Recensione

Splinter Cell: Pandora Tomorrow

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a cura di rspecial1

Dopo essersi preso una bella vacanza l’agente segreto Sam Fisher torna al lavoro per difenderci dal male ancora una volta. Ovviamente sulla piccola console Nintendo non troveremo un porting del titolo già disponibile per PC ed Xbox in quanto i programmatori hanno cercato di ricreare le atmosfere dell’avventura principale inserendole in un contesto completamente diverso.

La MissioneCome si fa a salvare il mondo se non c’è qualcuno che lo mette in pericolo? Impossibile e proprio per questo vi spiegheremo come si sia arrivati a scomodare il nostro eroe. Siamo nel 2006 a Timor Est e assistiamo ad una guerra che vede coinvolti gli americani in un conflitto contro dei guerriglieri Indonesiani. Il leader dei miliziani si chiama Suhadi Sadano ed è un personaggio decisamente pericoloso e spietato: invece di piazzare le “classiche” bombe ha collocato per il mondo vettori del vaiolo con lo scopo di scatenare un’epidemia. Il vostro compito sarà quello di fermare Suhadi e permettere la sua cattura da parte degli americani neutralizzando la diffusione dei virus.Tutto piuttosto semplice per l’agente Sam Fisher!

GameplayI programmatori hanno dato al protagonista la possibilità di eseguire numerose mosse ed hanno cercato di rendere il titolo più stealth possibile in modo da non allontanarsi troppo dalla versione originale. Nel gioco esiste la possibilità di nascondersi quasi ovunque nelle varie ambientazioni, anche se, a volte, questa caratteristica viene utilizzato erroneamente oppure se ne potrebbe fare tranquillamente a meno. Un particolare non indifferente è anche costituito dalla visuale adottata dai programmatori per i nemici. La “vista” infatti dei soldati è strutturata a “cono”, quindi è evidente che ci sono delle zone non coperte nelle quali non sarete visti anche se molto vicini ad essi: davvero un punto dolente per un gioco che fa del nascondersi e prendere i nemici di sorpresa il fulcro chiave del gameplay. Le armi a vostra disposizione sono svariate anche se è consigliabile evitare di attirare troppo l’attenzione: più sarete silenziosi e maggiori saranno le possibilità di successo. Peccato che finire un livello non sarà impresa da poco ed ovviamente il doverlo ripetere più volte, alla lunga non può che causare frustrazione.

GraficaLa visuale, come già detto, è quella classica già vista in molti platform, con il personaggio che si muove avanti ed indietro e con la possibilità di schiacciarsi contro la parete per riuscire a no essere visti, già adottata in passato anche in altri giochi come Fatal Fury. I fondali sono realizzati discretamente, molto scuri e con colori deboli ricreano la giusta atmosfera per un titolo del genere; peccato solo per la monotonia che li caratterizza in alcuni livelli del gioco. Buone le animazioni del nostro Sam e dei nemici che appaiono sullo schermo, comprendenti delle collisioni fra i vari sprites realizzate molto bene e non approsimativamente, ciò rende il “contatto” tra i personaggi più reale e bello da vedere. Sicuramente non il massimo per un GBA, ma il lavoro svolto è più che sufficiente.

SonoroLa parte sonora è quella forse meglio realizzata tecnicamente dell’intero gioco. Non solo per i vari livelli sarete accompagnati da delle ottime musiche, ma anche i vari effetti sonori sono resi bene. Un particolare importante per la riuscita delle missioni sarà ovviamente quello di passare innoservati il più possibile, proprio per questo il sonoro assume anche per il gameplay un ruolo fondamentale. Sparare all’ impazzata non servirà a nulla se non ad attirare le guardie che sentento gli spari accorreranno nemerose.

LongevitàLa versione Game Boy Advance, diversamente da quelle per le console casalinghe o per PC, è sprovvista della modalità multigiocatore. Questo fattore influisce negativamente sul giudizio finale, infatti a parte qualche piccola novità nel gameplay il titolo è pressoché identico al prequel. Una nuova modalità avrebbe sicuramente reso il gioco più interessante oltre ad aumentare l’elemento rigiocabilità che invece è quasi nullo. I primi livelli sono strutturati in modo tale da imparare i vari comandi e risultano abbastanza semplici, avanzando nell’avventura però le cose si complicano ed il gioco diventerà piuttosto difficile, con alcuni passaggi che prima di essere superati richiederanno pratica e numerosi tentativi. Per alcuni potrebbe risultare quasi frustrante ma fa parte del livello di difficoltà e sfida che caratterizza le avventure di Sam, quindi o si odia o si ama.

-Buona realizzazione tecnica

-Difetti evidenti nel gameplay

-Livello di difficoltà non calibrato bene

5.8

La versione GBA della nuova avventura di Sam Fisher delude per alcuni aspetti del gioco. A parte la discreta realizzazione tecnica ci sono evidenti problemi nel gameplay e nello schema di gioco che, nonostante gli sforzi dei programmatori, non si adatta ad una grafica in 2D. Aggiungiamo un livello di difficoltà non perfettamente calibrato che vi obbligherà a ripetere più volte lo stesso passaggio rendendo l’avventura a tratti frustrante il tutto. Basso infine il fattore longevità, considerando infatti che una volta finito il gioco difficilmente lo riprenderete in mano.

Voto Recensione di Splinter Cell: Pandora Tomorrow - Recensione


5.8