Anteprima

Sword Coast Legends

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

L’ultimo pomeriggio di E3, stanco morto, quando meno me lo aspettavo, ecco spuntare un titolo estremamente promettente, sviluppato da un gruppo ristretto di persone estremamente orgogliose di ciò a cui avevano dato vita: Sword Coast Legends.Se il nome vi suona familiare, è perché il team di sviluppo è di Wizards of the Coast, e la costa cui si fa riferimento è quella non distante da Neverwinter, situata in uno dei più famosi universi immaginari di sempre.Il nuovo progetto uscirà per PC entro la fine dell’estate, per poi materializzarsi (con mio sommo gaudio, visto che stravedo per il gioco su console) anche su Xbox One e PS4.Vediamo cosa separa questo gioco di ruolo dai molti altri giunti sul mercato negli ultimi mesi.

Dungeon mastersPer rispondere in due righe alla domanda che chiude il paragrafo precedente, la possibilità di traslare le avventure cartacee che hanno appassionato milioni di fan di Dungeons & Dragons in digitale.Ma andiamo con ordine: Sword Coast Legends è un gioco di ruolo dal taglio decisamente classico, che si rifà a quelli sviluppati con l’Infinity Engine che hanno reso immortale il genere su PC una ventina scarsa di anni fa: visuale da tre quarti (nella demo giocata era comunque regolabile a piacimento sia l’altezza sia la rotazione), party composto da quattro personaggi, dungeon ricolmi di nemici e una grande quantità di cittadine, personaggi non giocanti, quest secondarie e, soprattutto, nemici da abbattere.Il sistema di combattimento, che mi è stato assicurato sarà ulteriormente affinato prima del lancio, si è mostrato già in ottima forma: una barra inferiore (o, in alternativa, le hotkeys corrispondenti) permette di gestire agilmente le abilità speciali, invero molto numerose, e, nel ruolo assegnatomi all’interno del party composto da altri giornalisti, quello di necromante, ha assolto brillantemente al suo compito.Lasciando ai miei compagni d’armi la prima linea, mi sono dedicato ad incantesimi abbastanza usuali per il genere di riferimento, ma non per questo meno divertenti da utilizzare: palle di fuoco, invisibilità temporanea, rianimazione dei morti e dardi avvelenati sono solo alcune delle skill utilizzate, tutte regolate da un tempo di cooldown che varia in base al livello del giocatore e al numero di punti esperienza investiti nel ramo corrispondente.

Carta e penna digitaliL’altra particolarità del titolo è rappresentata dalla presenza di un editor imponente, che consente ad uno dei giocatori di vestire i panni del dungeon master e divertirsi, così, a rendere la vita complicata ai suoi quattro compagni di viaggio.Il dungeon affrontato in sede di test era stato creato dinanzi ai miei occhi, in una decina scarsa di minuti, da uno dei membri del team di sviluppo, grazie alla semplicità e al gran numero di variabili che il tool di creazione consente.Da zero, è possibile creare il layout stesso dei dungeon, presenza, quantità e tipo di nemici, posizione degli arredi, siano questi candelabri, scrigni, cadaveri mummificati e tanto altro ancora, la presenza e la natura delle trappole e, dulcis in fundo, il boss finale, con la possibilità (che vale anche per i nemici comuni) di dotarlo di un livello che varia dallo stesso dei personaggi del party fino a tre sopra.Questo è quello che ho visto con i miei occhi durante la presentazione, ma mi è stato assicurato che le possibilità saranno non solo molte più di queste, ma, post lancio, saranno arricchite da una serie di aggiunte al tool di creazione: appare evidente come, a fronte di una campagna single player che si annuncia molto corposa, la presenza di un editor così completo innalzi la rigiocabilità e la longevità del prodotto in maniera esponenziale, permettendo peraltro, a gruppi di amici lontani tra loro, di far rivivere le magiche serate passate a consumare litri di bevande gassate e chilometri virtuali all’interno dei dungeon.Sono rimasto piacevolmente sorpreso anche quando, in risposta a mia precisa domanda, il team di sviluppo ha confermato l’esistenza di una versione console, per la quale andrà ovviamente ricreata da zero l’interfaccia ma che potrà contare su tutte le feature di quella per PC, e con la quale potremo giocare già tra un paio di mesi abbondanti.

– Lore ed ambiantazioni amatissime

– Editor completissimo e versatile

– Dungeons & Dragons per tutti, dovunque

Tra le sorprese più gradite di questo E3, Sword of the Coast Legends sembra un prodotto curato e sviluppato con passione, che, oltre a proporre una campagna ben orchestrata e ambientata in panorami virtuali che godono di milioni di fan, offre un editor solido e di facile utilizzo, che potrebbe permettere a gruppi di amici lontani di condividere sessioni di Dungeons & Dragons virtuali, in memoria dei vecchi tempi.

Tenetelo d’occhio, perché io lo farò di sicuro.