Recensione

Street Fighter Zero 3

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a cura di Superboy

Il Sega Saturn riuscì, grazie alle sue indubbie qualità, (purtroppo poco apprezzate se non dai fan più incalliti di Sega) a creare conversioni Arcade perfect di picchiaduro da sala. Uno di questi esempi di perfezione fu mostrato nel 1996 quando Capcom, forte dei precedenti capitoli di Street Fighter, introdusse nel mercato un nuovo gioco della saga più famosa di sempre. Il titolo proposto dal team giapponese altro non era che: Street fighter Zero 3 (più conosciuto in Europa come Street Fighter Alpha 3). Pur non ripercorrendo la storia dei titoli principali, il gioco, propone una vicenda secondaria comunque ben strutturata. Ogni personaggio presente, dovrà combattere contro venticinque avversari differenti, per poi affrontare il boss finale, Shin Bison, in modo da rafforzare le tecniche di combattimento negli scontri corpo a corpo. Questa produzione fu introdotta nel mercato non solo per Sega Saturn ma anche per PlayStation e successivamente anche per Sega Dreamcast, macchina senz’altro più potente delle precedenti, ma che seppe riconoscere in questo picchiaduro in stile 2D un enorme potenziale che nessun altro titolo fino a quel momento era riuscito a mettere in mostra.

Grafica alla massima potenzaL’investitura di titolo “arcade perfect” sulla console casalinga della grande S, fu riconosciuta da tutti gli addetti ai lavori. Di fatto, Street Figter Zero 3 riuscì a superare di gran lunga mostri sacri di importanza assoluta come: Final Fight e King of Fighters. Tutto ciò fu possibile grazie ad una brillante idea degli ingegneri nipponici di casa Sega. Nel Sega Saturn fu introdotta una memoria RAM aggiuntiva di ben quattro Megabyte da inserire obbligatoriamente all’interno della macchina per poter usufruire del gioco. Questo banco di memoria riuscì ad esaltare in maniera significativa, tutti gli enormi pregi del prodotto di casa Capcom, garantendo una grafica di elevata qualità e caricamenti più veloci, scongiurando di fatto fastidiosi rallentamenti durante le fasi del combattimento. Dal punto di vista prettamente grafico, gli sviluppatori ebbero il merito di saper sfruttare al massimo le potenzialità offerte dalla console, cosa che nessun altro picchiaduro in precedenza era riuscito a fare.La gamma dei colori risulta ancora oggi intensa e molto variegata, rendendo gradevoli gli scenari proposti nel gioco nonostante gli anni trascorsi. Grazie ai moltissimi sprites grafici presenti, il gioco riesce a garantire al personaggio una fluidità di movimenti senza precedenti. Le superfici adottate, inoltre, sono ben strutturate e di ottima qualità, innalzando in maniera significativa il dettaglio grafico del gioco. Nelle sequenze animate non sono presenti cali di frame rate, in modo tale da garantire all’utilizzatore una giocabilità senza pari. Gli scenari ed i personaggi, sebbene siano disegnati in 2D, garantiscono un livello di profondità notevole, riproducendo i paesaggi proposti fedelmente e garantendo una fisionomia dei protagonisti di qualità superiore a tutti i suoi concorrenti. Il titolo presenta inoltre disegni fatti a mano capaci di donare grande senso artistico a tutto il comparto tecnico.

Lezione di stileAnche la colonna sonora si mostra molto curata, offrendo una forte dose di suspense e di adrenalina per tutta la durata dei combattimenti, ritagliandosi un ruolo di fondamentale importanza durante tutto l’arco dell’avventura, rinnovando un genere che spesso presentava musiche di qualità scadenti e poco curate. Il joypad del Saturn è stato sapientemente sfruttato, infatti eseguirà egregiamente tutti i comandi che avrete modo di impartirgli.Rispetto alla versione da sala furono aggiunti stili di lotta differenti e personaggi inediti, quali ad esempio quelli che vi presentiamo nel dettaglio:

R. Mika– una wrestler famosa ed ammiratrice di Zangief

Karin– la rivale per eccellenza di Sakura

Cody– ripreso dal famoso gioco di Final Fight che questa volta ricoprirà un ruolo differente, infatti non sarà più un giustiziere ma un evaso, poiché giudicato colpevole di corruzione pur non avendo commesso nessun reato.

Questi personaggi furono appositamente ideati da Capcom per distinguere la saga principale da quella secondaria, garantendo ai capitoli della storia parallela di Street Fighter una grandissima visibilità di fronte al pubblico di massa.Avrete modo di selezionare diverse modalità di scontro come l’X-ISM, molto simile allo stile di lotta di Super Street Fighter 2 X permette di effettuare special che se ben assestate, riescono a dimezzare l’energia del nemico, la Z-ISM, ripresa invece da Street Fighter Zero X che infligge danni medi al giocatore riesumando il classico stile di Street Fighter ed il V-ISM, forse la modalità più interessante del gioco che vi permetterà di effettuare una serie di combo da combinare per creare uno stile di lotta innovativo e personalizzato garantendo mosse ovviamente non presenti nelle modalità di scontro precedenti.Diverse sono le modalità di combattimento introdotte in questo remake. Oltre alle classiche opzioni Arcade, 1 VS 1 e Training mode, è stata aggiunta la World Tour, una sorta di storia simile per certi versi ad un gioco RPG dove vi ritroverete a girovagare per il mondo in cerca di nemici da sfidare e sconfiggere, per accumulare punti esperienza in modo da apprendere nuove mosse speciali e nuovi modi di difesa, portando a casa punteggi sempre più alti per proseguire nell’avventura.Grazie ad un’intuizione del team di sviluppo nipponico difendersi non è più un gioco di ragazzi, in questo episodio è stata introdotta una barra energetica che porta il nome di Defense Breaking. La suddetta diminuirà di intensità ogniqualvolta deciderete di utilizzarla per difendervi dagli attacchi dei nemici, ed una volta giunta alla fine, renderà il vostro personaggio vulnerabile per una manciata di secondi a qualsiasi tipo di attacco, incidendo pesantemente sulla salute del vostro alter ego virtuale.Tutti questi piccoli accorgimenti, contribuiscono a rendere il gioco longevo, e artisticamente molto valido, donando al titolo una ventata di freschezza contribuendo ad arricchire i beat’em’up di modalità e di stili di combattimento inediti, come nessun altro titolo precedentemente era riuscito a fare. Se possedete la storica console Sega e dovesse capitarvi di trovarvi al cospetto di questo capolavoro non sprecate altro tempo e fatelo divenire parte della vostra collezione, non ve ne pentirete.

– Grafica ancora attuale

– Sonoro di grande caratura tecnica

– Grande longevità

– Ram da 4 megabyte obbligatoria

– Produce molta assuefazione

9.4

Street fighter Zero 3 ha saputo dimostrare la propria superiorità tecnica, surclassando di gran lunga tutti i suoi antagonisti, mostrando una grafica identica al coin-op, ed animazioni coinvolgenti accompagnate da una colonna sonora di grande qualità ed una giocabilità perfetta, in grado di divertire anche chi si trova alle prime armi con i picchiaduro. Grazie all’utilizzo della Ram, richiesta espressamente dal gioco, i caricamenti sono quasi assenti e le caratteristiche del gioco da sala sono state perfettamente mantenute. Infine c’è da sottolineare che nel gioco sono presenti anche dei personaggi aggiuntivi, modificando una volta per tutte la saga del beat’em’up più famoso di tutti i tempi. Se disponete di un Saturn prendetene seriamente in considerazione l’acquisto.

Voto Recensione di Street Fighter Zero 3 - Recensione


9.4