Recensione

Spy Hunter

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a cura di Ryuken

Le sale giochi negli anni ottanta erano popolate da una marea di titoli d’azione che ci vedevano protagonisti alla guida di mezzi futuristici, armati di tutto punto, in corse frenate per le vie di ipotetiche città nel tentativo di sgominare la banda criminale di turno a suon di cannonate, laser, mitragliate e di quant’altro la tecnologia poteva dotare una comune automobile.Uno dei titoli sopracitati è senza dubbio Spy Hunter, in seguito convertito anche per le piattaforme dell’epoca Commodore 64 compreso.Naturalmente in questa versione Ps2 di originale è rimasto solamente il nome ed il concetto di gioco, in quanto la grafica a volo d’uccello ha subito un’inevitabile ringiovanimento con l’aggiunta della terza dimensione e dei poligoni “solidi”, diventati oggi giorno cosa assai comune.Il gioco ci vede nei panni del novello James Bond, non più alla guida di una vetusta Aston Martin anni ’60, bensì su di un modello di macchina da guerra tecnologicamente rivoluzionario e dotato delle più sofisticate apparecchiature d’attacco e di difesa.Il nome in codice del nostro bolide è G-6155, meglio noto come supercar Interceptor (volgarmente tradotto nella nostra lingua con la parola Intercettore), esso è la punta di diamante dell’International Espionage Service (IES), un’organizzazione che ha lo scopo di sgominare il terrorismo dal pianeta terra e per la quale voi state lavorando. La banda di esaltati contro cui vi opporrete prende il nome di NOSTRA, organizzazione criminale avente il classico scopo di dominare il mondo con la forza ed il terrore.La trama è questa, un po’ banale forse, ma che volete per un titolo del genere non serve di certo una storia originale e profonda visto e considerato che tutto ciò che dovrete fare è sparare a più non posso contro i nemici.

Gli anni passano….le cose cambiano?Direi proprio di sì, come dicevo poco sopra le uniche cose rimaste intatte dall’originale Coin-op a questa versione centoventottobittiana sono il nome e a grandi linee la filosofia di gioco.Si comincia con una missione d’apprendimento, nella quale sarete chiamati al raggiungimento di più obbiettivi che vi ricapiteranno più avanti nelle missioni vere e proprie.Comincerete così a prendere confidenza con il modello di giuda dell’intercettore, con la sua velocità e relativa facilità di controllo.Quello che non vi ho ancora detto è che il nostro mezzo è in grado di tramutarsi in diverse forme a seconda dei casi e del terreno sul quale si trova a sfrecciare, infatti, se dall’asfalto vi ritroverete tutto un tratto a solcare un percorso d’acqua l’intercettore si tramuterà in un motoscafo supersonico.Quando saremo poi colpiti a morte dai colpi avversari, e la barra energetica del mezzo scenderà sotto una determinata soglia, l’Intercettore comincerà a perdere tutti i pezzi della carrozzeria danneggiati, per trasformarsi magicamente in una motocicletta futuristica in stile Extrime G3.Il sistema di controllo implementato è piuttosto buono e completo e la risposta ai comandi impartiti dal pad è immediata e priva di fastidiosi ritardi.Il tasto X serve per accelerare (una doppia pressione ravvicinata del tasto attiverà temporaneamente il turbo), e supporta le peculiarità analogiche del Dual Shock 2 per regolare l’intensità della pressione. Il pulsante [] serve invece per frenare. Con il O si utilizzano dei dispositivi speciali dell’Intercettore, come i sistemi di segnalazione laser satellitare (utili per la buona riuscita di alcune missioni). Le armi montate sul mezzo sono divise in due categorie: quelle offensive, esse vengono selezionate tramite il tasto L1 e attivate tramite R1 (mitragliatrici, missili ecc) e quelle difensive (olio, cortine fumogene) selezionabili con L2 e attivabili tramite R2. Ogni arma possiede un numero limitato di munizioni (compresa la mitragliatrice, che nella versione Coin-op non aveva limiti di sorta) che andrà amministrato con la massima attenzione strategica nel corso delle missioni. Una pressione sullo stick L3 attiva il puntamento automatico di alcuni armamenti, mentre il pulsante Triangolo fa comparire, in alto sullo schermo, lo specchietto retrovisore digitale, il quale normalmente è impostato in automatico.Il difetto principale di Spy Hunter è la relativa pochezza di missioni (solamente quattordici più due nascoste), bilanciata in parte dalla difficoltà piuttosto elevata di alcune di esse. Ad ogni missione vi sarà presentato un obiettivo primario da raggiungere assolutamente, salvo la cattiva riuscita della missione, e più obiettivi secondari, il raggiungimento dei quali sbloccherà i livelli successivi.La varietà di ambientazioni è buona, infatti, ci ritroveremo a girovagare per tutto il mondo: dal Texas, alla Germania passando per l’Oktoberfest, fino ad arrivare alla nostra Venezia.Il prodotto distribuito da Infogrames si rifà ampiamente ai classici del cinema “Bondiano”, dai quali attinge a piene mani: dall’atmosfera, all’azione, alle musiche.C’è poi una stramba opzione multiplayer caratterizzata dal classico spleet screen, che ci permetterà di sfidare un’amico/a per le strade delle città sbloccate nella modalità principale; l’obiettivo alquanto originale della sfida è uccidere il maggior numero di polli possibile! Sì, avete capito bene polli! Infatti, il percorso sarà invaso da migliaia di galli e galline, voi non dovrete far altro che eliminarli a più non posso mettendoli semplicemente sotto o sparandogli con le armi letali in possesso dell’Intercettore.Al traguardo, il giocatore che avrà ucciso il maggior numero di galline avrà vinto; della cosa, immagino, saranno particolarmente felici gli animalisti.

Com’è, come non è?Dal punto di vista tecnico, Spy Hunter si distingue per una discreta fattura generale che però è ancora lontana dai fasti visti in GT3.Nonostante ciò la definizione e la pulizia d’immagine sono di tutto rispetto ed i tocchi di classe non mancano: per esempio, nei casi in cui vi ritroverete a percorrere dei corsi d’acqua sarà possibile apprezzare una simulazione in tempo reale delle onde lasciate dai vari mezzi nemici o civili, molto realistica e gradevole, con tanto di ripercussioni sulla stabilità e guidabilità del proprio mezzo.Le ambientazioni sono ampie e realizzate piuttosto bene: alcune raggiungono vette tecniche più che buone, altre risultano invece poco ispirate.L’aggiornamento delle immagini è nella media, comunque accettabile, ma non privo di qualche piccolo rallentamento o scattosità di sorta. Gli effetti di luce che caratterizzano le esplosioni sono degni di menzione, poiché sono forse la cosa meglio riuscita del comparto grafico.L’Intercettore, in tutte le sue forme, è ben realizzato come lo sono la maggioranza delle vetture nemiche tranne alcune che presentano delle spigolosità fin troppo evidenti.Infine i poligoni su schermo sono abbondanti e le texture che li ricoprono di discreto livello; i colori sono ben disposti e dalle tonalità, in alcuni casi troppo cupe, ma ad ogni modo accettabili.Le colonne sonore sono ottime e ricordano molto quelle ascoltate nelle molteplici avventure dell’agente segreto meno segreto al mondo, ovvero, 007.Gli effetti non sono comunque da meno, dimostrandosi all’altezza della situazione.Spy Hunter si dimostra un titolo immediato, veloce e frenetico: insomma un arcade puro.Giocare a questo prodotto è risultato molto piacevole, in quanto fonde in maniera incredibile le atmosfere di tre generazioni videoludiche fa con la grafica ultradefinita dei giorni nostri.Peccato per un numero di missioni che non fa certo urlare al miracolo, ma ad ogni modo accontentiamoci.

Discreta grafica.

Sonoro super.

Freneticità incredibile.

Sistema di controllo immediato.

Poche missioni.

Qualche difetto grafico evitabile.

Modalità multiplayer migliorabile.

6.5

I remake dei vecchi classici non sempre riescono a sfondare e a riproporre le emozioni del capostipite, devo dire però che nonostante Spy Hunter non sia un capolavoro assoluto sa ridare, in parte al giocatore, l’atmosfera della prima release da sala.

Il che non è poco.

Voto Recensione di Spy Hunter - Recensione


6.5