Recensione

Starpoint Gemini Warlords

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a cura di Daniele Spelta

Redattore

Starpoint Gemini 2 fu una piacevole sorpresa nel panorama delle simulazioni spaziali, soprattutto grazie alla sua enorme mole di contenuti e alla totale libertà lasciata al giocatore, certo erano presenti alcuni difetti come un pesante grinding e alcune missioni erano tranquillamente trascurabili, ma i passi avanti rispetto al primo capitolo della serie erano talmente tanti da mettere in secondo piano le problematiche. Starpoint Gemini Warlords – terza iterazione della saga sci-fi – è per Little Green Men Games – supportato da un publisher come Iceberg Interactive – tutto quello che non sono potuti essere i due precedenti capitoli, frenati da evidenti limiti di budget e sviluppati inizialmente da soli quattro developers, alle prese con un universo di gioco immenso e ricco. In circa un anno di Early Access, Starpoint Gemini Warlords è cresciuto seguendo il continuo feedback della community, includendo nel tempo tutte quelle features che erano state richieste nel secondo episodio ma che non hanno mai visto la luce: ora il periodo di incubazione è terminato e bisogna capire se tutte le promesse del team croato sono state mantenute. 
Data stellare…
Il pregio principale di questo terzo capitolo è lo stesso del suo predecessore, ossia la quantità dei contenuti: in Starpoint Gemini Warlords ci sono tantissime cose da fare, anzi molte di più rispetto a quelle che il giocatore si è trovato di fronte nel passato della serie, perché le tipiche meccaniche da space-sim sono ora accompagnate da tanti altri contenuti presi a prestito da altri generi, come i 4x e i giochi di ruolo, ed il tutto è condito dalla solito completa libertà di essere ciò che si vuole in uno spazio senza confini. La campagna è presente, ma non è certo il punto di forza del titolo, fra personaggi dimenticabili e i tipici cliché sci-fi visti e rivisti in serie come Star Trek o Battlestar Galactica. Oltretutto le vicende si ricollegano direttamente là dove erano terminate in Starpoint Gemini 2 dando per scontate molte cose, col conseguente rischio di piazzare il giocatore davanti a un contesto a lui completamente avulso, senza alcuna spiegazione su cosa sia il settore Gemini e perché ci si trovi isolati nel pianeta Phaeneros. In ogni caso, per chi fosse interessato al lungo plot, il titolo include una ricca enciclopedia – chiamata Geminipedia – che contiene tutte le informazioni raccolte durante l’avventura e che va a pescare dal passato delle principali fazioni. Ovviamente è tutta in inglese, come il resto del gioco. La campagna singleplayer ha comunque un pregio, perché funziona da ricco ed esaustivo tutorial e avvicina il giocatore passo dopo passo alle tante sfaccettature di cui è composto Starpoint Gemini Warlords, un titolo in cui il rischio di perdersi nelle vastità dello spazio senza avere la minima idea di che cosa fare è molto concreta. Anzi, senza le prime missioni introduttive è piuttosto probabile che molti non capirebbero nemmeno come azionare i motori e spostare la propria astronave, come potenziare quest’ultima e come leggere la mappa di gioco.
 
Ogni giorno un lavoro diverso
Il nostro consiglio è quindi quello di muovere i primi passi nell’universo di Starpoint Gemini Warlords seguendone la campagna per prendere confidenza con le molte meccaniche di gioco ma, una volta apprese tutte le nozioni, di abbandonare uno schema di missioni a dire il vero lento e poco appagante, per dedicarsi in modo libero a ciò che si preferisce in uno dei cinque differenti scenari aperti. Qual è l’attività principale nei vari settori di Starpoint Gemini Warlords? Per la verità, non ce n’è una che prevalga sulle altre, perché la cosa bella è che ogni giocatore può liberamente seguire la strada che preferisce, sviluppando senza molte barriere il proprio personaggio. Proprio come in un GDR, la prima richiesta è per l’appunto la creazione del proprio alter-ego virtuale, di cui andrà deciso il ritratto e alcune informazioni di base, ma soprattutto l’astronave con cui iniziare l’avventura. Mano a mano gli obiettivi e gli incarichi vengono portati a termine, il giocatore accumula punti esperienza e nuovi perk da sbloccare in un menù apposito: non aspettatevi la profondità di un GDR vecchio stampo ma, tra i dialoghi a scelta multipla e il sistema di crescita, Starpoint Gemini Warlords è anche un buon gioco di ruolo. Anche ma soprattutto non solo, perché in questo nuovo capitolo il team croato ha aggiunto anche dei risvolti da 4x, utili per dare un adeguato senso di crescita alla propria fazione, con un impero che si espande e cresce nei vari settori ma che, per rispondere alle continue minacce degli irrequieti vicini, deve stabilire nuovi avamposti e costruire centri di raccolte risorse, per permettere al giocatore di sviluppare una flotta sempre più imponente e di arricchire e far crescere il proprio insediamento. Starpoint Gemini Warlords è un gioco, anzi un mondo, dinamico e in continua evoluzione, dove circa sessanta fazioni vivono la loro storia fatta di alleanze e faide e dove il giocatore può intervenire come meglio crede, facendosi assumere come spazzino intergalattico che vive recuperando materiali dai relitti sparsi fra gli asteroidi, oppure come mercenario e cacciatore di taglie o, ancora, come un vero e proprio pirata, sempre pronto a intromettersi in qualche scontro per approfittare del caos, abbattere un paio di navi nemiche e saccheggiare il bottino. Certo far fuoco senza ritegno su ogni cosa che si muove nello spazio non è una scelta saggia e senza conseguenze, perché il rischio di crearsi dei nemici in tutta la galassia è alquanto plausibile e il diario di bordo, al posto di presentare tranquille mansioni di recupero o di scorta, inizia a riempirsi di missioni suicide.
Lo voglio almeno tre volte più grande 
Bigger is better. Questo è il motto con cui Starpoint Gemini Warlords è stato sviluppato, perché Little Green Men Games non ha solo arricchito la propria creatura di nuove meccaniche, non ha solo espanso i confini della mappa, ma ha letteralmente fatto esplodere i contenuti, proprio come una supernova che, con la sua massa, rischia di attirare il giocatore in un loop senza fine. Solo per citare alcuni numeri, le astronavi ora disponibili sono quasi un centinaio, tutte divise in varie classi, alcune più agili e veloci, altre lente e spietate come i Dreadnought, tutte quante completamente personalizzabili in ogni sezione, con armi e scudi da montare e smontare a piacere e con un garage a disposizione in cui “pimpare” esteticamente il proprio mezzo. Come se non bastasse, le battaglie spaziali coinvolgono con il passare delle ore flotte sempre più vaste e corazzate, da utilizzare come ariete di sfondamento da lanciare contro qualche avamposto nemico, mentre voi bersagliate da lontano con dei raggi laser il capitano che vi si para davanti. A rendere pressoché infinite le ore di gioco ci pensano infine le mod, con il supporto allo Steam Workshop integrato sin dal day one. Il rischio di iniziare Starpoint Gemini Warlords e di non uscirne più fuori va preso sul serio, ma purtroppo non solo per dei fattori positivi: la crescita è infatti strettamente legata ad un grinding serrato, con lunghe fasi di raccolta risorse e crediti che impiegano anche lunghe ore, spesso spese poi in missioni dimenticabili e di frequente uguali. Anche gli spostamenti sulla mappa richiedono pazienza e tempi di attesa e in molti casi abbiamo ringraziato il T-drive montato dalla nave, un vero lasciapassare per tagliare rapidamente i vari sistemi. Al di là di quale sia la strada intrapresa, come i tutti gli space-sim, i combattimenti fra le stelle non mancano mai, ma sono proprio queste sezioni il principale punto di debolezza di Starpoint Gemini Warlords, soprattutto per via di un sistema di controlli poco amichevole, per non dire completamente ostile nelle prime ore di gioco. Avere sott’occhio tutti i tasti e sapersi destreggiare in spericolate manovre fra le nebulose e gli asteroidi non è un compito facile e la combinazione dei comandi e della telecamera spesso produce delle evoluzioni non volute e completamente errate. Insomma, se siete alla ricerca di combattimenti frenetici e dinamici forse vi conviene guardare ad esempio al recente Everspace, il sistema di collisioni fa acqua da tutte le parti e certo l’adrenalina non scorre con veemenza mentre le torrette fanno fuoco, anche se Starpoint Gemini Warlords ha dalla sua una maggiore pianificazione degli scontri, grazie un menù radiale in cui selezionare alcune mosse gestite dall’IA – in molti casi la via migliore – e grazie alla possibilità di assaltare con la fanteria le navi nemiche. 
Balene nello spazio 
Starpoint Gemini Warlords è mosso da una versione potenziata del Whale Engine 2, motore di gioco sviluppato ad hoc dai ragazzi di Little Green Men Games. Se da un lato bisogna render merito ad un piccolo team indipendente di aver dato alla luce e di aver creato un engine proprietario, d’altro canto va detto che forse, se si fosse utilizzato uno dei classici motori come l’Unreal, il risultato sarebbe stato migliore, ovviamente parlando in modo esclusivo dell’impatto grafico. Starpoint Gemini Warlords, al confronto con i passati episodi, ha fatto enormi passi in avanti, il colpo d’occhio è più appagante e c’è un maggiore livello di pulizia, ma il titolo non riesce a regalare quella immersività e quella sensazione di essere una minuscola particella in un universo tanto affascinante quanto pericoloso come altri titoli con la stessa ambientazione sono capaci di restituire. Complessivamente il livello dei dettagli è buono, ma si deve chiudere un occhio su alcuni limiti evidenti, gli asteroidi sono delle masse grigie informi, gli elementi su schermo appaiono pixel dopo pixel con un effetto dozzinale e non mancano sporadici quanto strani rallentamenti. 
Hardware
Requisiti minimi:
– Sistema operativo: Windows 7 o versioni successive (64 bit)
– Processore: Intel Core 2.6 GHz o equivalente
– Memoria: 8 GB di RAM
– Scheda video: Scheda video Direct3D 11 da 1024 MB
– DirectX: Versione 11
– Memoria: 15 GB di spazio disponibile
– Scheda audio: Scheda audio compatibile DirectX

– Praticamente infinito

– Migliora tutti gli aspetti del secondo episodio…

– … E ne aggiunge molti altri

– Supporto totale per le mod

– La campagna è dimenticabile

– Alcune volte lento e ripetitivo

– Graficamente non è uno splendore

– Ci si mette un po’ a prendere confidenza con i comandi

7.5

Se fate parte di quella schiera di aspiranti astronauti che hanno speso ore e ore nei due precedenti capitoli, non avete validi motivi per voltare le spalle al nuovo Starpoint Gemini Warlords, una versione pompata e sotto steroidi del secondo episodio, capace di riempire i vostri prossimi mesi a suon di duelli spaziali, costruzione di flotte intergalattiche, conquiste, sviluppo e una sana dose di sano sci-fi. Qualche controindicazione – al di là di una vita sociale a serio rischio – c’è, i combattimenti sono tutt’altro che perfetti, soprattutto a causa di un sistema di comandi poco intuitivo e non facile da digerire all’inizio, la grafica non fa di certo gridare al miracolo e in alcune fasi la lentezza, il grinding e la ripetitività si fanno sentire.

Voto Recensione di Starpoint Gemini Warlords - Recensione


7.5