Recensione

Summoner

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a cura di Ryuken

I più preparati, sapranno sicuramente che altri due titoli d’ispirazione “ruolistica” hanno preceduto Summoner (S) (Ethernal Ring ed Evergrance) e sapranno anche che, per la loro mediocrità, sono passati, in un batter d’occhio, nel dimenticatoio, non meritando nemmeno la nomea, da parte dei veri cultori del genere, di GDR.Volition ben conscia del dolore di milioni di giocatori, prova a risollevare le sorti di questo cervellotico genere, sfornando un prodotto che senza, apparentemente, troppe pretese, vista la sua provenienza statunitense, riesce a dimostrarsi un buon passatempo in attesa di FFX.Dal titolo si deduce che, nel gioco, ci saranno evocazioni o cose del genere (Summoner significa, appunto, evocatore), iniziato il gioco, infatti, si apprende subito che l’evocatore in questione è il giovane Joseph, il quale ad un certo punto si ritroverà nel bel mezzo di una battaglia, condotta da un misterioso esercito, volta a distruggere il suo villaggio.Il motivo, principale, che spinge i misteriosi energumeni a radere al suolo il luogo natio del giovane, è la ricerca di un uomo con un particolare tatuaggio sul braccio.Provate un po’ ad indovinare chi è l’uomo dal tatuaggio? Sì! Proprio lui.Il simbolo che Joseph porta con se fin dalla nascita è il marchio che, da sempre, distingue la stirpe degli evocatori.Lo scopo dell’avventura che ha come protagonista il nostro, inconsapevole, evocatore (accompagnato da una gentil donzella esperta di magia) è di un’originalità a dir poco stupefacente (in senso ironico, ovviamente): il mondo è sconvolto dalla classica guerra tra bene e male o tra luce e oscurità, che dir si voglia, e nella fattispecie l’oscurità è rappresentata da un malefico imperatore, che ha intenzione di impossessarsi del mondo intero, e la luce da un esiguo numero di paladini della giustizia dei quali Joseph è il condottiero.Durante la prima ora di gioco, Summoner, fatica a decollare, come quasi tutti i GDR FF in testa, per poi sorprendere il giocatore con colpi di scena davvero interessanti: dal villaggio del protagonista, piuttosto scialbo e privo di verve, si viene catapultati in una gigantesca città medievale, tutta da esplorare.La grafica è di discreto livello presentando ambientazioni gradevoli, caratterizzate da una buona scelta cromatica, da un numero di poligoni soddisfacente e da texture di buon livello; i personaggi non sono realizzati benissimo mostrando una spigolosità troppo accentuata e delle animazioni non sempre all’altezza. Del sonoro non c’è molto da dire se non che gli effetti e le colonne non sono nulla di speciale (avrei apprezzato maggiore enfasi durante gli incantesimi), sia ben chiaro, comunque che non sono fatti male ma i chip sonori, del mostro nero, si sarebbero potuti sfruttare e spremere un pochettino di più, non credo ci volesse poi molto.Il tempo da dedicare per finire al meglio S è molto, vi consiglio di leggervi, pazientemente, tutti i dialoghi cercando di captare e recuperare tutto il recuperabile, infatti, terminando il gioco in maniera frettolosa, trascurando alcuni passaggi non si otterranno grandi soddisfazioni.

6.8

Il mio consiglio è il seguente: se amate i GDR di qualsiasi genere e soprattutto quelli alla Baldur’s Gate, prendete in considerazione Summoner che pur rivelandosi per molti aspetti differente da FF sa dare le sue belle soddisfazioni, sia ben chiaro che se vi attendete un capolavoro anche dal punto di vista tecnico-grafico questo titolo, forse, non fa per voi e in questo senso vi conviene aspettare, pazientemente, l’annunciato decimo capolavoro della saga di Fantasia Finale.

Alla prossima….

Voto Recensione di Summoner - Recensione


6.8