Recensione

Sword Art Online: Hollow Fragment

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a cura di Kaname

Se vi capitasse di dare un’occhiata alle uscite videoludiche mensili, in particolar modo su console portatile, per il solo territorio giapponese noterete come una grande quantità di titoli è costituita da prodotti ispirati ad anime di successo più o meno diffuso, spesso anche a livello internazionale. Inutile precisare che, nella stragrande maggioranza dei casi, questi titoli non li vedremo nemmeno con il lanternino in una lingua a noi comprensibile, salvo far parte di brand affermati quali ad esempio Dragonball e One Piece, giusto per citarne alcuni. Fortunatamente il più delle volte non si tratta nemmeno di prodotti di particolare qualità, per cui, in un certo senso, non è il proprio il caso di farne un dramma. Accade tuttavia, all’incirca una volta ad ogni allineamento planetario, che, vuoi per le incessanti e “rumorose” richieste dei fan, e un po’ anche per la follia di alcuni publisher che sembrano poter scorgere all’orizzonte una discreta fonte di guadagno, alcuni di questi titoli varchino i confini della terra del Sol Levante e arrivino nei mercati occidentali in idiomi a noi più facilmente comprensibili. L’ultimo titolo miracolato da questo trattamento è, per l’appunto, Sword Art Online: Hollow Fragment.

VRMMOGGORPGHF—chee?Senza perdere troppo tempo, ci sembra doveroso mettere in chiaro due cose importanti. La prima è che, nonostante la parola “Online” presente nel titolo, il gioco di funzionalità online non ne presenta alcuna, ad eccezione della possibilità di collegarsi al PSN per scaricare DLC vari, ma fin qui nulla di nuovo. La seconda riguarda invece il setting cronologico del titolo. Sword Art Online: Hollow Fragment, infatti, inizia laddove nell’anime terminava l’arco del VRMMORPG omonimo, Sword Art Online, spostandosi però in una sorta di dimensione narrativa parallela, e rendendo, di fatto, il materiale proposto assolutamente non-canon e, pertanto, libero da vincoli eccessivi che avrebbero potuto costituire problemi più o meno gravi con la fedeltà dell’opera originale. Inutile dire che, qualora non abbiate visionato almeno la prima metà della serie animata, degli eventi e dei personaggi presenti capirete ben poco, ma per non rovinare l’interesse a coloro che vengono a conoscenza del titolo solo ora, cercheremo di evitare di rivelarvi troppi particolari.Terminate le premesse, possiamo dire fin da subito che nel caso in cui foste interessati al titolo Namco-Bandai nella speranza di trovare una storia o una narrazione maggiormente curata rispetto all’opera animata, molto probabilmente rischiereste di rimanere delusi. Kirito e compagni, infatti, benché abbiano sconfitto il presunto boss finale si ritrovano ancora prigionieri del castello volante Aincrad e, ottenuto l’accesso al piano successivo, il numero 76, scoprono che è diventato per loro impossibile discendere e visitare quelli precedentemente esplorati. Inoltre, a causa di un presunto bug, iniziano a verificarsi strani eventi in tutto il mondo di gioco, tra i quali l’arrivo di nuove figure più o meno note ai fan della serie, e la scoperta da parte del protagonista di una zona interamente inesplorata e precedentemente nascosta, la cosiddetta Hollow Area, nella quale pare essere l’unico in grado di trasportarsi e dove incontra la misteriosa Phillia. Ecco quindi che per il gruppo di impavidi players sopravvissuti alle infinite minacce della prigione virtuale chiamata Sword Art Online non resta altro da fare che riprendere in mano le armi e puntare nuovamente alla sommità di Aincrad, il tanto ambito piano 100, una volta completato il quale sarà finalmente concessa a tutti la possibilità di tornare alle proprie vite quotidiane dopo gli anni di prigionia videoludica. Tematiche alquanto ironiche di cui parlare in questa particolare sede ma, incipit dal modesto interesse a parte, ben presto ci si rende conto di come gran parte della narrazione del titolo continui a ruotare attorno ad eventi prettamente fanservice che vedono protagonisti Kirito e la schiera di ragazze/aspiranti fidanzate che si porta appresso. In buona parte tali mini eventi sono, in ogni caso, piuttosto interessanti qualora si sia particolarmente affezionati ai vari personaggi ma, da un punto di vista più generalista, mancano di coesione e impediscono ad una trama vera e propria di svilupparsi con efficacia. A ciò si aggiunge anche una traduzione in lingua inglese che, per quanto considerabile come manna dal cielo per molti, resta comunque di una qualità piuttosto altalenante, introducendo qua e là veri e propri strafalcioni il più delle volte facilmente distinguibili a causa della totale insensatezza delle espressioni usate. Fortunatamente non si tratta di errori madornali al punto da compromettere interamente la comprensione di un dialogo o di una particolare richiesta da eseguire ma, innegabilmente, lascia un po’ basiti come certi scivoloni siano riusciti a passare inosservati in fase di revisione. Un tantino più interessante resta invece il background narrativo della Hollow Area, che appare inizialmente come una sorta di zona ancora in fase di beta testing o debugging e che, a nostro avviso, risulta essere la meglio riuscita tra le due.

Switch!!Dal punto di vista del gameplay il giocatore potrà liberamente scegliere quale delle due zone visitare e portarsi appresso una delle numerose eroine disponibili come comprimario. Come già anticipato, qualora vi troviate ad esplorare Aincrad, dovrete progressivamente visitare i vari piani che sbloccherete, completare svariate quest offertevi dall’NPC incaricato o ottenute attraverso eventi particolari e, una volta completati i preparativi necessari, affrontare il boss di turno e ottenere l’accesso al piano successivo una volta sconfitto. Per quanto dalla presentazione non sembri certo brillare per varietà, l’esperienza si rivela essere piuttosto piacevole, senza mai stancare eccessivamente vista anche la relativa velocità con cui si riesce a completare le zone iniziali una volta presa dimestichezza con i vari elementi che compongono il gioco. Rimane necessario menzionare però come la difficoltà non risulti essere particolarmente ben calibrata inizialmente, elemento reso piuttosto manifesto dall’evidente disparità di livello tra il protagonista e i nemici che vi troverete ad affrontare per buona parte delle vostre peregrinazioni tra i vari piani. Discorso quasi opposto va fatto invece per la Hollow Area, in cui i nemici si rivelano essere fin da subito piuttosto ardui, in particolar modo qualora decidiate di dedicarvi fin da subito all’esplorazione nella speranza di ottenere qualche pezzo d’equipaggiamento interessante o spinti dalla pura curiosità. In ogni caso il livello di sfida chiaramente superiore riesce a far brillare al meglio il grande potenziale del sistema di combattimento del gioco, spiccatamente action e in grado di premiare i giocatori più meticolosi in grado di elaborare in fretta strategie per superare meccaniche più o meno pericolosi tipiche dei boss secondari più pericolosi. A seconda del tipo d’arma equipaggiato, con la possibilità di scegliere tra spade, katana, asce, mazze e quant’altro, cambiano le varie abilità disponibili, liberamente assegnabili a due palette accessibili mediante la pressione dei due tasti dorsali e liberamente personalizzabili, ovviamente previo sblocco del notevole numero di skill e buff vari attraverso l’aumento della propria esperienza con un particolare tipo di arma. Ecco quindi che, nonostante rimangano le famose spade in dual wield che hanno reso celebre il protagonista della serie animata, non si è più legati unicamente ad esse per motivi di trama ma, a tutto vantaggio del gameplay e di una maggior varietà di situazioni di gioco, è ora possibile sperimentare e cercare lo stile che più si adatta ai gusti del giocatore. Un altro elemento molto interessante risulta essere invece la possibilità di lodare le azioni svolte dai compagni gestiti dall’IA, il che, oltre a ripristinare parte dei punti necessari per l’impiego della varie tecniche, andrà ad influenzare direttamente il loro comportamento in battaglia. Qualora si voglia far focalizzare un particolare aiutante nell’utilizzo di skill difensive, infatti, sarà necessario, dopo averlo istruito preventivamente delle vostre intenzioni, complimentarsi con lui (o meglio, lei) in seguito all’impiego delle abilità desiderate, in modo che l’IA acquisisca una sorta di pattern influenzato indirettamente dal giocatore. Probabilmente la feature più interessante del titolo che, oltre a mimare con discreta efficacia l’interazione con i vari giocatori all’interno dei MMORPG, permette ai più perfezionisti di adattare i personaggi alle proprie particolari esigenze, oltre che sbloccare qualche costume più o meno succinto una volta raggiunto una determinata quota di punti nei grafici consultabili nei sottomenu di ogni partner. Chiaramente, visto il gran numero di eroine da istruire e allenare, appare chiaro come le cose da far non manchino di certo, il che, unito alla vastità della mappa della Hollow Area, alle missioni ripetibili di progressiva difficoltà in essa presenti e alla possibilità di andare a caccia di boss secondari nella speranza di ottenere loot sempre migliore, non può che far felice ogni fan di Sword Art Online. In aggiunta alle due aree prettamente single-player, è inoltre disponibile un’altra zona per il multiplayer, sfortunatamente unicamente ad-Hoc, nella quale vi ritroverete ad esplorare un labirinto di 100 piani con nemici di difficoltà progressivamente maggiore e, allo stesso tempo, ricompense sempre migliori. Per i giocatori più solitari o per chi, come nel nostro caso, non ha avuto modo di obbligare alcun collega o amico a seguirci nell’impresa, è comunque possibile visitare suddetto labirinto assistiti da compagni gestiti dall’IA, selezionabili tra un gran numero di personaggi minori che incontrerete durante la modalità SP o le eroine stesse, il che rende il posto un ottimo modo per livellare e sviluppare le skill delle fanciulle scelte al momento.

Waifu <3Chiaramente oltre alle estenuanti sessioni di esplorazione, combattimento, ricerca di oggetti, sterminio di boss e altre amenità del genere, non potevano di certe mancare sequenze più rilassanti in compagnia delle vostre eroine preferite. In Sword Art Online: Hollow Fragment, infatti, è inoltre presente una sorta di sezione simile ad un dating-sim, o simulatore d’appuntamento, per i meno avvezzi al genere. Accompagnando le varie ragazze per la città e interagendo con loro, infatti, sarà possibile aumentare il livello di affinità di tra di voi, eventualmente garantendovi la possibilità di prenderle per mano e, infine, portarle, piuttosto letteralmente, a letto (!). Frenate il treno di idee sconce in arrivo perché, vista la particolare natura del titolo, il tutto non andrà mai oltre la semplice immagine della fortunata in questione mentre dorme accanto a voi. Inoltre, i dialoghi e la caratterizzazione delle varie ragazze in queste meccaniche risultano essere piuttosto deboli e deludenti. I dialoghi sono spesso completamente privi di senso, e azzeccare le risposte migliori spesso è impossibile se non tramite un semplice processo di trial and error che detrae di gran lunga parte del divertimento dall’operazione di conquista. Indubbiamente la già discussa traduzione altalenante regala di tanto in tanto alcuni momenti piuttosto esilaranti che lasceremo a voi il piacere di scovare per non sconcertare buona parte dei lettori, ma rimane comunque la sensazione che con un po’ di cura in più sarebbe stato possibile realizzare una sorta di vero e proprio gioco nel gioco. In ogni caso aumentare l’affinità generale con le ragazze ha effetti più o meno positivi anche sul resto dell’esperienza di gioco, in quanto si otterrà la possibilità di dar loro armi e armature varie per aumentarne l’efficacia durante le avventure fuori dalla città.

Terminiamo con un’onesta lode anche alla realizzazione tecnica del titolo, graficamente di ottimo livello e dalla direzione artistica piuttosto azzeccata. Anche i vari accompagnamenti musicali si rivelano essere di buon livello vista la produzione tutt’altro che ad alto budget del gioco. Assente il doppiaggio in lingua inglese, ma l’originale giapponese svolge comunque più che egregiamente il proprio lavoro. Di tanto in tanto sono ravvisabili alcuni piccoli singhiozzi a livello di frame rate, in particolar modo nelle situazioni più concitate con numerosi nemici o personaggi a schermo. In ogni caso si tratta esclusivamente di casi piuttosto isolati, che inficiano solo marginalmente sul gameplay, ragion per cui non riteniamo necessario criticarli eccessivamente.

– Graficamente ben realizzato

– Sistema di combattimento frenetico e ben curato

– Contenuti e longevità eccellenti

– Traduzione di scarsa qualità

– Trama poco ispirata

– Alcuni elementi di gameplay poco sfruttati

– Assenza del multiplayer online

7.0

Sword Art Online: Hollow Fragment si presenta come un prodotto di discreta fattura, meritevole di attenzioni anche a causa della spesso alquanto discutibile qualità di prodotti di simile ispirazione. Indubbiamente consigliato solo ai fan del materiale d’origine, il titolo, benché non sfoggi una trama particolarmente elaborata, riesce comunque ad intrattenere e divertire grazie ad un gameplay solido e a un gran numero di attività e contenuti da ottenere, per la gioia dei giocatori più accaniti. Insomma, una piacevole sorpresa che riconferma la peraltro già ottima prima impressione avuta provando la versione in lingua giapponese del titolo.

Voto Recensione di Sword Art Online: Hollow Fragment - Recensione


7