Recensione

Street Fighter - Anniversary Collection

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a cura di rspecial1

Era il lontano 1991 quando nelle sale giochi arrivò un cabinato che da lì in poi avrebbe segnato la storia dei videogiochi sino ai nostri giorni. Ragazzini che facevano ore di fila pur di poter giocare per qualche minuto a quel titolo tanto rivoluzionario, sfide a non finire contro chiunque e monetine (200 lire all’epoca) che finivano velocemente dentro lo slot del Coin-Op. Era arrivato Street Fighter 2, sequel di un anonimo picchiaduro della Capcom uscito 4 anni prima. Una rivoluzione per lo stile di gioco, per la grafica impressionante ed un sonoro che incantava. Oggi sono passati molti anni da quel giorno e quel titolo non ha fatto che affinarsi e migliorarsi episodio dopo episodio senza mai abbandonare la comoda poltrona di Re dei picchiaduro in 2D. Ecco allora che la Capcom decide di realizzare in onore del suo Best Seller una mini-collection di 2 episodi della lunghissima serie delle avventure di Ryu e Ken, 2 tra i migliori.

The Old School!Dopo l’uscita di Street Fighter 2 la Capcom decise di realizzare varie versioni del suo titolo, quasi a cadenza annuale, apportando ogni volta piccole migliorie per cercare di raggiungere il titolo perfetto. L’ultimo gioco ad essere uscito della Serie 2 (visto che di SF ne esistono diverse serie, come la Zero, la EX, ecc. ecc.) fu nel 1994 Super Street Fighter 2 X: The Grand Master Challenge, primo titolo di questa collezione, anche se qui prende il suffisso Hyper visto che sarà possibile scegliere di utilizzare i vari personaggi in base alla versione dell’episodio preferito, che presenterà qualche piccola variante (ad esempio se lotterete con un personaggio proveniente da un episodio antecedente al Super non potrete effettuare alcune mosse, o avrete meno animazioni). Senza parlare nello specifico di ogni singolo titolo (ne verrebbe fuori una recensione davvero lunghissima), andiamo ad analizzare la versione Super Turbo che è quella che racchiude tutti gli elementi dei vari capitoli usciti. Partiamo da quello che è l’inizio stesso del gioco, la scelta del proprio alter ego: a disposizione del giocatore ci saranno ben 16 personaggi selezionabili, più uno segreto, tutti diversi l’un l’altro per caratteristiche (forza, velocità, resistenza ecc. ecc.) e che vanno a formare uno dei Cast più equilibrati, variegati e carismatici di tutti i tempi. Il gameplay della Serie 2 raggiunge qui il suo massimo poteziale con l’introduzione di alcune caratteristiche che diventeranno basilari in ogni titolo del genere. Si va dal sistema per contare il numero di Combo (serie di colpi consecutivi inflitti all’avversario), ad un sistema di punteggio che introduce anche Bonus per chi attacca per primo, per le contromosse e per le evasioni dalle varie prese, ma più di tutto troviamo per la prima volta la barra delle Super, un piccolo indicatore inserito in fondo allo schermo che si caricherà man mano che attaccherete il vostro avversario (a dire il vero molto lentamente) e che una volta piena vi permetterà di utilizzare una nuova mossa molto dannosa. Il sistema di gioco è il solito, basato su sei tasti, 3 pugni e 3 calci, che però adesso diventa indispensabile per eseguire le Combo più lunghe e dannose, per non parlare dei vari attacchi eseguibili tramite “mezzelune” e caricamenti vari, che qui sono più numerosi rispetto ai precedenti update. Un gameplay perfetto, insomma, che ancora oggi continua ad essere tra i più tecnici del genere, costringendo il giocatore ad imparare ad utilizzo al meglio il proprio personaggio per riuscire ad arrivare al termine e vedere il tanto atteso finale. Aggiungeteci anche alcuni Bonus Stage che spezzano il ritmo degli incontri facendo rilassare il player con mini-giochi (quali il riuscire a distruggere una macchina in un determinato lasso di tempo e simili) ed otterrete una longevità pressoche infinità, almeno finchè non deciderete di giocare in due negli ormai leggendari “doppi”: allora non vi staccherete più dal pad tanta è la magia di questo gioco. Tecnicamente il titolo è ancora oggi piuttosto valido, con personaggi colorati ed animati ottimamente che riescono a tener testa anche ai giochi usciti ultimamente su Neo Geo. I nuovi effetti grafici, come le ombre durante l’esecuzione delle mosse speciali o le esplosioni a fine Round, abbianti al restyling grafico di tutti i personaggi, lo rendono un titolo superiore alle precedenti collections; il sonoro, invece, offre quelle che sono ormai le canzoni storiche della serie, bellissime. Questo è solo l’inizio però, perchè Capcom ha anche deciso di inserire l’ottimo film d’animazione ispirato a questo videogioco, Street Fighter 2 The Movie: peccato sia solo in inglese (eppure ai tempi era uscita anche l’edizione doppiata in italiano), ma si tratta comunque di un’aggiunta graditissima.

Fight for The FutureEd eccoci ad analizzare il secondo titolo di cui potrete godere in questa collezione, e ci scommetto che sarà anche quello con cui i più di voi giocheranno maggiormente. Street Fighter 3 – 3rd Strike è il terzo episodio della Serie 3 del picchiaduro Capcom, un gioco che facendo tesoro dei primi due episodi si perfeziona basandosi anche sui suggerimenti dei fan della serie. Originariamente uscito con il sottotitolo di New Generation, il titolo presentava della vecchia scuola solo Ryu e Ken, con l’intero Cast completamente rinnovato e con delle aggiunte al Gameplay che lo rendevano diverso dalla Serie 2; anche il terzo capitolo di questa leggendaria saga però non sfuggì alla regola dell’update e dopo il Second Impact, che introduceva nuovi personaggi e fondali ridisegnati, arriva finalmente, nel 1999, l’ultimo titolo della Serie 3. Le novità nel gameplay sono tante rispetto ai classici titoli con Blanka e Guile, sebbene sempre basato sulla meccanica dei 6 tasti (3 pugni e 3 calci); é quindi opportuno andare con ordine. Una volta scelto il vostro guerriero avrete l’arduo compito di decidere quale delle vostre Super Arts (le mosse effettuabili dopo aver caricato la solita barra d’energia) utilizzare per tutti gli incontri (da notare che tutte variano per la quantità di energia di cui hanno bisogno per essere attivate, in pratica più è potente la Super e più lunga sarà la barra da riempire). A questo punto ogni volta che dovrete cominciare un’incontro avrete la possibilità di scegliere quale avversario affrontare tra 2 che vi verrano proposti casualmente dalla CPU, a parte gli ultimi 2 combattimenti in cui dovrete affrontare rispettivamente il vostro antagonista ed il Boss finale. Appena cominciata la battaglia noterete subito che i personaggi dispongono di 2 tipi di salto, quello normale ed uno più alto, e che non eseguono più le prese semplicemente avvicinandosi al nemico e premendo un pulsante, ma solo con la pressione contemporanea del Pugno Debole con il Calcio Debole, un sistema un po’ macchinoso all’inizio, ma con la pratica diventa più utile del vecchio. Altra novità interessante è il secondo sistema per parare ogni attacco, ovvero bloccandolo: per bloccare un colpo, una fireball od anche una Super Art non dovrete far altro che premere nel momento giusto il pad in avanti, invece che indietreggiare, poichè cosi parerete e basta. Non sarà semplice padroneggiare questa tecnica, tempismo e riflessi pronti sono indispensabili, ma se ci riuscirete avrete un vantaggio enorme su tutti. Altra aggiunta è la tecnica per riuscire a colpire l’avversario in parata bassa senza dover saltare e quindi esporsi ad eventuali contro-attacchi. Da notare che la seconda barra energetica più piccola, sotto quella della vita, serve proprio per la parata; ogni volta che subirete colpi essa si riempirà e quando sarà al massimo la vostra difesa sarà penetrabile da qualunque colpo. 3rd Strike visto cosi sembra un gioco normale, con un proprio schema fisso e con poche novità da offrire, ed invece basterà andare nelle opzioni di gioco e scoprire una moltitudine di parametri modificabili tramite le nuovissime System Direction, che non solo cambiano completamente lo stile di gioco (come nella Serie VS o Vampire della stessa Capcom) rendendo customizzabile ogni parametro, persino il tempo di recupero tra una parata e l’altra o quello per effettuare dei contrattacchi. Una chicca per gli amanti dei picchiaduro che si cimenteranno nelle impostazioni finchè non troveranno quella che si adatta più alle loro esigenze (da notare che il 100% delle persone attivano la possibilità di usare tutte le Super Arts durante gli incontri).

Potenza della CPS-3Graficamente parlando ci troviamo di fronte al picchiaduro in 2D con i personaggi più dettagliati ed animati mai visti su un monitor. Impressionante il numero di animazioni e la loro fluidità, sembra di guardare realmente un anime mentre si gioca, nulla è lasciato al caso, dal movimento dei capelli a quello dei vestiti. Bellissimi anche gli accostamenti dei colori, gli effetti speciali che seguono i vari colpi, lo zoom per le mosse più spettacolari (e qui aggiungiamo che rispetto la versione arcade e Dreamcast, per PS2 è stata diminuito l’effetto pixellamento dei personaggi), tutto insomma, persino gli artwork dei personaggi o la Jeep del Bonus Stage. In una grafica quasi perfetta però c’è un grande difetto, i vari livelli; non solo non c’è uno stage per personaggio ma la maggior parte di essi sono poco animati, pastellosi ed in generale brutti se paragonati ai lottatori. L’audio è di alto livello, con musiche completamente nuove ed azzeccatissime, voci chiare e ben distinte per ogni lottatore e persino un rifacimento del commentatore che adesso presenta un tono più cupo e duro, tipico a dire il vero della serie Mortal Kombat.

-E’ Street Fighter

-System Direction

-Manca l’Online

-Bassa Risoluzione

-Manca la Serie Zero

8.3

Che dire? Avete a disposizione in un unico gioco alcuni tra i migliori picchiaduro in 2D usciti su console. A differenza di molti giochi del genere che si vedono ultimamente, Street Fighter è sempre molto tecnico e richiede una certa padronanza del sistema di gioco. Oltre ad essere graficamente al massimo livello per un 2D su PS2, il titolo presenta un sistema di customizzazione dell’intero gioco che vi terrà impegnati per giorni solo per provare ogni piccola modifica. Aggiungeteci il film d’animazione ed il fatto che in 2 questo gioco raggiunge un livello di longevità praticamente infinito e potrete facilmente concludere che si tratta di un acquisto obbligato se siete amanti del genere. Di certo come collezione non è perfetta, manca infatti un episodio della Serie Zero, una delle migliori, ma sarà per la prossima volta, proprio come per l’online che stranamente è assente.

Voto Recensione di Street Fighter - Anniversary Collection - Recensione


8.3