Recensione

Spore Creatures

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a cura di Benenath

Will Wright è sicuramente mente eclettica e geniale. Vi basterebbe scorrere nel suo curriculum e limitarvi alle voci “Sim City” e “The Sims” per capire di chi stiamo parlando. Più di una volta ha rivoluzionato il mondo dei videogiochi, dando vita a nuovi generi, nuove tipologie ludiche, le quali furono, ovviamente, tentativo di imitazione (mai riuscito) da parte dei molti concorrenti, o altri titoli con variazioni tematiche che, però, avevano come fondamento sempre la struttura ideata dal game designer di successo. Oggi, siamo qui per parlarvi della versione Nintendo DS di Spore, sinteticamente un “simulatore di evoluzione di una civiltà dalle prime molecole alla conquista della galassia”. Naturalmente, gli evidenti limiti hardware del piccolo Handheld Nintendo hanno mozzato leggermente il titolo dalla sua versione originale, distaccandosi anche per quanto riguarda certe scelte ludiche, ovviamente riadattate ad un formato portatile e quindi di immediato gameplay.

Una piccola trama per un piccolo GDR?Spore Creatures si differenzia anche per quanto riguarda il genere di gioco rispetto alla versione PC. Infatti, onde evitare di sopportare fin troppo gli evidenti tagli subiti, il team di sviluppo ha ben pensato di inserire qualche componente GDR assieme ad una piccola trama ed altre simpatiche side-quest che servono per intrattenere il giocatore il più a lungo possibile e per sopperire, come detto, alle dovute mancanze. La trama è semplice, sempre se la si possa definire tale: interpreterete organismi neo-sviluppati in un lontano pianeta dello sconfinato oceano di stelle che è l’universo, ad un certo punto verrete attaccati da una misteriosa astronave aliena. Voi riuscirete a salvarvi ma il vostro compagno verrà catturato e, da l^, partirà una lunga ricerca contornata da incontri con altre specie, side-quest e altro ancora, in modo da arrivare al finale (scontato). Si, tutto qua.

SimCity, Civilization e The Sims? No, grazie!Spore Creatures per Nintendo DS è stato sviluppato parallelamente al prodotto principale che ha fatto capolino su PC. Questo ha precluso, forse, la giusta scelta di variare un po’ le meccaniche di gioco del titolo, rendendolo più adatto ad un portatile. Lo scopo, infatti, non sarà quello di dar vita a nuove creature, civilizzarle e mandarle alla conquista dello spazio, bensì di portare a termine il compito del protagonista, un organismo di nuova nascita che, durante l’avventura, potrà prendere numerosissime sembianze. E qui entra in gioco la vostra immaginazione, l’unico vero limite dell’editor creature di Spore Creatures (fatta eccezione per qualche piccola funzione “mozzata”). Potrete cambiare infatti ogni singolo aspetto del protagonista, dalla forma del corpo, agli occhi, alle braccia, alla bocca sino ad arrivare a gambe, coda e scaglie. Il tutto viene gestito attraverso un sistema di statistiche molto simile a quanto si può testare in un classico gioco di ruolo, che si incrementeranno con la crescita del livello del protgonista. Più alto è il livello conseguito, più parti del corpo “migliori” è possibile inserire, e aggiungiamo che queste ultime daranno le caratteristiche finali al personaggio: parliamo, specificatamente, di un vero e proprio briefing che riassume i risultati della vostra ultima modifica indicandovi il livello di attacco, del metabolismo (vi spiegheremo questo più avanti), di difesa, la sua personalità, la sua attitudine nel stringere amicizie, il livello della sua vista e quant’altro ancora. Tutto ciò allo scopo di dar un ruolo al protagonista in un mondo virtuale comunque abbastanza vivo per essere un gioco portatile: ci sono, infatti, ben 32 creature differenti, ognuna con i propri modi e natura ovviamente. E’ chiaro che incontrerete anche quel classico tipo di animali che di amicizia non vogliono sentirne parlare e vi attaccheranno senza rancore. Questo assist ci permette, dunque, di spiegarvi come funziona il sistema di combattimento di Spore Creatures: ovvero come un classico Action-GDR! Si, il vostro unico compito sarà quello di colpire velocemente, con il pennino, il vostro nemico poiché il “gioco” lo faranno comunque le statistiche che siete riusciti a costruire mediante l’editor. Se possedete un attacco scarso, ad esempio, non avrete molta strada da fare e la morte vi raggiungerà facilmente. L’obiettivo, solitamente, è quello di bilanciare un buon attacco ad una solida difesa, non senza ausilio di alcuni utili poteri magici. Questi ultimi sono disponibili solo attraverso alcune speciali parti del corpo che raccoglierete nel proseguo dell’avventura, ma anch’essi hanno un limite, riscontrabile nella quantità di energia all’interno del vostro corpo. Sono presenti, appunto, due diverse barre di energia, una che indica la vita e un’altra l’energia che permette all’organismo di muoversi, combattere e, quindi, utilizzare poteri magici. Per incrementare il livello vitale, nel caso un combattimento vi dovesse lasciare vittoriosi ma gravemente feriti, non dovrete far altro che mangiare quello che vi capita intorno, facendo attenzione al vostro metabolismo. Se il livello è buono, quello che mangerete vi fornirà molta energia, mentre se avete un metabolismo scarso il livello di vita che guadagnerete sarà molto inferiore al normale. Inoltre, dovrete anche scegliere, quando modificherete la bocca del personaggio, se essere animali carnivori, erbivori o onnivori. Ovviamente, ogni scelta ha i suoi pro e contro che vanno valutati nel momento più opportuno. L’avventura si protrae quindi per diversi scenari, ambientati in vari pianeti, nei quali il nostro prode amico porterà a termine la sua lunga ricerca. Durante ciò, come detto, incontrerete tante creature, tant’è che con le razze più amichevoli potrete pure stringere dei rapporti di amicizia: vi basterà infatti avvicinarvi ad un esemplare della razza prescelta e cominciare a “dialogare” con i vostri versi; a questo punto, partiranno una serie di icone sopra l’”obiettivo” che dovranno essere trascinate sopra di esso per accrescere il vostro livello di simpatia. Può capitare, inoltre, che questi vi chiedano addirittura un balletto, momento nel quale l’utilizzo del touch screen raggiunge l’apice di maggiore utilizzo durante l’intero gioco. Lo schermo inferiore lascerà, infatti, spazio a cinque fiori sistemati in posizione semi-orizzontale, dal centro partiranno dei piccoli cerchi che voi dovrete colpire al momento giusto quando saranno all’interno di uno di questi fiori. Se la sessione riesce bene l’amicizia può diventare realtà mentre, in caso contrario, forse è meglio una rapida fuga!Per concludere questa parte di recensione, diciamo che il titolo è comunque piuttosto divertente. Nonostante sia ripetitivo in molti aspetti per evidenti limiti di hardware e di scelte del team di sviluppo, riesce a catturarvi per via del suo simpatico e originale stile e per un gameplay comunque ben collaudato che fa totalmente uso del touch screen, tant’è che non utilizzerete mai i pulsanti o la croce digitale.

Come un cartone animatoSotto il profilo tecnico Spore Creatures non delude. Lo stile pienamente azzeccato e la grande fluidità generale sono una vera gioia per gli occhi. Manca forse il classico tocco in più, quella scintilla che vi fa brillare gli occhi e che avrebbe reso il comparto tecnico di Spore qualcosa di speciale rispetto agli altri, mentre cosi è “solo” una delle migliori produzioni presenti sul portatile Nintendo. Gli effetti inoltre potevano essere curati meglio, e intorno, a volte, si respira aria di semplicità, come se gli sviluppatori non avessero voluto osare troppo. Insomma, un buon comparto tecnico ma che non riesce mai a stupire. In nessun caso. Lode allo stile, ma nessun stupore. Nulla di speciale anche dal reparto audio. Buone musiche di sottofondo, rilassanti e adatti alle situazioni proposte in gioco e buoni gli effetti degli animali e dell’ambiente in generale. Infine, il gioco è abbastanza longevo e vi terrà impegnati per un buon numero di ore. Abbiamo grossi dubbi sul fattore rigiocabilità, utile unicamente nel caso non avrete scoperto qualche specie, ma è una gioia che lascia un piacere effimero e non è poi cosi difficile trovarle tutte già al primo “The End”.L’unica forma di multiplayer è data dalla possibilità di scambiare le creature con quelle dei vostri amici; nulla di che, ma si ha la senszione che, con qualche accorgimento (e sicuramente tempo) in più, ne sarebbe potuto nascere un avversario per il mastodontico Animal Crossing.

– Una simpatica avventura

– Divertente

– Editor in pasto alla vostra immaginazione

– Grafica pulita e stile originale

– Editor “mozzato” rispetto alla versione PC

– Molte volte diventa ripetitivo

– Manca di forte carisma

7.5

Tirando le somme, Spore Creatures è un titolo che non pretende nulla. Non vuole scalzare dal trono nessuno, si limita a proporsi alla numerosa clientela di Nintendo DS offrendo una simpatica avventura di gradevole durata e qualità ludica. Accompagnato da uno stile grafico accattivante e da un gameplay per certi versi originale per via dell’editor di creature, ci sentiamo di consigliare il prodotto un po’ a tutti. E’ il classico titolo con i suoi difetti ma che, sinceramente non fa gridare allo scandalo. Non un capolavoro, né un pionere di un nuovo genere. “Solo” un discreto “giochillo” che merita, almeno, la vostra attenzione. L’immaginazione, in fondo, è alla portata di tutti, basta sfruttarla.

Voto Recensione di Spore Creatures - Recensione


7.5