Anni fa su Playstation venne realizzato Bushido Blade, nel quale il realismo dei duelli era portato all’estremo: anche un solo colpo, se ben indirizzato, era sufficiente per uccidere il proprio avversario. Lo stesso concetto, anche se meno estremizzato, venne ripreso da Kengo. Sword of the Samurai altro non è che il seguito di questo gioco, andiamo a vedere di che si tratta…

Il cammino del guerrieroLa prima cosa da fare, non appena inizierete una nuova partita, sarà quella di creare il vostro guerriero (dopo esservi gustati l’ottima presentazione). Sceglierete il volto del personaggio e il suo abbigliamento, oltre ovviamente al nome. La rosa iniziale di facce e vestiti sarà abbastanza ridotta, ma andando avanti nel gioco sbloccherete moltissime nuove scelte, che potrete poi utilizzare in seguito, nel caso decideste di affrontare SotS con un nuovo personaggio.Fatto questo, vi ritroverete in un paesino di campagna nel mezzo di un duello tra samurai, al quale verrete giocoforza costretti partecipare. Se vincerete questo scontro, verrete contattati da un mercante che vi proporrà alcune missioni (non accettatele per il momento, molto probabilmente verreste fatti fuori all’istante) o una “raccomandazione” per il locale dojo di kenjutsu. Se invece verrete sconfitti (cosa più probabile) si presenterà un talent scout del suddetto dojo, che vi consiglierà di frequentare la scuola per incrementare le vostre abilità.Avrete capito che l’allenamento nella palestra è indispensabile. Verrete istruiti sui comandi basilari del gioco, che vedono parecchie innovazioni rispetto a Kengo. Il triangolo non è più utilizzato (quindi niente supercolpi e niente barra del Ki), il quadrato serve ora per aprire la guardia dell’avversario spostando la sua spada (nonchè per effettuare spettacolari proiezioni e sbilanciamenti), con il cerchio si colpisce. L1 insieme ad i tasti direzionali permette di scattare e correre, mentre con R1 rinfodererete la spada (a che pro, direte voi? Dovete sapere che esiste una splendida tecnica di combattimento con la spada chiamata Iaijutsu, o Battojutsu, che consiste nel colpire fulmineamente con l’arma nel momento stesso in cui questa viene estratta dal fodero… avete presente il mio omonimo di Samurai Spirits? Genki ha implementato questa tecnica in Sword of the Samurai). Ovviamente è possibile (attraverso la pressione di L2 ed R2) utilizzare le varie combinazioni di colpi che potrete creare mano a mano che vi impadronirete di nuove tecniche.Ma torniamo al nostro samurai. Mentre frequenterete il dojo, avrete comunque la possibilità di sfidare altri samurai utilizzando il bokken (la spada di legno) per incrementare le vostre capacità, partecipare a scontri illegali notturni (e mortali) con spade vere, ed accettare missioni da parte del mercante di cui sopra (sono molto pericolose ma in caso di successo aumentano di parecchio le abilità del vostro personaggio). Sono state eliminate tutte le caratteristiche prove viste in Kengo (la meditazione zen, quella sotto le cascate, il taglio dei bambù, ecc..) che, se da una parte erano molto caratteristiche, dall’altra alla lunga potevano risultare noiose… forse avrebbero potuto inserirne di nuove, ma in ogni caso non se ne sente troppo la mancanza.Una volta superati tutti i test della scuola, il vostro maestro vi iscriverà al torneo governativo. Si tratta di una prova impegnativa, ma in caso di vittoria cambierete città e vi trasferirete a Edo (trattasi del nome che anticamente aveva la città di Tokyo), capitale dell’impero e luogo d’incontro dei migliori spadaccini del paese; è qui che inizia il gioco vero e proprio.Infatti, non appena arrivati, dovrete scegliere quale fra le tre scuole di spada disponibili frequentare. Ognuna è caratteristica e modellata su reali tecniche di combattimento giapponesi (pratico kenjutsu a tempo perso ed ho potuto riscontrare che quasi tutti i movimenti sono molto realistici), e padroneggiarne tutti gli insegnamenti vi porterà via parecchio tempo. Ogni lezione infatti è dettagliatamente spiegata sia dal punto teorico che pratico, e seguire le istruzioni del maestro sarà importante sia per entrare esattamente nella meccanica del gioco, sia per calarsi ancora di più nella parte del discepolo di una scuola di armi giapponese.Una volta superati tutti gli esami, verrete nominati maestri del dojo che avete selezionato, e sarete liberi di sfidare altre scuole ed altri samurai (se sosterrete dei combattimenti quando siete ancora allievi, il caposcuola vi ammonirà. Se continuerete, vi espellerà dalla scuola), nonché di partecipare al torneo nazionale.

Chi sono i Kengo?I kengo sono dei samurai abilissimi, famosi in tutto il paese. Quando vi troverete a Edo, completando una missione per il mercante o scontrandovi con degli altri samurai, otterrete informazioni su un kengo (che sarà in zona per un dato numero di giorni); il suo nome apparirà nell’apposito menù, e potrete selezionarlo per avere maggiori informazioni su di lui. Ovviamente il vostro obbiettivo sarà quello di sfidarlo e sconfiggerlo, ma non tutti accetteranno immediatamente di combattere contro di voi (spesso dovrete soddisfare qualche loro richiesta, come sconfiggere i loro studenti, o un altro kengo); in ogni caso, quando riuscirete a sconfiggerne uno, verrete ricompensati con la sua spada che aumenterà di molto le vostre abilità in combattimento.L’introduzione dei kengo è una nota di merito in quanto, oltre ad aggiungere spessore al gioco, mette in scena personaggi come Kojiro Sasaki, Jubei Yagyu e Miyamoto Musashi, nomi che alla maggior parte di voi non diranno nulla ma che sono in realtà celebri samurai di eccezionale abilità, realmente esistiti nel XVII secolo in Giappone.

Il comparto tecnicoI samurai sono rappresentati in maniera abbastanza particolareggiata, sia nelle espressioni del volto (che a dir la verità alla lunga appaiono un po’ statici, però) che nei dettagli degli abiti. Come già detto, le loro animazioni sono molto ben fatte, anche se all’inizio potreste avere alcuni problemi di “posizionamento”, visto che il combattimento si svolge interamente su di un piano tridimensionale… ci vorrà un po’ prima che vi abituiate, passerete i primi match a mulinare la spada al vento mentre il vostro avversario vi farà a fette. Apprezzabile la presenza di alcune chicche grafiche come il sangue che, dopo essere sgorgato copioso, resta per un po’ sul terreno, o le orme lasciate dai vostri movimenti sulla sabbia.Gli sfondi, soprattutto quelli “esterni”, sono molto particolari: dojo, boschi di bambù, radure, praterie, ponti sospesi… evocativi, certo, ma si risente di una certa “povertà” di fondo che rischia di renderli tutti simili l’uno all’altro… insomma di certo non vi perderete ammirando i dettagli dei vari stage. L’atmosfera dello scontro è sottolineata da un sonoro che, per quanto adatto alla situazione (tamburi, rumore di lame, urla di battaglia, un cane che abbaia in lontananza), è davvero troppo scarno per meritarsi un voto superiore alla sufficienza.

– Grande atmosfera e realismo

– Molte cose da scoprire

– Probabilmente non piacerà agli amanti del combattimento frenetico

– E’ un gioco di “nicchia”

7.7

Per Sword of the samurai valgono più o meno le stesse considerazioni fatte per Kengo. Se vi affascina il mondo dei samurai giocherete questo titolo per parecchio tempo, trovandolo stimolante e ricco di cose da scoprire. Se invece amate esclusivamente un’impostazione arcade molto probabilmente rimarrete delusi: in questo gioco basta anche un solo colpo per decidere l’esito di uno scontro!

Voto Recensione di Sword of the samurai - Recensione


7.7