Recensione

Splinter Cell

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a cura di Fabfab

E’ finalmente disponibile per GameCube uno dei più famosi giochi usciti per l’Xbox, un titolo che ha venduto milioni di copie sulla macchina Microsoft, dove poteva vantare una realizzazione grafica di primo piano. Splinter Cell di Tom Clancy è un action/stealth che basa tutta la sia azione sulla furtività: nei panni dell’agente Sam Fisher, verrete spediti in giro per il mondo per svolgere svariate missioni rigorosamente segrete e molto pericolose. La storia sembra uscita direttamente da un film d’azione di Hollywood, con tutti gli annessi e connessi di una produzione con un grande budget: siamo di fronte ad un ennesimo capolavoro?

Il confronto con la versione XboxProprio come la sua controparte per XBox, questa trasposizione di Splinter Cell su GameCube non prevede alcuna modalità multiplayer; le missioni, introdotte e commentate nel loro svolgimento da un briefing molto particolareggiato e “realistico”, si risolvono per lo più in una serie di tentativi da compiersi fino ad individuare il modus operandi ideale per superare il livello.Questa conversione è molto simile a quelle per XBox e Pc, ma, facendo un paragone diretto, non è altrettanto impressionante dal punto di vista tecnico: la grafica è meno dettagliata, gli effetti luce molto meno impressionanti e, nell’insieme, il gioco appare un pochino dimesso.Le nove missioni originali dell’originale “Splinter Cell” sono state riprodotte più o meno fedelmente, sebbene a volte appaiano più frammentate ed in qualche caso addirittura più brevi; le varie missioni sono disseminate di check point in cui salvare i nostri progressi, peccato che questa scelta se da un lato agevola il giocatore, dall’altro fa sembrare i vari livelli dei mini-stages da superarsi in sequenza, interrompendo in qualche maniera la fluidità dell’azione, il che rende l’esperienza di gioco un pochino discontinua.Il livello aggiuntivo disponibile su Xbox tramite download dal servizio Live non è stato incluso in questa versione del gioco, così come non troverete nemmeno il nuovo livello sulla neve, realizzato in esclusiva per la versione PS2. Per qualche ragione, inoltre, è stato accuratamente eliminato il sangue, presente, invece, nelle versioni per Xbox e per Pc, forse a seguito di pressioni della stessa Nintendo (anche la versione per GBA del gioco risulta, infatti, molto edulcorata).Nell’insieme il gioco risulta più facile rispetto alla versione Xbox: ci sono meno guardie, più kit medici e più proiettili a disposizione per facilitarci la vita.Il filmato d’introduzione risulta totalmente inedito rispetto alle precedenti versioni ed appare di ottima fattura, decisamente più spettacolare e cinematografico dei precedenti: come forse già saprete, tutto comincia quando gli agenti CIA Madison e Blaustein, in missione segreta in Georgia, spariscono misteriosamente. Il nostro Sam Fisher viene mandato a recuperarli, ma se su Xbox venivamo trasportati direttamente al centro d’addestramento, su GameCube potremo goderci un bellissimo filmato introduttivo che ci mostra i due agenti CIA all’opera, senza contare che ci verrà mostrato anche come il nostro Sam passi il suo tempo libero a giocare con gli squali, prima di essere recuperato per la missione: da segnalare che, oltre all’introduzione, anche tutte la maggior parte delle scene di intermezzo non interattive sono state ritoccate e, anche se non sono troppo frequenti, contribuiscono in maniera essenziale a collegare logicamente i vari scenari del gioco. Chi ha già giocato alla versione per Xbox non potrà fare a meno di notare che in questa versione la storia ed i livelli risultano un pò diversi: vi sono, infatti, molti piccoli cambiamenti ed anche la trama risulta maggiormente curata.Questa versione per GameCube è, inoltre, dotata di un’opzione di connessione col GBA che, per l’occasione, si trasforma in un vero e proprio palmare, mettendo a disposizione del giocatore una comoda mappa, con visuale dall’alto, che rivela la disposizione degli ambienti e la posizione del nemico; inoltre, sempre grazie alla connessione, il nostro Sam Fisher potrà avere accesso ad un’arma in più, la bomba adesiva, attivabile a distanza e utilissima per mettere fuori gioco gli avversari. Ma le possibilità di utilizzo non finiscono qui: tramite il nostro GBA sarà infatti possibile interagire a distanza con computer ed ascensori, senza contare la possibilità di disattivare mine a muro e torrette automatiche!Molte novità a disposizione, quindi! Un vero peccato, d’altronde, che nessuna delle missioni aggiuntive previste per le altre console non sia stata inclusa: questo “Splinter Cell” per GCN, d’altronde, assomiglia molto alla versione per PS2, uscita quasi contemporaneamente, se si eccettuano la pulizia grafica ed i tempi di caricamento, leggermente peggiori, ma, incomprensibilmente, non gode degli stessi benefit.

Chi è Sam Fisher?Il titolo del gioco fa riferimento al particolare ruolo del colonnello Sam Fisher, un soldato super addestrato e con anni di esperienza alle spalle, che lavora per un’organizzazione militare top secret, chiamata Third Echelon: Fisher è un uomo che agisce da solo, al di sopra di ogni legge e convenzione, se venisse catturato, il governo degli Stati Uniti negherebbe qualsiasi coinvolgimento, abbandonandolo al proprio destino.Nonostante il rischio sia alto, Fisher rimane freddo ed imperturbabile in missione: ha estrema fiducia nelle sue possibilità ed è conscio che agire furtivamente è la sua unica possibilità si salvezza. La trama del gioco è ambientata in un ipotetico, prossimo futuro (siamo nel 2004), è stata estrapolata direttamente da uno dei romanzi di Clancy e coinvolge due delle fazioni preferite dall’autore, russi e cinesi.Nonostante il colonnello Fisher sia uno dei migliori elementi di Third Echelon, deve lavorare soltanto sulla base delle frammentarie informazioni che gli vengono fornite e viene spesso tenuto all’oscuro sulla reale natura dei suoi obiettivi: tutto questo, naturalmente, nel nome della sicurezza. Sam è pieno di risorse, armi e tecnologia: l’iniziale missione di addestramento è essenziale per familiarizzare con le principali mosse del personaggio, anche se occorrerà molto esercizio per poter sfruttarne al massimo le potenzialità.

Le abilità di SamLa varietà di mosse a disposizione di Sam Fisher è probabilmente il tratto migliore e meglio curato del gioco: Sam ha a disposizione qualcosa davvero per tutte le occasioni!Possiamo muoverci in posizione rannicchiata per non far rumore e sorprendere le sentinelle, arrampicarci su scale, tubature, ringhiere e quant’altro offra un appiglio, possiamo calarci dall’alto, magari dondolandoci e sfondando una finestra per entrare nella stanza desiderata, oppure scivolare silenziosamente su funi o cavi, appoggiarci con la schiena al muro e sporgerci per controllare che la via sia libera o per sparare al riparo dietro l’angolo, possiamo spiare da dietro le porte aprendole solo un poco, saltare ed atterrare senza fare rumore, accucciarsi e rotolare via per evitare i colpi, possiamo fare leva sulle pareti per superare muri troppo alti, oppure, se la distanza tra due pareti è ravvicinata, arrampicarci e rimanere sospese tra di esse, per sorprendere i nemici dall’alto, possiamo stordire i nemici, prenderli in ostaggio, interrogarli brutalmente, obbligarli ad aprirci porte oppure, semplicemente, usarli come scudi umani per ripararci dai colpi dei loro compagni…vi basta?Ricordatevi sempre di sbarazzarvi sempre dei corpi delle guardie, sia che le abbiate solo intontite, sia che le abbiate eliminate, perché gli ambienti in cui vi troverete ad agire sono costantemente sorvegliati e lasciare un cadavere in bella vista in mezzo ad un corridoio non è il modo migliore per campare a lungo.Dovrete abituarvi a tutta una serie di comandi ma, una volta che l’avrete fatto, li scoprirete molto efficaci e facili da padroneggiare: potrete così eseguire tutta una serie di manovre che, nel loro insieme, rendono Splinter Cell una simulazione di “agente infiltrato” nel complesso abbastanza credibile.Ricordate che in “Splinter Cell” l’importanza delle zone d’ombra è essenziale: per non essere visti dovrete cercare di tenervi lontano dalle luci e di rannicchiarvi in tutti gli angoli buoi a disposizione. Un apposito indicatore segnala il vostro grado di copertura e vi aiuta a capire se siete o meno celati alla vista di guardie e telecamere.Il comando analogico destro vi permette di spostare liberamente la telecamera che, generalmente, funziona egregiamente, riuscendo a fornirvi sempre la visuale ottimale, anche se tende ad incastrarsi negli spazi angusti.

L’arsenale di SamL’arsenale a disposizione è, invero, abbastanza limitato ma, proprio per questo, ottimizzato ed estremamente efficace.L’arma principale è rappresentata dalla fidata pistola con silenziatore, modello tattico SC 5.72mm, con la quale potete uccidere un nemico con un unico colpo alla testa, oppure sparare alle luci per rendervi invisibili (Fisher, infatti, si trova a proprio agio nell’oscurità, grazie al suo visore notturno). In seguito vi gioverete anche del fucile d’assalto automatico SC-20K 5.56mm MAWS, un oggetto altamente tecnologico e sperimentale che diverrà ben presto la vostra arma principale; l’SC-20K permette di sparare colpi singoli oppure a raffica, è dotato di un silenziatore e di un frangifiamma (in pratica attutisce il lampo dello sparo), il che lo rende perfetto per gli scopi di segretezza di Fisher. Questo fucile è dotato anche di un mirino che permette di colpire con precisione anche da grande distanza: un tocco di classe consiste nel fatto che Fisher può trattenere il respiro mentre guarda nel mirino, in modo da stabilizzare la sua mira. L’SC-20K supporta anche numerosi tipi di munizioni alternative, come granate lacrimogene e proiettili di gomma o elettrici che stordiscono le guardie senza ucciderle: se considerate che in molte delle missioni di “Splinter Cell”, è assolutamente vietato fare delle vittime, capirete che queste dotazioni non sono state inserite per puro abbellimento. Cosa ancora più interessante, l’SC-20K può essere usato per sparare microcamere spia oppure una speciale telecamera ad azione diversiva che attira le guardie, facendole allontanare dalle loro postazioni, in modo da poterle sorprendere e stordire.Tutti questi strumenti alternativi non sono sempre necessari per completare una missione, ma possono essere divertenti da usare e possono tirarci fuori dai guai.Fisher può anche utilizzare bombe adesive o mine a muro, ma, diciamolo, gli esplosivi stonano un pò col suo stile da agente infiltrato: gettare lattine o bottiglie per distrarre i nemici è spesso più appropriato.

Sam lo scassinatoreScassinare qualsiasi tipo di serrature è un’altra di quelle cose che a Sam riescono davvero bene: il nostro eroe usa efficacemente i suoi grimaldelli per oltrepassare qualsiasi porta chiusa a chiave. Il gioco è dotato di un’ottima “simulazione di scasso”, che consiste nel ruotare lo stick analogico sinistro finché non si trova il dentino giusto (sentirete vibrare il pad, a meno che non stiate usando un Wavebird) e quindi forzarlo; la procedura va ripetuta tante volte quanti sono i dentini che compongono la serratura.Un’altra dotazione essenziale è rappresentata dagli occhiali per la visione notturna e quella termica, dotati, in questa versione, anche di uno zoom, essenziali per muoversi ed identificare i bersagli al buio.Gli altri simpatici gadget del nostro Fisher, infine, sono il cavo ottico, da far scivolare sotto le porte per dare un’occhiata a quel che c’è dall’altra parte, un jammer che interferisce e disturba il funzionamento delle telecamere collegate agli allarmi, gli illuminanti chimici o d’emergenza essenziali per confondere i sensori termici di alcune armi automatiche.In sostanza il nostro Sam Fisher è una sorta di ninja ipertecnologico, dotato di attrezzature sofisticatissime e letali da sfruttare al meglio per poter sopravvivere ai mille ostacoli che ci si pareranno innanzi; le probabilità sono sempre contro di lui, ma il nostro eroe sa sfruttare al meglio l’elemento sorpresa. Ricordate sempre che tutte le sue mosse e i suoi gadget non servono solo per fare scena, perché “Splinter Cell” vi obbligherà a ricorrere praticamente a tutte le abilità di Fisher in quasi tutte le missioni.

L’azione sul campoLe missioni di Fisher godono di ambientazioni differenti l’una dall’altra (passerete ad agire da una piattaforma petrolifera nel mezzo dell’oceano all’inespugnabile quartier generale della CIA), tuttavia la loro struttura rimane molto simile: non dovrete mai farvi vedere, occorrerà restare lontano dal pericolo e combattere soltanto quando è inevitabile. Più facile a dirsi che a farsi, perchè nonostante l’impressionante numero di mosse e di abilità di Fisher, sarà molto difficile riuscire a concludere la missione senza far scattare nessun allarme.Se coinvolto in uno scontro a fuoco, il nostro Sam può soccombere anche dopo pochi colpi, nonostante la sua vitalità sia maggiore rispetto a quella dei nemici; le munizioni a disposizione sono sempre assai limitate e prendere la mira con il nostro personaggio mentre ci stiamo muovendo per sfuggire ai colpi è molto difficile. Non dimentichiamo poi che nelle missioni totalmente stealth basta che scatti anche un solo allarme e la missione fallisce automaticamente! Per fortuna nella maggior parte delle missioni godrete di una sorta di “margine” di fallimento e l’allarme deve suonare varie volte prima che Third Echelon dichiari vi abbandoni al vostro destino, e a volte non c’è nemmeno un allarme di cui preoccuparsi.L’allarme può entrare in funzione anche se non siamo stati abbastanza prudenti nel nostro agire: se uccidete oppure mettete fuori combattimento una guardia ma non vi siete preoccupati di celarne il corpo è probabile che questa venga avvistato da una pattuglia e che l’allarme scatti anche se voi avete superato da tempo quella zona. Per fortuna la “procedura” è stata semplificata rispetto alla versione per Xbox, dove un errore di questo genere poteva comportare la necessità di ricominciare la missione interamente d’accapo: su GCN, invece, è stato previsto una sorta di indicatore che segnala quante volte possiamo far scattare l’allarme prima di fallire la missione ed anche nel caso in cui il giocatore fallisca tutte le possibilità a disposizione, potrà ricominciare dall’ultimo checkpoint, senza doversi rifare tutto.Questa è una delle ragioni per cui la versione per Game Cube si può definire generalmente più facile di quella per XBox, che non è una cosa del tutto positiva: alcune sequenze particolarmente complesse sono state addirittura eliminate, come ad esempio l’infiltrazione all’interno del quartier generale della CIA che in questa versione è del tutto omessa (Sam comincia la missione direttamente all’interno dell’edificio).Ci sono anche altre differenze, meno significative, come ad esempio la sequenza di infiltrazione sulla petroliera, che su XBox avviene durante un romantico tramonto mentre su GCN è già notte…

Il gameplayNonostante che la versione per GameCube non sia così impegnativa come quella per Xbox, chi non ha mai giocato a Splinter Cell si troverà invariabilmente di fronte a molte difficoltà ed occorreranno diversi tentativi prima di riuscire a superare i vari stages: in un certo senso la necessità di sbagliare prima di capire la giusta strada è propria a molte esperienze di gioco, tuttavia in “Splinter Cell” la percentuale di fallimento è molto alta e potrebbe causare una sensazione di scoramento nel giocatore.Le varie missioni sono introdotte da dettagliati briefing e di solito possono essere superate percorrendo un’unica strada, generalmente piuttosto lineare: capire come i programmatori abbiano pensato debba essere superato un certo ostacolo è la vera sfida del gioco. Inevitabilmente la suspance va a calare con l’aumentare dei tentativi, ogni volta che ripeterete un pezzo saprete a memoria la disposizione di allarmi e sentinelle e si tratterà soltanto di riuscire a sistemare la faccenda senza farsi scoprire.Le guardie in “Splinter Cell” sono abbastanza intelligenti, ma si muovono in maniera prevedibile, secondo certi schemi mai eccessivamente complessi; fanno indagini se sentono dei rumori e sparano a vista, ma nelle situazioni di pericolo attaccano a testa bassa. Peccato che, talvolta, riescano ad individuarvi anche quando l’indicatore della furtività su schermo indica che siete completamente invisibili, oppure che percepiscano la vostra presenza attraverso i muri e vi sparino addosso anche quando siete completamente al di fuori del loro campo visivo.Nonostante questi limiti dell’IA dei nemici, “Splinter Cell” rimane un gioco difficile, perché strisciare furtivamente alle spalle delle guardie, calcolando i tempi giusti e stando attenti a non fare rumore (come spesso sarete costretti fare) è un compito molto difficile: fortunatamente, la maggior parte delle missioni si svolge di notte o, comunque, in ambienti al buio scuri, dove la vostra capacità di mimetizzazione e il visore notturno vi daranno un enorme vantaggio.

Grafica e sonoroGiochi come “Resident Evil”, “Metroid” o “Zelda” hanno ampiamente dimostrato come il GameCube abbia poco o nulla da invidiare all’Xbox quanto a potenza grafica: nonostante ciò i programmatori hanno ritenuto opportuno ridurre di molto l’impatto grafico che il titolo poteva vantare sulla macchina Microsoft.Gli ambienti sono considerevolmente meno dettagliati, gli effetti di luce ed ombra, vero cavallo di battaglia di questo titolo, non appaiono più così perfetti, pur rimanendo decisamente buoni: anche il frame rate può variare moltissimo e rallenta molto nelle zone dove gli effetti luminosi sono particolarmente pesanti e sussistono anche alcune imperfezioni nel rilevamento delle collisioni, come quando i piedi di un nemico abbattuto spuntano fuori da una porta chiusa.L’illuminazione in tempo reale è molto ben studiata in quanto rappresenta una parte fondamentale del gioco: utilizzare correttamente le zone d’ombra, evitando quelle illuminate è quasi l’asse portante del gioco.Anche il resto della grafica è impressionante: i movimenti di Fisher sono estremamente realistici, fluidi e ben articolati; gli ambienti moderni in cui si svolge il gioco non sono esattamente impressionanti, ma sono comunque molto dettagliati e sufficientemente realistici.Anche il sonoro di Splinter Cell è ottimamente curato, in quanto in uno stealth game come questo i rumori d’ambiente sono parte integrante dell’esperienza di gioco. Sarà possibile giudicare “a orecchio” se il nostro Fisher si sta muovendo in silenzio oppure sta facendo troppo rumore; tutte le sue azioni furtive, dallo scassinare le serrature all’estrarre le diverse armi e gadget, sono abbinate ad un lieve suono adatto ad esse, il che riesce a creare perfettamente la sensazione che Fisher faccia tutto il più silenziosamente possibile.La colonna sonora è molto d’atmosfera e varia, diventando via via più frenetica quando Sam viene scoperto e si scatena una sparatoria: peccato che spesso, in questo modo, ci viene anticipato quando siamo stati scoperti, magari senza che noi ce ne accorgessimo, fornendoci un insperato quanto poco realistico aiuto.Imparerete a capire dalla musica se ci sono nemici nelle vicinanze oppure no: se la via è libera lo capirete dalla musica piuttosto che dai vostri “sensi”.Molto buona anche la qualità dei colloqui che ci troveremo ad ascoltare, magari mentre siamo nascosti dietro l’angolo: le sentinelle parlano tranquillamente dei fatti loro e questo aumenta di molto la sensazione di realismo che pervade tutto il gioco. Peccato solo che russi e cinesi parlino italiano, per di più con un fastidioso accento stereotipato (i russi sembrano tutti dei Boris Yeltzin alticci) invece di parlare nella loro lingua madre, magari con dei sottotitoli a simulare un Fisher poliglotta…Il doppiaggio del nostro eroe è stato ripreso direttamente dalla versione per Xbox, con il grande Andrea Ward che dà la sua voce, assolutamente perfetta in questo ruolo, a Sam Fisher, che parla con la tonalità grave e rude che ci si aspetta da un duro del suo calibro. L’unica pecca in tal senso riguarda proprio gli spezzoni aggiunti a questa versione per GCN: non essendo presenti nell’originale, sono stati ridoppiati da un altro attore che, pur tentando di imitare le tonalità di Ward, stona abbastanza col resto del gioco.

La longevità“Splinter Cell” consta solo di nove missioni, ma ciascuna di esse è lunga e intricata. Dovreste riuscire a finire il gioco in circa 10-15 ore, e oltre a questo, non c’è nessuno stimolo a rigiocarlo di nuovo per via della natura lineare e pesantemente descrittiva delle missioni. Tuttavia è possibile selezionare un grado di difficoltà maggiore che enfatizza l’aspetto della furtività del gioco e dovrebbe essere divertente per quelli che sono riusciti a completare la modalità normale.

– Coinvolgente, impegnativo, divertente, appagante

– Trama e filmati migliorati

– Il miglior stealth game su GCN

– Complesso

– Grafica inferiore alla versione Xbox

8.8

Splinter Cell è, al momento, il miglior action/stealth disponibile su GameCube e di sicuro piacerà a tutti coloro che amano questo genere di giochi; ma anche chi non avesse mai provato giochi del genere lo troverà un titolo piacevole e realizzato molto bene, per quanto decisamente impegnativo. La longevità del titolo è buona anche se non eccezionale e dispiace che le potenzialità della macchina Nintendo non siano state sfruttate a fondo: rispetto alle controparti per Xbox e PS2 questa versione perde alcune missioni aggiuntive ma guadagna molto a livello di nuovi filmati, trama più curata ed eccezionale interazione col GBA.

Sam Fisher è un vero duro e ben presto vi affezionerete al personaggio; le missioni sono tutte costruite con un occhio al realismo ed alla tecnologia, il contesto in cui si svolgono è serioso ma, proprio per questo, realistico e coinvolgente. Una volta padroneggiati i comandi e le abilità del protagonista, vi divertirete un sacco facendo esprimenti, tentando soluzioni alternative e facendo fare a Sam Fisher tutte le sue mosse a sua disposizione ed usare i suoi ipertecnologici gadget.

In definitiva un gioco bello, divertente, impegnativo: in una parola, da comprare subito!

Voto Recensione di Splinter Cell - Recensione


8.8