Recensione

Spectral Force Genesis

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Tra le saghe più famose nel paese del Sol Levante ce ne sono alcune, come quelle di Dragon Quest o di Shin Megami Tensei che, soprattutto negli ultimi anni, hanno goduto di eccellenti versioni occidentali e che, seppur con colpevole ritardo, hanno consentito anche ai giocatori meno avvezzi con gli ideogrammi di godersi titoli di straordinaria profondità.Altre saghe, invece, sono rimaste comunque confinate in Giappone: tra queste possiamo annoverare quella di Spectral Force, titolo strategico dalle alterne fortune della blasonata Atlus, che ha conosciuto in passato solo la pubblicazione di un episodio per Playstation2 e uno per Xbox360,.

Forze spettraliLa trama è esile e vede il giocatore alla guida di una nazione immaginaria a scelta, tra le numerose disponibili all’inizio del gioco, con lo scopo di conquistare tutte le altre, iniziando da quelle limitrofe, per poi espandersi in lungo e in largo per tutta la mappa che, pur non risultando particolarmente estesa, è suddivisa in oltre quaranta piccole nazioni, alcune neutrali, altre apertamente ostili al vostro regno.Il plot varia a seconda di quale nazione sceglierete, ma non si discosta troppo dall’ossatura base che prevede una sorta di versione moderna e digitale del classico Risiko, con motivazioni solo leggermente differenti da personaggio a personaggio.Lo spettro (mai termine fu più azzeccato) di scelta va dal tipico reame magico, composto di stregoni particolarmente abili nell’uso della magia, all’esercito di bruti del confinante reame a gerarchia militare.Sta solo ai gusti del giocatore propendere per l’uno piuttosto che per l’altro ma, purtroppo, nonostante una discretamente differenziata caratterizzazione grafica delle varie nazioni (e relative bandiere), sul campo di battaglia le distinzioni annegheranno in un mare di mediocrità.

Calice amaroDispiace denigrare il lavoro altrui, ma d’altronde al lettore non si può negare un’analisi obiettiva e intransigente, perché di certo Spectral Force: Genesis non è in regalo, e nemmeno a metà prezzo: dopo aver scelto la vostra nazione, e senza nessuna missione “introduttiva”, saremo catapultati nella marea di menu del gioco, per nulla intuitivi e invitanti.Un tutorial, a dire la verità, esisterebbe, e ci si può accedere dalla schermata principale, ma risulta essere più prolisso che utile e, anche dopo avergli dedicato diverse ore, alla prima partita vi renderete conto di come non abbia coperto che un terzo dell’enorme mole di statistiche e dati con cui vi ritroverete ad avere a che fare. Non dà risultati apprezzabili nemmeno il tuffarsi nel gioco prendendolo di petto, senza perdersi tra il manuale e il tutorial: il titolo non è prodigo di consigli (quantomeno, non di consigli utili) e vi lascerà presto in balìa di voi stessi, il che, alla prima battaglia, si tradurrà in un’inevitabile, e rovinosa, sconfitta.Prima di raccogliere i cocci del vostro esercito sull’insanguinato campo di battaglia, dovrete arrivare al mese preposto per la guerra: il gioco ha un orologio interno che simula lo scorrere delle stagioni e ognuna di queste sarà dedicata alle tasse, allo sfoltimento o arricchimento dei ranghi del vostro esercito, alla diplomazia, utile a stringere alleanze con nazioni neutrali.Questa pletora di possibilità sarà affrontata, però, secondo i tempi e i modi decisi dai programmatori più che da quelli del giocatore: non sarà infatti possibile dichiarare guerra nel mese dedicato alla riscossione dei tributi, ad esempio, e questo nuocerà, oltre che alla libertà di scelta, anche al ritmo di gioco, che si farà presto soporifero.Nessun titolo tattico brilla per velocità, direte voi, ma saghe come, giusto per fare un nome, Tactics Ogre, si fanno ampiamente perdonare in termini di profondità di gioco, possibilità di personalizzazione del proprio esercito, e un sistema di combattimento versatile e bilanciato.Non godrete di niente di tutto questo se investirete il vostro tempo in Spectral Force: Genesis, se è vero che il livello di personalizzazione dell’esercito è appena sufficiente e che il battle system, che tenta maldestramente di unire strategia e movimenti in tempo reale (potrete trascinare, tramite il pennino, le vostre truppe nella posizione che meglio credete, per far fronte a eventuali brecce nel vostro schieramento), innervosisce presto per la sconcertante semplicità della sua struttura: il caro vecchio sistema del “forbici, carta, pietra” gestirà gli scontri, riducendo tremendamente le possibilità di diversificazione, e rendendo gli scontri paurosamente simili.In pratica, dopo le prime tre ore di gioco, avrete visto il novanta per cento di quello che questo prodotto ha da offrire, con buona pace della longevità e della profondità dell’offerta ludica.La scelta dei tre generali da schierare è fortemente limitata dall’impostazione data dai programmatori, che prevedono una formazione di avanguardia, una di retroguardia e una di assistenza, senza possibilità di grandi varianti. In una sola parola, un disastro.

Il male minoreDopo un quadro così desolante a livello di gameplay, siamo convinti che molti di voi avranno abbandonato anche solo la vaga idea di procedere all’acquisto: ma, per l’obiettività d’analisi di cui sopra, va detto che il comparto tecnico, che in altre produzioni simili diventerebbe l’anello debole, qui è invece il male minore, proponendo, oltre alla solita piaga della bassa definizione (imputabile certo a Nintendo, ma molti sviluppatori hanno saputo far di meglio per mascherarla), il gioco propone un character design accettabile accanto, però, a modelli poligonali scarni e con delle texture degne di un titolo di prima generazione per PSOne.Dopo esserci annoiati a morte durante il test per questa recensione, però, non ce la sentiamo di bocciare in toto un comparto grafico comunque mediocre, ma che riesce nell’impresa di non stancare l’occhio quanto i menu del gioco fanno con la pazienza del giocatore.Anonimo il sonoro, che, pur non facendo ulteriori danni, non risolleverà comunque la situazione appena descritta.Atlus non è stata direttamente coinvolta nello sviluppo del gioco, messo a punto da Idea Factory per Ignition Entertainment, ma questa è una scusante davvero blanda per un gioco così modesto.Passate oltre.

– Magari c’è qualche masochista tra voi …

– … ma se non lo siete statene alla larga!

– Battle system elementare

– Rigido e poco personalizzabile

– Affogherete in un mare di menu mal realizzati

4.8

Come detto a inizio recensione, dispiace sempre andare giù pesante sul lavoro altrui, ma non faremmo bene il nostro se non evidenziassimo quanto questo Spectral Force: Genesis sia un titolo deludente, scarno, realizzato in maniera assolutamente inadeguata.

Nintendo DS, peraltro, può annoverare alcuni tra i titoli strategici più profondi e coinvolgenti dell’intero panorama videoludico e proprio non vediamo perché qualcuno di voi dovrebbe spendere lo stesso tempo che abbiamo speso noi dietro ad un titolo rigido, con un battle system troppo elementare e senza una trama che possa giustificare il progredire nel corso del gioco.

Da evitare accuratamente. E tenete il broncio molto a lungo a chi dovesse avere la malaugurata idea di regalarvelo.

Voto Recensione di Spectral Force Genesis - Recensione


4.8