Anteprima

Star Wars: Battlefront

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a cura di LoreSka

La febbre di Star Wars sta crescendo. Per i fan di questa storica saga, il 2015 è un anno di estrema importanza: l’uscita del settimo film è un evento di enorme portata, e da qualche mese Disney sta alimentando la passione con un merchandise sempre più invasivo nei propri negozi e un sacco di operazioni mirate a inoculare la passione anche nelle nuove generazioni. Per fortuna, la macchina di Star Wars ha pensato anche ai propri fan, con prodotti rivolti al pubblico storico che culminano, spesso, in un sacco di fan service. In questa categoria rientra anche Star Wars: Battlefront, titolo sviluppato da DICE in arrivo il 19 novembre.
Dopo tre giorni in compagnia della beta, a cui abbiamo avuto accesso anticipato, possiamo tirare le somme su questo primo assaggio di uno dei giochi più attesi dell’anno.
Ceci n’est pas un Battlefield
Il marchio DICE dovrebbe farvi saltare alla mente la serie Battlefield. In effetti, a un primissimo sguardo Star Wars: Battlefront ricorda la storica saga FPS. Ritroviamo le grandi mappe con ampi spazi aperti, il combattimento veicolare e un caos generale delle battaglie che sembra richiamare il terzo e quarto capitolo della serie. La verità è che le analogie si fermano a questi aspetti superficiali: una volta entrati in gioco, infatti, scopriamo una struttura profondamente diversa, sia per le meccaniche di gioco che per il feeling generale.
Partiamo proprio dalle meccaniche: le due modalità a squadre disponibili nella beta – Drop Zone e Walker Assault – ci mostrano sin da subito alcune differenze importanti nel gameplay. In Drop Zone i giocatori sono chiamati a catturare e difendere una capsula per alcuni secondi: ad ogni cattura e mantenimento andati a buon segno, la squadra guadagna un punto. Alla fine del tempo a disposizione, la squadra con più punti vince. Si tratta di una sorta di modalità Re della Collina in cui il combattimento risulta molto frenetico e gli spazi sono piuttosto ridotti e pieni di cunicoli e luoghi per aggirare i nemici. In Walker Assault, invece, le cose cambiano in maniera radicale. La mappa, ambientata su Hoth, richiama la celebre battaglia iniziale del quinto episodio e porta i giocatori in una schermaglia che divide le due squadre in attaccanti (l’impero) e difensori (i ribelli). Gli attaccanti hanno a disposizione due AT-AT Walker che, lentamente, si dirigono verso la base dei ribelli. I ribelli, per contro, devono impedire l’avanzata dei giganteschi corazzati quadrupedi con ogni mezzo. I difensori possono conquistare alcune stazioni radio che chiamano in soccorso gli Y-Wing, i quali possono abbattere le difese degli AT-AT Walker e consentire ai giocatori di metterli fuori uso.
In questa modalità il combattimento veicolare assume una grande importanza: i giocatori possono prendere il controllo dei caccia imperiali o degli snowspeeder, che possono ingaggiare battaglie aeree, compiere azioni di disturbo sulle truppe o, nel caso del velivolo ribelle, mettere fuori combattimento i Walker avvolgendo le loro gambe con un cavo, come avveniva nella celebre sequenza del film di George Lucas. Gli stormtrooper possono invece prendere possesso delle armi dell’AT-AT, che si suddividono in cannoni leggeri, pesanti o attacchi di artiglieria, o – in alcuni casi – possono salire a bordo di un più piccolo AT-ST. AT-AT e AT-ST sono utilizzabili solo per un minuto, un’idea intelligente che consente a tutti i giocatori di prendere possesso di un veicolo pesante almeno una volta ogni due partite.
L’acquisizione dei veicoli è cruciale per l’esito della battaglia, dato che i giocatori rimasti a piedi possono fare ben poco contro i mezzi più pesanti. Vi sono torrette e armi fisse, ma in generale chi riesce a conquistare veicoli e velivoli ha un vantaggio non indifferente sul campo di battaglia.
Vi sono poi i jedi e i sith, ovvero Luke Skywalker e Darth Vader che possono essere utilizzati per un breve periodo di tempo. Questi personaggi sono estremamente potenti, possono uccidere grandi quantità di nemici con facilità, ma non sono invincibili e devono essere usati con criterio.
I power up
Per fare tutto questo, però, il giocatore è costretto a muoversi per la mappa e raccogliere i vari power up che determinano sia l’attivazione di veicoli, velivoli e personaggi speciali che la ricarica o l’acquisizione delle armi speciali. Sul campo si trovano spesso granate a implosione, bombe di prossimità, armi pesanti e attacchi aerei a uso singolo, che risultano molto più potenti delle armi standard e possono creare un po’ di panico dietro le fila avversarie. La raccolta dei power up va di pari passo con il loadout del personaggio, che si modifica sia acquistando armi con i punti esperienza ottenuti che acquistando delle carte, perk che sbloccano le armi secondarie o che danno un bonus di attacco a quella primaria. Come detto, poiché anche le armi secondarie ottenute dalle carte richiedono talvolta di essere ricaricate tramite i power up disseminati sulla mappa, il movimento in Star Wars: Battlefront risulta essere particolarmente incentivato.
Tutto ciò si traduce in un combattimento frenetico, con lunghi spostamenti a piedi reminescenti di Battlefield ma con un time to kill estremamente breve. Nel gioco si muore spesso, il respawn è pressoché istantaneo e basato su di un sistema che non ci ha pienamente convinti. Ci è capitato di spawnare in faccia ai nemici o in luoghi assolutamente inappropriati innumerevoli volte nel corso delle nostre partite, un aspetto che ci ha fatto preoccupare e che temiamo non verrà completamente risolto in tempo per l’uscita.
Allo stesso modo, non ci ha convinto il bilanciamento del gioco, che sembra favorire un po’ troppo le forze imperiali su Hoth. Un aspetto che potrebbe essere letto in maniera positiva dai fan più ortodossi della serie ma che, certamente, non contribuisce a costruire un’esperienza di gioco equilibrata.
Divertente anche in co-op
La beta giunge inoltre con la modalità survival in una mappa ambientata su Tatooine, già vista alla scorsa Gamescom, dove il giocatore è chiamato a resistere a sei ondate di nemici che prevedono l’incursione di due AT-ST alla terza e alla sesta ondata. In multiplayer – e in particolare in split screen – questa modalità risulta molto divertente, sebbene l’intelligenza arficiale non brilli particolarmente. Star Wars: Battlefront, d’altro canto, è  un gioco orientato esclusivamente al multiplayer, e non siamo sorpresi di trovare qualche lacuna in questo aspetto.
Confessiamo, però, che l’assenza di una modalità per giocatore singolo potrebbe fare storcere il naso a molti. Le modalità visibili nella beta (ma non accessibili) non sono certo numerose, e la carenza di contenuti potrebbe rappresentare uno dei punti deboli del gioco al momento dell’uscita.

– Fan service puro

– Bella esperienza sul campo di battaglia

– Frenetico e divertente

Se i contenuti lasciano qualche dubbio, sull’altro piatto della bilancia vi è una realizzazione artistica da farci cadere la mascella. Il gioco è un titolo di Star Wars fino al midollo, e l’atmosfera che si respira nelle battaglie – da un punto di vista videoludico – è esattamente quello che i fan di Star Wars stanno sognando da sempre. Non sappiamo se quanto offerto da DICE saprà accontentare tutti, ma noi ci riteniamo più che soddisfatti e siamo convinti che il titolo saprà regalare dei momenti davvero straordinari a chi ama, ha amato e amerà questa serie.