Recensione

Spy Hunter

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a cura di Yoshi

Si vive solo due volteI videogiocatori di lunga data si ricorderanno sicuramente di un titolo arcade pubblicato da Midway nel 1983 e che costituiva un inedito mix tra gioco di guida e sparatutto a scorrimento verticale.Chiaramente ispirato alle avventure dello 007 che a quei tempi furoreggiava sugli schermi cinematografici, il gioco vi vedeva nei panni di un agente segreto a bordo di una favolosa vettura impegnata in combattimenti su strada contro spie ostili. L’automobile era munita di armi da fuoco che potevano essere potenziate con l’ausilio di un camion di supporto sul quale la macchina poteva essere caricata. Chi desidera riprovare le emozioni del gioco originale, può connettersi a questa pagina per una versione online.Il titolo ebbe grande successo nelle sale-gioco di allora e divenne presto un classico: a quasi vent’anni di distanza Midway ha pensato di rilanciare il marchio Spy Hunter con un nuovo gioco per le console di ultima generazione.

Vivi e lascia morireDel suo illustre predecessore l’odierno Spy Hunter conserva non solo l’ambientazione ma anche diversi elementi nella meccanica di gioco: l’introduzione in Full Motion Video ci illustra i piani dell’organizzazione criminale Nostra per la conquista del mondo. Per contrastare questo folle progetto, la I.E.S. (International Espionage Society) decide di servirsi del automezzo prototipo chiamato Intercettore. Si tratta di una vettura iper-tecnologica munita di potenti armi (sia offensive sia difensive) e di una struttura modulare che le consente le più impensabili trasformazioni. Nella configurazione base, l’Intercettore è assimilabile a una fuoriserie su quattro ruote; quando i danni subiti dal telaio superano il livello di guardia, il prototipo è in grado di liberarsi del guscio esterno e di trasformarsi in una sorta di futuristica moto, meno potente e resistente ma più agile. In entrambe le modalità, il veicolo può agire da mezzo anfibio, tramutandosi all’occorrenza in motoscafo per le situazioni che lo richiedano.Nei panni del pilota di questa meraviglia tecnologica saremo chiamati ad affrontare 14 missioni che culmineranno con lo scontro finale con Nostra. Le ambientazioni in cui si svolgono le missioni consentono di passare dal centro di addestramento dell’I.E.S. alla costa azzurra, dalle paludi del centro america a canali di tipo veneziano. Ogni livello è contraddistinto da una serie di obbiettivi da portare a termine: per poter passare al livello successivo è indispensabile conseguire l’obbiettivo principale ma l’avanzamento nella storia richiede un numero minimo di obbiettivi conseguiti per ogni stadio. Può quindi capitare di dover ritornare sui propri passi e ripercorrere una missione nel tentativo di completare anche alcuni obbiettivi secondari. Inoltre, al completamento delle missioni corrispondono dei potenziamenti agli armamenti disponibili sull’Intercettore e a evoluzioni di quest’ultimo. Queste caratteristiche aumentano la varietà e longevità del titolo e consentono di familiare in modo progressivo con i livelli.Gli obbiettivi di ogni missione variano dalla distruzione di determinati bersagli al piazzamento di unità Gps per il tracciamento satellitare delle istallazioni nemiche, alla scorta di materiali e uomini I.E.S.Nel perseguimento dei nostri scopi saremo ovviamente ostacolati dagli agenti di Nostra a loro volta attrezzati con ogni genere di veicolo: elicotteri, motoscafi, furgoni blindati e motociclette.Bisogna poi porre attenzione ai civili che abitano i livelli e la cui incolumità è requisito fondamentale per completare una missione in modo ottimale.Dal punto di vista del modello di guida, il titolo Midway non pretende certo di mantenere un carattere simulativi: l’Intercettore si comanda tramite i tasti A e B (corrispondenti rispettivamente ad acceleratore e freno) e non richiede alcuna complessa manovra di controllo per essere mantenuto in strada. Da sottolineare che alla doppia pressione del pulsante A si può attivare il turbo che consente di raggiungere velocità massime elevate e spiccare salti a distanze maggiori. L’effetto del boost dura per qualche secondo, prima che la carica si esaurisca e sia necessario attenderne il rispristino Ben più importante è la gestione degli armamenti del nostro veicolo. Le armi si dividono in due categorie: gli strumenti di difesa e quelli di attacco. Il tasto L consente la selezione dell’arma offensiva (mitragliatore, missili a ricerca, etc.) da utilizzare mentre con il pulsante R attiveremo il dispositivo. Nel caso si decida di usare uno strumento difensivo (olio per far perdere il controllo agli inseguitori, lanciafiamme o cortina fumogena) i due controlli dorsali dovranno essere abbinati alla pressione del tasto Z.Nel complesso la struttura del gioco garantisce ore di sano divertimento: le ambientazioni sono curate e dettagliate, gli obbiettivi abbastanza vari da tenere desto l’interesse del giocatore e il tutto è accompagnato da una giocabilità eccellente. È anche disponibile una modalità multiplayer per due giocatori che utilizza i livelli sbloccati nella sezione in singolo per scontri testa a testa.Quello che manca, come vedremo, è un’adeguata realizzazione tecnica…

GraficaCi troviamo di fronte a un classico esempio di titolo coinvolgente e ben strutturato che però viene affossato da un comparto grafico a dir poco sconcertante. Il presupposto d’obbligo è che Spy Hunter è disponibile anche per X-Box e Playstation 2. Concentrandoci sul paragone con la versione per la console Sony, non possiamo che sottolineare come il titolo Gamecube sia non solo una mera conversione che non sfrutta la potenza superiore del Cubo, ma costituisca addirittura un passo indietro rispetto alla realizzazione per PS2.Da un punto di vista statico, la grafica è più che buona: nonostante alcune texture risentano della conversione da piattaforma Sony e si presentino di conseguenza con una risoluzione abbastanza mediocre, è innegabile che le ambientazioni sono riprodotte con estrema attenzione per i dettagli e riescono a ricreare con fedeltà i paesaggi da cui sono tratte. Purtroppo, la mole grafica è mossa a un frame rate sotto la sufficienza: se nelle intenzioni dei programmatori si è tentato di raggiungere la quota dei 60 Fps, la realtà è che il titolo è fluido solo in sporadiche situazioni. Non solo: se gli scatti sono nella media irritanti ma ininfluenti sul gameplay, quando ci si trova in situazioni particolarmente affollate l’aggiornamento video sotto i livelli minimi di giocabilità, impedendo una corretta azione sia nel prendere la mira per poter utilizzare gli armamenti dell’Intercettore sia per la semplice guida del mezzo.Le cose peggiorano ulteriormente nella modalità in split-screen, nella quale il frame rate cala ulteriormente. La delusione è ancora maggiore nel constatare che la versione Playstation del gioco si muoveva in modo molto più fluido pur disponendo di un hardware inferiore.

SonoroIl reparto sonoro può contare sull’accattivante Peter Gunn Theme (che ha fatto anche parte della colonna sonora del mitico The Blues Brothers) al quale sono affiancati effetti sonori che ben ricreano esplosioni e scontri sulle strade. Nel complesso una realizzazione di livello più che buono che contribuisce a ricreare l’atmosfera del vecchio Spy Hunter.

Meccanica di gioco ottima

Buon layout dei livelli

Realizzazione tecnica mediocre…

…che influisce sulla giocabilità

6.5

Un gioco potenzialmente ottimo rovinato da una realizzazione tecnica mediocre: dispiace vedere gettato alle ortiche un titolo con tanto potenziale. La meccanica di gioco, che riprende e aggiorna quella dello Spy Hunter originale, è ottima e si fonde con un sistema a livelli ben strutturato che rende il titolo longevo e mai noioso. Purtroppo il frame rate incostante penalizza non solo il comparto grafico, ma anche la giocabilità del prodotto. Anche così Spy Hunter risulta un titolo più che sufficiente, ma non raggiunge la valutazione che avrebbe meritato se I programmatori avessero dedicato un po’ più tempo all’ottimizzazione delle routine grafiche.

Voto Recensione di Spy Hunter - Recensione


6.5