Recensione

Super Monday Night Combat

Avatar

a cura di Ctekcop

Ve lo ricordate Monday Night Combat? Un valido e simpatico sparatutto uscito ormai più di un anno fa prima su Xbox 360 e poi su PC. Fu accolto con un certo calore dalla critica specializzata ma si rivelò incapace di ottenere quel successo che forse avrebbe meritato decretandone una vera e propria morte prematura. Ora,curato sempre da Uber Enterteinment, è stato finalmente rilasciato ufficialmente su Steam il suo seguito: Super Monday Night Combat

Segue la moda del momento: è infatti l’ennesimo titolo free to play di un certo spessore che approda su PC. Se recentemente Tribes: Ascend o Blacklight: Retribution non vi hanno soddisfatto poichè troppo seri e impegnativi allora forse questo nuovo titolo potrebbe fare al caso vostro.
La simpatia di Team Fortress 2
Il gioco è una diretta evoluzione, o sarebbe meglio dire involuzione come avremo presto modo di scoprire, della modalità multigiocatore del suo predecessore. Ovviamente non vi è alcuna velleità narrativa anche se Super Monday Night Combat prova a sprizzare simpatia da tutti i pori strizzando l’occhiolino col suo stile colorato e quasi cartoonesco.
A livello di gameplay ci troviamo di fronte a un vero e proprio MOBA, con qualche elemento dei tower defense, mischiato a uno sparatutto in terza persona in team da cinque componenti. Un mix potenzialmente unico quanto simile alla modalità multigiocatore competitiva Crossfire del primo Monday Night Combat, seppur semplificata in alcuni aspetti come l’impossibilità di comprare e piazzare le torrette difensive ora già disposte automatiamente sulla mappa.
Nell’unica modalità disponibile, con grande fantasia rinominata Super Crossfire, ci si ritrova a guidare lungo binari predefiniti i bot scortandoli fino alla base nemica. Qui lo scopo è distruggere la Money Ball avversaria, impresa tutt’altro che facile considerando le torrette disposte a protezione di quest’ultima e la determinazione dei bot avversari. Interessante il sistema di crediti in-game, vere e proprie monete da raccogliere, con cui chiamare in proprio aiuto bot più potenti o ricorrere a trappole disposte lungo la mappa tra cui il devastante Annihalator, generalmente situato al centro della mappa, in grado di distruggere in un sol colpo tutti i robot avversari. Gli scontri durano circa una ventina di minuti prima che una delle due fazioni, Icemen o Hotshots, riesca a trionfare: seppur non manchino i modi per ribaltare la situazione spesso le sorti dell’incontro saranno chiare fin dai primi istanti della partita.
Sulle prime si rivela all’apparenza tutto quanto molto divertente seppur non proprio intuitivo per chi non ha mai giocato al primo capitolo o non si è degnato di leggere le poche righe di tutorial che spiegano gli elementi del gioco. Il vero problema è che la penuria di mappe disponibili e la presenza di una sola modalità fa stancare dopo poco deleganto al ricco sistema di classi il compito di rendere vario il tutto.
I want your money honey, I don’t need your body, baby I don’t need your love
Come già anticipato in sede di anteprima, alla quale rimandiamo per ulteriori precisazioni, il sistema di classi si rivela ampio ed estremamente vario al punto che al suo interno è impossibile non trovare un personaggio adatto al proprio stile di gioco. Ognuno di essi gode infatti di precise caratteristiche, diverse armi e una serie di poteri speciali upgradabili nel corso dei singoli match all’interno di un comodo menu a rosa.
Ogni settimana vengono proposte gratuitamente cinque diverse classi. Vengono fatte ruotare così da dare la possibilità di provarle tutte prima o poi. Peccato che per acquisirle definitivamente si debbano accumulare veramente tanti punti esperienza: per potarsene a casa una non basta semplicemente qualche ora di gioco. In alternativa è possibile pagare il prezzo indicato in dollari senza perdere tempo ulteriore; spiace constatare come, considerata anche la quantità di classi presenti, il prezzo di ciascuna di esse sia ancora una volta decisamente troppo elevato. Non mancano poi elementi di contorno come booster di esperienza dalla durata limitata a poche partite, particolari gesti o esultanze e costumi per i nostri personaggi preferiti, ancora una volta tutti proposti a prezzi a dir poco imbarazzanti e ridicoli come i 20 dollari chiesti per una singola skin. Sono inoltre disponibili pacchetti dedicati a singole classi per fortuna leggermente più convenienti.
Ad affossare ulteriormente e definitivamente il tutto ci pensano le armi disponibili esclusivamente pagando, andando ulteriormente a rompere quegli equilibri già molto delicati. È innegabile che gli sbloccabili siano tanti eppure sembra veramente di trovarsi di fronte a un videogioco che rappresenti una sostanziale fregatura. Chi paga si porta a casa palesi vantaggi mentre chi non vuole farlo può accedere con difficoltà, e in alcuni casi nemmeno visionare, solo ad alcune tra le componenti più simpatiche del titolo in questione.
Ancora Unreal Engine
Tecnicamente parlando Super Monday Night Combat si poggia proprio come il suo antenato sulle solide basi dell’ormai diffusissimo Unreal Engine 3.
A livello grafico risula alquanto piacevole: texture definite, effetti colorati e convincenti, modelli poligonali ottimi completano uno stile personale caratterizzato da colori accesi e vivaci. Peccato che forse le mappe, in alcuni punti un filo spoglie, siano al momento disponibili in numero esiguo oltre che decisamente troppo simili tra loro nonostante le diversità cromatiche. Il tutto è discretamente ottimizzato anche per PC non all’ultimo grido anche se l’Unreal Engine 3 ha fatto di meglio in passato in termini di solidità del frame-rate. Nel complesso non ci si può proprio lamentare di quello che è un titolo tecnicamente nella media, negli ultimi tempi in costante crescita, dei giochi free to play.
A livello audio si fanno notare le voci dei presentatori, esclusivamente in inglese a differenza dei menu tradotti anche nella nostra lingua, i quali vogliono fare i simpatici e gli sgargianti senza però riuscirci, risultando dopo poco fastidiosi. La colonna sonora si fregia di un variegato repertorio di brani appartenenti ai generi più disparati ma a dir poco fuori posto lasciando la netta impressione che siano lì solo a tenere compagnia durante gli intricati e poco intuitivi menu del negozio di item.
Qualche problemino dal punto di vista del netcode. Innanzitutto non vengono gestiti correttamente i drop out dalle partite: si rimane spesso con qualche elemento in meno visto che lo slot viene riservato per un eventuale rientro; infatti non si può prendere parte ad altri match prima che sia finito quello in cui si stava giocando. Non riusciti in pieno il matchmaking e il netcode con lunghe attese, spesso di svariati minuti, prima di prendere parte a partite dal ping elevato, in grado di inficiare l’esperienza ludica. Manca il server browser presente all’interno del precedente Monday Night Combat.
Non si può fare altro che prenderne atto di tutto ciò e sperare nei continui aggiornamenti promessi.

HARDWARE

SO: XP(SP3)/Vista/Windows 7Processore: 2 GHz Memoria RAM: 1 GBHard-disk: 2GB di spazio liberoScheda Video: DirectX 9.0c/Shader3.0 compatibile, 512 MB di VRAM (NVIDIA GeForce 7800 o ATI Radeon X1900)DirectX®: 9.0c

– Graficamente piacevole

– Sulle prime originale e divertente

– Prezzi degli sbloccabili esagerati e assurdi

– Scarsa varietà di gameplay e di mappe

– Qualche problema tecnico di rete

– Un netto passo indietro rispetto a Monday Night Combat

6.5

Alla prova dei fatti Super Monday Night Combat non convince pienamente, nonostante sia più che passabile graficamente e il gameplay sia tutto sommato originale, a causa di una formula free to play non completamente riuscita con prezzi troppo elevati per i singoli oggetti e una monotonia di fondo che emerge dopo poche ore frutto del ridimensionamento rispetto al precedente Monday Night Combat. Da provare giusto perchè si può tranquillamente giocare qualche ora senza sborsare nulla prima che la noia sopraggiunga inesorabile.

Voto Recensione di Super Monday Night Combat - Recensione


6.5