Recensione

Spyro Shadow Legacy

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a cura di Alex64

Anche quest’anno l’estate è ormai giunta al termine, i turisti si fanno sempre più rari e anche gli amici di Spyro abbandonano le dorate spiagge dell’Isola del Sud per tornare a casa loro. E’ tempo per il nostro draghetto di mettere da parte i ricordi di quei giorni spensierati e tornare a scuola dagli Anziani, ad imparare le nobili arti magiche che i vecchi tramandano ai giovani di generazione in generazione. Ma qualcosa di inaspettato accade. Subito dopo aver salutato “Bianca” ed “Hunter” con un velo di malinconica nostalgia, un terremoto scuote la terra, le tenebre avvolgono in pieno giorno la locanda di “Artigan” e il nostro drago viola si ritrova all’improvviso sbattuto in un’altra dimensione, senza sapere il come e il quando. Sarà forse un trucco per saltare le lezioni?

The Shadow Legacy…Un pò come succedeva in “Metroid Prime 2: Echoes” (NGC), l’arcipelago di Spyro, a cominciare proprio dal “Regno dei Draghi”, viene all’improvviso scisso in due realtà parallele, una di ombra e una di luce. A conseguenza di questo evento, tutti gli abitanti dei regni vengono fatti prigionieri dalle forze oscure, e sarà proprio compito del nostro eroe dall’alito di fuoco liberarli e riportarli nel mondo reale, iniziando guarda caso dai membri del “Consiglio degli Anziani”. Riunitisi nel tempio, gli stessi Anziani, privati della loro magia e indeboliti nello spirito, incaricheranno Spyro di indagare sull’autore del misfatto, di scoprire quale entità si cela dietro ad un incantesimo così potente. Spyro è giovane, non ha molta esperienza, ma è un drago viola, e i draghi viola sono sempre stati un pò speciali. Ed è così che la nostra avventura ha inizio, un’avventura che ci porterà ai confini dell’Arcipelago delle 3 Isole, attraverso luoghi incantati e creature fatate, in compagnia dell’atroce dubbio che il neonato Signore Oscuro sia proprio un dragone ex membro del Consiglio… e c’è già chi fa il nome di Red.

From the beginning…“Spyro: Shadow Legacy” ha una spiccata vena RPG, in quanto l’apprendimento di nuove magie e di nuove mosse viene forzatamente ricondotto all’avanzamento di livello dovuto all’acquisizione di punti esperienza durante il gioco. Tanti più hitpoints scalerete ad un nemico, tanti più saranno i punti esperienza guadagnati a fine scontro. Una volta guadagnati punti sufficienti da riempire la barra di livello, vi basterà tornare al Dojo (il Tempio) e chiedere udienza; dopodiché, vi sarà possibile scegliere quali tecniche imparare o quali potenziare, nell’ordine di due per volta. Ogni Anziano è esperto in un dato campo, ad esempio il “Sensei” nel combattimento corpo a corpo, “Magnus” nella difesa, “Astor” nell’usare l’alito di fuoco e di ghiaccio, e così via. Di fondamentale importanza sarà più che altro azzeccare la tecnica giusta in vista di un suo valido uso nel mondo reale, potenziare o apprendere abilità che ancora non servono vi farà solo perdere tempo. Lo scopo del gioco è tirare fuori dai guai le creature che incontreremo nel nostro peregrinare, prima liberandole dal giogo delle tenebre, e poi aiutandole nel mondo reale. Portate a termine le missioni, i villici ci ricompenseranno con oggetti di vario tipo, e, qualche volta – se saremo fortunati – anche con preziose reliquie utili ad aprire le fortezze dei MegaBoss; in ogni caso, ad ogni buona azione corrisponderà un determinato quantitativo di punti esperienza. Detto a grandi linee ciò che sarete chiamati a fare, è giusto sottolineare che “Spyro: Shadow Legacy” ci mette una mezz’oretta prima di decollare, i combattimenti al principio saranno un tantino frustranti e l’esplorazione dei livelli addirittura soporifera, del resto, la rinnovata impostazione gdr comporta inevitabilmente un inizio ostico, ma una volta imparate le tecniche di combattimento avanzate e le magie di base, i difetti iniziali lasceranno spazio al divertimento puro, garantito. Altro consiglio: quando non riuscite a raggiungere un punto della mappa o a sconfiggere un nemico apparentemente più forte di voi, non accanitevi nel farlo, o rischierete un esaurimento nervoso con conseguente lancio di DS fuori dalla finestra (ogni riferimento a fatti realmente accaduti non è puramente casuale), probabilmente vi manca una magia o una specifica abilità per riuscire nell’intento, ergo, lasciate tutto così com’è e dedicatevi ad altro.

Arti Magiche e Cristalli…La navigazione della mappa è facilitata dalla presenza di teleport sparsi per le isole e attivabili di volta in volta visitando una nuova zona (basta passarci sopra la prima volta), questa pratica trovata renderà gli spostamenti veramente rapidi, permettendoci di ridurre al minimo i tempi morti nel caso in cui dovessimo tornare sui nostri passi… e temo accadrà spesso vista la natura esplorativa del titolo. Il corretto uso dei teleport attiene comunque alla conoscenza delle Arti Magiche Generali, solo dopo aver appreso il massimo possibile da “Thomas”, il nostro amico dragone, potremo usufruire di tutti i teleport attivati, anche i più remoti; quindi non stupitevi se all’inizio vi sarà possibile teletrasportarvi solo per brevi distanze. Sempre delle Arti Magiche Generali fanno parte la capacità di muovere gli oggetti col pensiero (man mano sempre più grossi e pesanti) e anche di lanciare fulmini sui nemici (via via più dannosi). Altro appunto su Thomas, sarà proprio lui a farci dono della pietra Luce/Ombra con cui utilizzare i “warp point” e passare da una dimensione all’altra del gioco. Menzione a parte meritano i cristalli, questi hanno il potere di alzare di qualche punto aspetti del profilo generale, come l’abilità in mischia (cristallo pelle di drago), i danni inflitti dalla magia (cristallo del potere) o alle creature d’ombra (cristallo d’ombra); con la possibilità di diminuire i danni subiti da attacchi d’acqua (cristallo piume d’oca) o incrementare la fortuna (cristallo della casualità), dannatamente utile per trovare più gemme possibili. Questi che vi ho detto sono solo alcuni dei cristalli che troverete in giro, ve ne sono molti di più ma in ogni caso potrete portarne con voi solo 5 alla volta, gli altri li dovrete lasciare. Il loro difetto principale è che si consumano utilizzandoli, a meno che non compriate i “sempre splendenti” in vendita al mini-emporio di “Maxwell”, il ricco mercante, ma costano un occhio della testa. Cambiando discorso, il poter lanciare magie implica anche la necessità di ricaricare la relativa barra, per questo ci sono i funghi magici nascosti un pò dovunque (la foresta ne è piena); le farfalle, invece, vi faranno recuperare le energie spese. La capacità totale delle due barre, l’una di magia e l’altra di energia, aumenterà di circa un centimetro ogni tot di funghi e farfalle raccolti, che potranno essere consumati subito o trasportati assieme agli altri oggetti nella borsa (disponibile a prezzi pazzi da Maxwell, tanto per cambiare), altrimenti potrete portarne solo uno alla volta. Il bottino consta di gemme di varia foggia e natura, stipate, assieme ai cristalli e a tutto quanto descritto finora, dentro giare e forzieri apribili a capocciate, o, nel caso fossero rinforzati, con le apposite chiavi. Alla fine, passato lo smarrimento iniziale, una decina di ore anche di più passeranno tutto sommato divertendosi, alternando fasi di gioco esplorative e ambientate per lo più nel mondo reale, a fasi puramente action rappresentate in larga parte dai combattimenti contro le creature oscure nel Regno delle Ombre.

Dove finisce l’ombra e inizia la luce…Il gioco si presenta bene graficamente, con background ispirati e un’atmosfera fiabesca, il tutto in pieno stile Spyro; i personaggi 3D sono ben modellati oltre che simpatici, e le animazioni fluide gli conferiscono anche un’aria piuttosto credibile. L’impostazione isometrica con sfondi pre-renderizzati e telecamera aerea permette al gioco di avere un feeling tridimensionale pur rimanendo nell’ambito delle 2 dimensioni, con tutti i vantaggi del caso, tra cui un livello del dettaglio piuttosto elevato. La visuale prospettica talvolta ci rende difficile calcolare l’esatta ubicazione come anche l’altezza delle piattaforme, causando in tal caso incolpevoli cadute nel vuoto. Nulla di irrimediabile comunque, l’unica pecca sarà il dover ripartire dal punto in cui siamo entrati con un pò di “vita” in meno, ma tutte le azioni previamente compiute nel livello saranno fatte salve. Il motore del gioco denuncia qualche problema dovuto alla gestione non precisissima delle collisioni, con sporadici casi di compenetrazione di poligoni tra i personaggi. Tradotto in termini più pratici, accade talvolta che stando troppo attaccati al nemico non si riesca a colpirlo; viceversa, può capitare che qualcuno vi colpisca nonostante vi troviate a distanza di sicurezza. Cosa comunque marginale ma che si nota soprattutto all’inizio, quando gran parte delle tecniche di attacco “a distanza” (il colpo d’ali fiammante) e di difesa (lo scudo diamante) vi saranno precluse. Gli scenari sono vasti e articolati, alcuni sorprendono proprio da questo punto di vista (come la cava di lava dei cavernicoli), e se ciò non bastasse, vi ricordo che di ogni livello abbiamo due versioni, una di luce ed una di ombra… fa piacere vedere come le cartucce DS siano ben utilizzate. E’ bene sottolineare che gli scontri con i megaboss di livello avvengono in arene completamente 3D, con tanto di textures e poligoni quindi, veramente spettacolari. Unica vera pecca dell’engine è di non essere fluidissimo in condizione di tanti nemici a schermo e nelle grandi aree, il problema è parzialmente risolto una volta appresa la tecnica della carica a testa bassa che vi permette di correre e rendere l’esplorazione meno lenta, almeno, io ho fatto così.

Dual Screen…Il sistema di controllo, touch screen escluso, è inizialmente un pò legnoso e non molto intuitivo, questo perché stavolta le mosse di Spyro sono davvero numerose (dalla semplice incornata al colpo di coda laterale in avanti) e prima di imparare tutte le relative combinazioni di tasti – peraltro sempre annotate nel vostro inventario – sarà necessaria un poco di pratica, anche perché vi troverete spesso in condizioni che non lasciano il tempo di riflettere (i nemici a schermo arrivano ad essere veramente tanti). In ogni caso, una volta fatta vostra la meccanica di gioco, acquisterete una dimestichezza tale da rendere ogni scontro appagante e divertente, e non escludo che alla fine andrete addirittura a cercarvi i nemici di proposito. Tramite il touch screen, possiamo accedere al suddetto inventario e gestire gli items raccolti, consultare la mappa, vedere il nostro status e lanciare magie con l’uso del pennino, un pò come avveniva con i sigilli di “Castlevania: Dawn Of Sorrow”. In poche parole, vi basterà disegnare i simboli dei rispettivi incantesimi (per comodità riportati in alto sullo schermo) per spostare oggetti col pensiero, evocare tifoni, teletrasportarsi, respingere gli attacchi delle creature oscure e fulminare i nemici che non si possono avvicinare. Peccato che nelle sezioni narrative il secondo schermo non sia utilizzato a dovere, visto che si limita a sottotitoli bianchi su sfondo nero.

La Voce delle Tenebre!Veramente ispirate le musiche del gioco, concettualmente simili ad un altro titolo ambientato in un mondo di incantesimi e magie ma poco conosciuto qui da noi: “Zanzarah: The Hidden Portal” (PC), coloro che l’hanno giocato e finito ci metteranno poco a fare il raffronto. Peccato che la “versione oscura” della colonna sonora non sia ugualmente valida, visto che si riduce ad un’unica traccia, peraltro decisamente non male. Gli effetti sonori sono realizzati discretamente, non molto vari in verità, ma forniscono in ogni caso un valido supporto all’azione. Ovviamente inesistente il parlato.

– La 1° avventura di Spyro su DS

– Buona realizzazione tecnica

– Numerose mosse da imparare

– Discreto uso del touch screen

– Elementi RPG ben implementati

– Inizio lento e sotto tono

– Sistema di controllo non intuitivo

– Alcuni problemi di collisione

– A volte la prospettiva inganna

7.0

Vivendi Universal giudica Spyro maturo abbastanza per la sua prima apparizione su DS, e sforna un gioco tutto sommato valido, inizialmente ostico ma in grado di offrire ore di intrattenimento videoludico e puro divertimento. Entrate in sintonia con questo titolo e sarete felici di passare sopra ai difetti per considerare solo i pregi, che comunque ci sono e sono evidenti, e fanno di “Spyro: Shadow Legacy” un acquisto interessante per chi sia in cerca di un action/platform che offra anche un’esperienza RPG. Non si esclude l’esistenza di un finale alternativo sul quale indagherò.

Voto Recensione di Spyro Shadow Legacy - Recensione


7