Recensione

Splinter Cell: Pandora Tomorrow

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a cura di Fabfab

Esattamente come un anno fa col primo capitolo, anche questo secondo episodio arriva su GameCube parecchio tempo dopo essere uscito su PC, Xbox e PS2: la conseguenza è che mi trovo a scrivere un articolo su di un gioco recensito ormai in tutte le salse…

Only for Nintendo Game CubeL’incomprensibile ritardo nell’uscita di questa versione di “Splinter Cell – Pandora Tomorrow” per GameCube, che raggiunge gli scaffali mesi dopo le altre versioni, la relega inevitabilmente a quella fascia di acquirenti che possiedono unicamente la macchina Nintendo (e che vogliono giocare a qualcos’altro che non siano i soliti Mario e Zelda) o che, per qualche strana ragione (visto che questa volta non ci sono contenuti esclusivi), preferiscano giocarlo sul loro fido cubetto.Purtroppo uno dei maggiori limiti della versione GameCube è l’assenza di quello che rappresentava forse il valore aggiunto di questo Pandora Tomorrow, il divertente multiplayer on-line: in compenso potremo bearci del collegamento col GameBoy Advance, che per l’occasione si trasforma nell’equivalente reale dell’Opsat, in grado di segnalarci in anticipo la posizione di nemici ed oggetti, di disattivare le mine da muro e di prendere il controllo delle torrette automatiche per rivoltarle contro i nemici, col risultato di semplificare parecchio l’esperienza di gioco (e se sia un bene o un male spetta a voi giudicare). Spero, naturalmente, che si sia colta l’ironia in quanto il misero contentino del collegamento col GBA non compensa minimamente la perdita di una qualsivoglia modalità multiplayer, sia on-line (più comprensibile, visto che il GC non è esattamente una console wired) che off-line!L’altra “buona” notizia è che ancora una volta la versione per la console Nintendo deriva da quella per PS2 e non da quelle, ben più performanti, per Xbox e Pc: quindi ci sarà una (poco significativa) missione aggiuntiva come per la versione PS2 ma, ancora una volta, le potenzialità del GC non vengono sfruttate come si dovrebbe. Di questo, comunque, parleremo più avanti.

Sam nel PacificoPer chi ancora non avesse ben presente di cosa stiamo parlando, diciamo che “Splinter Cell – Pandora Tomorrow” (d’ora in poi solo SCPT) è lo stealth game per eccellenza, un titolo in cui al giocatore, per raggiungere gli obiettivi, viene richiesta la massima discrezione; il protagonista del gioco, Sam Fisher, è un agente superaddestrato del governo degli Stati Uniti che viene mandato ovunque ci sia una situazione di crisi, con vicende che prendono spunto dalla realtà odierna, come nella migliore tradizione di Tom Clancy.Questa volta le danze prendono il via da Timor Est, nel sud est asiatico, dove un sedicente gruppo ribelle ha preso in ostaggio i componenti della locale ambasciata americana.Sam può contare su tutta una serie di mosse e dotazioni per lo più realistiche, anche se con qualche concessione al futuribile. Innanzitutto il suo addestramento gli permette di chinarsi, arrampicarsi, appoggiarsi alle pareti e sbirciare dagli angoli, saltare ed aggrapparsi, fare capriole e spaccate, sparare da ogni posizione possibile (appesi, proni, nascosti…), stordire i nemici sorprendendoli alle spalle o sopraffacendoli in serrati corpo a corpo, per poi nasconderne i corpi, interrogarli sotto la minaccia delle armi oppure usarli come scudi umani; fa il suo esordio in questo capitolo anche la rotazione Swat, che permette di cambiare velocemente la propria posizione senza essere avvistati dal nemico.La dotazione standard prevede una pistola silenziata ed un fucile da utilizzarsi anche per il cecchinaggio, d’altronde, come detto, non è certo impegnandosi in furiose ed indiscriminate sparatorie che si può sperare di venire a capo del gioco: potremo poi fare affidamento su tutta una serie di gadget particolari come proiettili speciali, granate, fumogeni, kit di scasso, disturbatori di telecamere, il classico visore notturno oltre al già citato Opsat (per chiunque decida di collegare il proprio GBA).Sam si troverà ad affrontare otto diverse missioni, ognuna delle quali ambientata in livelli poco ampi e dal percorso per lo più determinato: al giocatore viene lasciata ben poca libertà sia per quanto riguarda la strada da seguire che per le azioni da compiere e, salvo rare eccezioni, la massima discrezionalità concessa è quella di decidere se stordire o uccidere una sentinella, o magari passarle sotto al naso senza farsi scoprire, sempre che gli ordini di missione (del tipo “non fare vittime” o “non farti mai scoprire”) non ci precludano anche questa possibilità; d’altronde si tratta di un limite ereditato dal predecessore ed il vero fascino del gioco risiede principalmente nel dover scoprire come affrontare le sfide che ci si parano man mano davanti. Le aree da esplorare sono sempre presidiate da guardie, sistemi d’allarme o trappole e il fulcro del gioco consiste proprio nel superarle indenni.I checkpoint con relativi salvataggi sono molto frequenti ma troppo macchinosi, al punto che per salvare occorrono diversi secondi, col risultato di frammentare l’azione e trasmettere quasi l’impressione di stare affrontando tanti mini livelli consecutivi piuttosto che un’unica, grande missione: inoltre la loro frequenza fa si che per il giocatore sia sufficiente procedere per tentativi per trovare, prima o poi, la soluzione, tanto anche sbagliando si riparte dall’ultimo salvataggio.L’I.A. è nella norma: le guardie pattugliano seguendo un percorso prestabilito, sono in grado di allertarsi qualora facciate rumore e di dare l’allarme se vi vedono (come al solito, un apposito indicatore rivela quanto Sam è visibile agli avversari nel luogo in cui si trova). Tuttavia la vera difficoltà nell’affrontarle si presenta unicamente quando la missione vi obbligherà a non fare vittime: procedere eliminando le sentinelle è piuttosto semplice, tutt’altro discorso se vi trovate a doverle aggirare o stordire…

Ombre e scattiTecnicamente parlando siamo molto al di sotto di quanto visto su Xbox ma, in ogni caso, si può parlare comunque di un comparto tecnico abbastanza soddisfacente: rispetto al precedente Splinter Cell, questo Pandora Tomorrow vanta una migliore cura delle animazioni e la gestione in tempo reale degli effetti di luce, che però si ripercuotono sul motore grafico con occasionali, macroscopici rallentamenti e sui modelli dei personaggi che appaiono meno dettagliati. Inoltre la generale prevalenza di ambientazioni oscure e scarsamente illuminate fa si che il giocatore sia spinto ad abusare del visore notturno e a vedere le locazioni solo in tonalità di grigio…Anche i filmati non convincono appieno, non tanto per la loro realizzazione in sé, quanto piuttosto per un design dei personaggi che appare poco soddisfacente.Di tutt’altro livello il comparto audio, con una colonna sonora azzeccata e cinematografica ed un doppiaggio che riprende tutte le voci del primo episodio (compreso l’ottimo Luca Ward) a parte, forse, l’altalenante Morgan, cantante dei Bluvertigo ed alla sua prima esperienza come doppiatore: se non altro non appare impresentabile come la Federica Fontana di Driv3r ma, francamente, non si capisce la reale utilità della partecipazione di questa guest star, anche lui nel ruolo del “cattivo” del momento.La longevità, infine, è nella media: le missioni sono piuttosto impegnative, specie quelle che vanno portate a termine senza fare vittime, ma i frequenti salvataggi riducono di parecchio la frustrazione conseguente al dover ripetere più volte un determinato passaggio; la relativa linearità dell’azione, infine, non rappresenta certo un punto a favore della rigiocabilità.

– Il miglior stealth su GC assieme a MGS

– Il carisma di Sam Fisher

– Gameplay collaudato

– Poche differenze col predecessore

– Poca libertà d’azione

– Inferiore alla versione Xbox

7.5

“Splinter Cell – Pandora Tomorrow” arriva su GameCube da buono ultimo e tale rimane al confronto delle altre versioni, visto che non può contare sulla maestosità grafica della versione Xbox né sulla divertente modalità multiplayer presente, invece, su Xbox e PS2: pertanto il prodotto appare destinato unicamente a quella fascia di utenza che possieda unicamente la console Nintendo e che per tale ragione non abbia potuto acquistare le altre versioni.

D’altronde il titolo Ubisoft rimane pur sempre un prodotto molto ben fatto e l’unica, reale alternativa a Metal Gear Solid TTS su GameCube: se vi piacciono gli stealth e non disponete di altre console, acquistatelo pure senza problemi, SCPT saprà soddisfare ogni appassionato dell’infiltrazione silenziosa e dei pazienti appostamenti nelle ombre della notte…

Voto Recensione di Splinter Cell: Pandora Tomorrow - Recensione


7.5