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Spec Ops: The Line

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a cura di Pregianza

Informazioni sul prodotto

Immagine di Spec Ops: The Line
Spec Ops: The Line
  • Sviluppatore: Yager Development
  • Produttore: 2K Games
  • Distributore: Cidiverte
  • Piattaforme: PC , PS3 , X360
  • Generi: Sparatutto
  • Data di uscita: 29 giugno 2012

Gallarate – Il tenente Kilgore ama l’odore del napalm al mattino, per il sergente Hartman tutte le reclute, indipendentemente dal loro colore o credo, non valgono nulla di fronte alla dura disciplina militare, per Norm Gibson l’unica cosa che conta invece sono i compagni e il motivo per cui torna in battaglia ogni volta è la volontà di salvarli tutti. Che questi siano personaggi inventati non importa e non importa nemmeno sapere chi sia nel giusto o meno, conta solo ciò di cui parlano: la guerra e il suo effetto sulla natura umana. L’aspetto psicologico degli orrori di un conflitto dev’essere molto caro anche ai ragazzi di Yager Development, team di sviluppo tedesco che i personaggi sopracitati li ha probabilmente osservati e studiati tutti e che ha deciso di riportare emozioni molto simili a quelle trasmesse dai loro film in Spec Ops: The Line. L’ispirazione principale per la storia viene da Cuore di Tenebra, il romanzo breve da cui è derivato Apocalypse Now che forse più di ogni altro ha influenzato le storie legate alla guerra. Voi giocherete nei panni del capitano Martin Walker, accompagnato da due specialisti di nome Lugo e Adams e impegnato in una missione di salvataggio a Dubai dopo che una catastrofica tempesta di sabbia ha devastato la splendida città araba. Il nome dell’uomo da salvare è John Konrad, eroe americano che salvò la vita di Walker molti anni prima, sparito da mesi dopo aver fallito miseramente una missione d’evacuazione a Dubai, e solo recentemente ricomparso sui radar grazie a una registrazione captata dalle radio dell’esercito. Base semplice, che si trasforma ben presto in qualcosa di molto più complesso e appassionante quando ci si rende conto che a Dubai la situazione è molto peggiore di quanto ci si potesse immaginare, e che sotto alla sparizione del trentatreesimo squadrone di Konrad c’è qualcosa di molto più oscuro e traviato di una semplice missione andata male. Per immergerci meglio in quest’atmosfera, e tirare le prime conclusioni, siamo andati a testare il titolo negli uffici di Cidiverte e 2K Games, in quel di Gallarate. La versione era ancora una alpha, ma risultava già piuttosto completa e ci ha permesso di avanzare parecchio nella campagna. Ecco cosa abbiamo visto durante la nostra prova.

Sabbia e sangueSpec Ops: the Line è chiaramente un titolo che punta molto sulla narrativa, ma in quanto shooter non potrebbe andare da nessuna parte senza un gameplay decente. Da questo punto di vista il titolo Yager offre un sistema classico da sparatutto in terza persona, con un ormai immancabile cover system e una certa enfasi sulla risposta delle bocche da fuoco. Non è ad ogni modo tutto già visto: Walker può farsi aiutare dai suoi compagni con semplici ordini, che porteranno Lugo a eliminare nemici lontani con il fucile da cecchino e Adams a stordire gruppi di nemici con una granata accecante. Vi sono inoltre molte occasioni nelle quali ci si ritrova a sfruttare la sabbia sotto cui ormai è sepolta Dubai contro gli ostili. Sparando a vetri in cedimento o facendo esplodere dighe di cemento è possibile eliminare avversari con delle valanghe sabbiose, e non mancano i momenti in cui bisognerà sfruttare i crolli provocati dal deserto che avanza per continuare. I piani di sviluppo iniziali erano più ambiziosi per questa meccanica e ora il suo utilizzo si è ridotto ad una serie di eventi semi scriptati durante o dopo le sparatorie, qualche buona idea però è rimasta, come ad esempio la possibilità di sollevare nuvole polverose con le granate per bloccare la visuale dei nemici (che smetteranno di sparare se soffocati dalla sabbia) o alcune fasi che vi vedranno alle prese con un forte vento all’aperto, senza la possibilità di agire liberamente e di mirare con precisione. Si poteva fare qualcosina in più, ma almeno questo fattore aggiuntivo aumenta la varietà di situazioni in cui ci si viene a trovare e riesce a mantenere divertente l’esperienza. Nulla da eccepire sul feeling delle armi e sulla qualità del cover system. Le prime sono varie e rispondono in modo piuttosto realistico, al punto da poter eliminare qualunque nemico in pochi colpi a difficoltà normal, il secondo è altrettanto solido e permette di passare da una copertura all’altra rapidamente, visto che la pressione del tasto per entrare in copertura è anche quello necessario a scattare. Durante la nostra prova abbiamo notato pochi singhiozzi nella mira coperta, ottimo se si considera che la versione provata era una alpha priva delle ultime limature. Buona anche l’intelligenza artificiale dei compagni, che eliminano attivamente i nemici (cosa che succede purtroppo di rado in molti sparatutto di questo tipo) e riescono a non farsi ammazzare nella stragrande maggioranza delle situazioni. Dare ordini offensivi tuttavia può portare la vostra squadra a scoprirsi, e costringervi a una corsa contro il tempo per salvare la vita di uno dei vostri compagni caduti, nel caso Lugo e Adams decidano di fare da cuscinetto ai proiettili per troppo tempo. Nulla ci è stato svelato sul multiplayer, ma è ovvio che l’online avrà una certa importanza nel gioco, visto che il suo sviluppo è stato affidato a un altro team, e che con i preorder è previsto un “fubar pack” che sbloccherà qualche arma online (si spera al pari delle altre, ovviamente).
Anima d’uomo o spirito d’acciaioL’impatto psicologico della guerra sulla mente umana è un tema portante di Spec Ops: The Line, e si ripercuote in modo pesante sull’avventura, costringendo il giocatore a più di una scelta significativa. Vi troverete ad affrontare più di un bivio, dinnanzi al quale dovrete fare una scelta umana o “da soldato”, che quasi di certo influenzerà il finale del gioco e lo svolgersi della campagna. Diciamo “quasi di certo”, perché non ci è stato svelato tutto, ma durante la nostra prova abbiamo dovuto fare un paio di queste scelte, che hanno in effetti cambiato le missioni che stavamo affrontando e provocato una certa tensione tra i nostri due compagni (che, come da copione, hanno ideologie opposte). Una buona idea, che aggiunge profondità all’avventura e un pizzico di rigiocabilità al titolo. La campagna di Spec Ops: The Line riesce ad avere una certa presa sul giocatore grazie a questi dilemmi e alla sua varietà, ma ciò che ha la maggior presa è l’ambientazione, splendida e resa magnificamente, che esemplifica in modo grandioso la follia guerresca che Walker e soci si trovano improvvisamente ad affrontare. Dubai è sempre un luogo bellissimo, ma devastato dalla tempesta e dai combattimenti, ricco di viste suggestive, ma degradatosi fino al punto di non ritorno. Palazzi grandiosi e interni decorati dei lussuosi hotel della città si alternano a fosse comuni e sistemazioni di fortuna, il tutto sempre circondato da un’onnipresente sabbia che tutto consuma. Ambientare lì il gioco è stata un’ottima mossa, e la locazione riesce a essere così suggestiva da far passare in secondo piano alcune delle mancanze del motore grafico. Il titolo Yager vanta infatti un discreto livello di dettaglio dei modelli, uno stile notevole e ottimi effetti di luce, ma ha più di qualche carenza in fatto di texture, e presenta una distruttibilità ambientale estremamente limitata, possibile di solito solo su pochi oggetti della mappa. Abbiamo notato anche un framerate leggermente più ballerino su Ps3 rispetto alla versione per Xbox360, anche se, trattandosi di un’alpha, il prodotto finito potrebbe tranquillamente essere molto più ottimizzato. Di grande effetto anche i documenti nascosti sparsi per Dubai, che narrano le vicende di alcuni sopravvissuti e fanno un po’ di luce su ciò che è realmente accaduto nella ex metropoli.

– Ambientazione estremamente evocativa

– La narrativa riesce a mantenere la campagna interessante

– Meccaniche da shooter solide

La nostra esperienza con Spec Ops: The Line è stata molto piacevole . E’ evidente che i ragazzi di Yager non vogliono sfidare i colossi tripla A del genere, ma desiderano creare un titolo dotato di una narrativa d’impatto, in grado di appassionare gli amanti degli sparatutto e delle storie di guerra. Presto per dare una valutazione completa del gioco, visto che non abbiamo potuto esplorare completamente la campagna e testare il comparto online, tuttavia le basi sembrano piuttosto solide e il titolo ha delle potenzialità, cosa non da poco in un ambiente inflazionato come quello dei TPS.