SpazioMMO - Intervista a Marsala

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a cura di Plinious

È ormai tempo di ritorno dalle vacanze per riprendere il proprio posto nella vita quotidiana della città, da alternare tra dovere e piacere, lavoro e tempo libero. Insieme si rinnova anche l’appuntamento con SpazioMMO, questa volta con una sorpresa però: per festeggiare il decimo numero della rubrica, Spaziogames intervista un personaggio d’eccezione, Marco in arte “Marsala”, famoso per le decine di canzoni parodiche su World of Warcraft e sul mondo dei videogiochi in generale.
Ma Marsala non è solo un cantante con una bella voce, è anche un sincero appassionato di MMO e giochi di ruolo, con un occhio tanto attento al passato quanto rivolto al futuro. Ne abbiamo approfittato per sentire la sua sui giochi Blizzard, sulle console next-gen, sul free to play e, perchè no, sulle sue creazioni musicali.
Naturalmente, dal prossimo mese torneremo a trattare nei dettagli tutte le news massive del momento (a proposito, ecco qui il numero del mese passato): in vista importanti novità per The Elder Scrolls Online, Guild Wars 2, EverQuest Next, Wildstar e molti altri.
Intervista a Marsala
Spaziogames: Ciao Marsala, benvenuto! È un piacere parlare con te. Non so se lo sai, ma con le tue canzoni su World of Warcraft sei diventato un idolo per molti “nerd” (in senso affettuoso) e non solo! I video delle tue canzoni, ironiche e divertenti, hanno decine di migliaia di visualizzazioni e, più in generale, diciamo che sei molto conosciuto nell’internet italiano.
Marsala: Grazie, il piacere è mio. In realtà sono molto sorpreso, non credevo di essere così famoso!
SG: Raccontaci un po’ come hai iniziato a scrivere le canzoni per cui tutti ti conosciamo.
Marsala: Volentieri. Dunque, la cosa è nata ormai 8 anni fa, nel 2005, al primo anno di WOW, quando un mio amico fece una canzone parodica dedicata a World of Warcraft, “Perdere l’aggro”. Io per scherzo risposi con “Incantevole ally”, canzone che ottenne subito un migliaio di visualizzazioni. Allora decisi di continuare, un po’ per ispirazione e un po’ per divertimento. Quando ho iniziato non mi aspettavo assolutamente che le mie canzoni sarebbero state viste e apprezzate da così tante persone; all’inizio usavo delle cuffie da 5 euro ed ero pure un po’ stonato, ma il mio obiettivo è sempre stato far sorridere la gente.
La cosa davvero pazzesca di tutto questo è che io ho fatto diventar famosi quelli che nominavo nelle mie canzoni. Mi accorsi di ciò qualche anno dopo, quando a un’edizione di Lucca Comics & Games mi misi casualmente a cantare una delle mie canzoni, “Bodybit”, e capitò che tutti i passanti per la strada si misero a cantare insieme a me, senza nemmeno sapere che ero l’autore stesso della canzone. Questo fatto mi sconvolse perchè vedere che i tuoi video su YouTube hanno molte visualizzazioni fa piacere, ma provarlo dal vivo è tutta un’altra storia. Da lì ho deciso di continuare, da cosa nasce cosa e così nel 2006 avevo già composto più di una decina di canzoni. Alla fine di tutto, il mio obiettivo rimane cercare di dare alle canzoni una struttura con una storia in mezzo, che le persone possano ascoltare, apprezzare e, perchè no, riderci su.

SG: Partiamo subito con una domanda a bruciapelo: attualmente giochi ancora a WOW? Hai un abbonamento attivo?
Marsala: No, al momento non gioco, ho smesso tra gennaio e febbraio: diciamo che è la prima volta in otto anni che freezo l’account per così tanto tempo. Pensavo di riattivarlo ma il tempo è quello che è; non è che non voglia giocare, ma più si cresce e si invecchia e meno tempo libero si ha a disposizione.
Un altro problema è che negli ultimi anni giocavo per raidare con la gilda, ma adesso tante cose sono cambiate: molti giocatori vecchi se ne sono andati, e ne sono arrivati di nuovi. Dopo tanti anni è inevitabile che il gioco cambi, e di conseguenza anche la gente. Non nego poi che, per massificare la presenza di giocatori, Blizzard ha fatto entrare un po’ di tutto nel gioco, con cambiamenti a volte riusciti, a volte meno. Sicuramente il gran merito che devo a WoW è di aver formato un gruppo meraviglioso, con cui sentirsi e incontrarsi anche fuori dal gioco. Spero comunque di tornare con la patch 5.4, L’Assedio di Orgrimmar, che sembra parecchio interessante e di cui non vedo l’ora di sapere nei dettagli le novità.
SG: A tal proposito, negli ultimi mesi si è parlato molto di un calo di sottoscrizioni per World of Warcraft, pur restando sempre su numeri milionari. Secondo tanti giocatori il declino del titolo è iniziato dopo Wrath of the Lich King, con l’avvento della criticata espansione Cataclysm. Qual è il tuo pensiero in merito?
Marsala: Penso che un calo sia un cosa fisiologia dopo quasi un decennio. Detto questo, si è verificato non tanto un gran decremento a livello numerico quanto un decremento dei vecchi player, quelli che giocavano anche solo per il gusto di stare insieme. In altre parole, c’è stato un decremento dei giocatori più navigati a favore di molte nuove leve. D’altronde, trovo che World of Warcraft abbia dato ai MMORPG quello che Doom ha dato agli FPS. I MMORPG esistevano già prima, ma WOW ha ridefinito il genere, rendendolo semplice, pulito, divertente e giocabile in gruppo senza troppi fronzoli.
Certo è che nel WOW di una volta c’era più bisogno di coordinarsi, di giocare in gruppo, altrimenti non andavi molto lontano. Ecco, col tempo si è un po’ persa quella magia dei contenuti da giocare in gruppo, come i giganteschi raid da 40 che erano assolutamente epici.
SG: Entrando più nel dettaglio, che cosa ne pensi dell’ultima espansione uscita lo scorso settembre, Mists of Pandaria?
Marsala: L’espansione a livello scenico e di trama ha continuato sulla linea giusta. Mists of Pandaria è certamente spettacolare in quanto a presentazione, un po’ meno in quanto a novità. Non posso certo dire “non mi piace”, perchè il gioco è quello e va bene così, però rispetto alle altre espansioni forse si poteva fare un qualcosa in più.
Volendo muovere una critica, penso che avrebbero potuto osare di più a livello di introduzione di classi: con Wrath of the Lich King hanno messo il death knight, con Mists of Pandaria hanno messo il monk, ma sono pur sempre solo due classi in sei anni, e dopo un po’ le si conosce tutte. Diciamo quindi che ci poteva essere più varietà nelle classi, ma tutto sommato va bene così.
Oltre all’espansione in sé, una cosa che mi è piaciuta è stato l’evento tenuto da Blizzard a Milano per la presentazione di Mists of Pandaria, di cui conservo bellissimi ricordi. Spero vengano organizzati altri eventi così in futuro. E poi c’era tantissima gente!

SG: Passiamo a una questione molto dibattuta, la traduzione in italiano di WOW. Citando le parole di una tua canzone, “ma le città, era proprio necessario”? Qual è il tuo pensiero in merito?
Marsala: Secondo me da una parte la traduzione è un grandissimo “too late”, visto che Blizzard avrebbe dovuto farla molto prima. Dall’altra parte aprire all’italiano significa metterci finalmente a parimerito con gli altri paesi europei (l’America è ancora dieci passi avanti…), che non è roba da poco vista la situazione in cui oggi versa l’Italia. La traduzione in definitiva è una cosa più che positiva, solo che arriva un po’ tardi, perchè ormai tanti si erano abituati a giocare in inglese.
Per quanto riguarda la traduzione delle città, credo che dovessero restare uguali. Alcuni nomi non sono cambiati per forza di cose (Orgrimmar come la traduci?), mentre altre città, come Stormwind divenuta RoccaVento e Undercity trasformata in Sepulcra, potevano tranquillamente rimanere tali: una tirata d’orecchie a Blizzard qui ci sta. Per il resto sono ovviamente da ringraziare gli sviluppatori italiani che hanno spinto la comunità e hanno fatto un gran lavoro di traduzione, mettendo tutto il loro impegno per permetterci di godere il gioco in italiano. Onore a loro!
SG: Che cosa ti senti di dire, quali consigli senti di dare a chi si appresta a giocare a WOW oggi per la prima volta, anche in virtù, appunto, della nuova traduzione in italiano?
Marsala: Ascoltate le mie canzoni! [ride] A parte gli scherzi, mi sento di dire di usare molto il gioco per il discorso socialità e di cercare di formare nel tempo un gruppo di amici. La cosa migliore che mi ha dato WOW è questo fantastico gruppo di persone che sono la mia gilda (i Rock’n’Lol), con cui facciamo anche incontri dal vivo. Fate le cose come una squadra, non per essere il più figo di tutti. C’è chi è più bravo e c’è chi è meno bravo, non muore nessuno!
Altra cosa: leggete le quest! Le quest sono divertenti; lo sono sempre state, ma se prima erano in inglese e qualcuno poteva avere dei problemi, adesso non ci sono più scuse. Alcune quest hanno davvero delle trovate brillanti, e non leggerle vuol perdersi una buona parte del gioco.

SG: Parlando un po’ di gusti personali, PVE o PVP? Quale di queste due componenti preferisci e perchè?
Marsala: Mi piacciono entrambi molto, ma il PVP lo preferivo più com’era una volta, quando si prendeva un gruppo di giocatori e ci si dava tante legnate nel mondo di gioco senza pensarci troppo; non amo molto il pvp da e-sport istanziato, io sono più un giocatore a cui piace “tirare schiaffi”! Invece da sempre mi piace molto il gioco di squadra, la cooperazione. D’altra parte WOW è perfetto per il PVE, quello è il suo punto forte: i ragazzi di Blizzard sono stati dei maestri in questo.
SG: Esuliamo un attimo da WOW. Oggi il mercato dei MMORPG si sta evolvendo senza sosta, cambiando rapidamente il panorama che conoscevamo fino a qualche anno fa. La nuova tendenza che adesso spopola è sicuramente quella del free to play. Che cosa ne pensi? Hai provato qualche MMO free to play?
Marsala: Siccome il genere mi piace, ne ho provati tantissimi. Uno di questi è Star Wars: The Old Republic, che ho apprezzato molto perchè l’esperienza singleplayer è una delle più belle in assoluto, con una fase di exping di altissimo livello; peccato per l’endgame, visto che i raid e il pvp non lasciano molto il segno. Inoltre ho provato anche Lord of the Rings Online, Age of Conan, Aion, Rift, e sono tutti piacevoli.
SG: Sempre a proposito di free to play, cosa dici riguardo ai MOBA? Ad esempio hai giocato a League of Legends, giusto?
Marsala: Non ero un fan del genere, in verità. Alla fine, però, mi ci sono appassionato, soprattutto grazie ai miei amici e al gruppo di gioco. League of Legends è un gioco molto tranquillo, che ti permette di giocare per un’oretta o meno, di fare qualche partita per staccare la spina. È questo secondo me il suo grande pregio, al di là di tutto. Poi, bisogna anche dire che è fatto molto bene ed è un vero free to play, con skin estetiche che puoi comprare ma non sei costretto a fare.
SG: Probabilmente una delle tue canzoni più belle è “Ricorda SWG” dedicata al compianto MMORPG di Sony Online Entertainment, Star Wars: Galaxies. Che cosa ti senti di dire su questo gioco?
Marsala: È una delle mie canzoni meno conosciute in realtà. L’ho fatta perchè ero nostalgico di quello che considero uno dei più bei MMORPG di sempre. Star Wars: Galaxies era un gioco originale, in cui il tuo personaggio poteva fare di tutto, dal cacciatore di taglie al musicista; era un vero gioco di gruppo, con delle classi divertenti e ben sviluppate.
Il problema è che, nel momento in cui hanno inserito i jedi, tutti volevano essere jedi, compreso il sottoscritto. Il gioco è poi stato rovinato e affossato definitivamente da patch sbagliate che hanno allontanato la community. Paradossalmente, si può dire che Marsala di WOW è nato grazie a quella patch!

SG: Immagino quindi che ti sia dispiaciuto molto quando, ormai due anni fa, i server di Star Wars: Galaxies sono stati chiusi senza fare troppi complimenti.
Marsala: Mi è dispiaciuto a livello nostalgico, ma ormai il gioco era già finito. Oggi esistono ancora dei server emulatori che ripropongono il titolo com’era una volta. Il gioco era e resta bellissimo, anche se ormai non siamo più abituati a un prodotto così arretrato, soprattutto da un punto di vista tecnico. Nel 2003 però Star Wars: Galaxies era qualcosa di rivoluzionario, anche per l’housing non istanziato che era eccezionale. Diciamo che era un gioco molto avanti per il tempo in cui uscì: per questo una canzone da dedicargli se la meritava tutta.
SG: Ultimamente sta riscuotendo un grandissimo hype il MMORPG dedicato all’universo di The Elder Scrolls, The Elder Scrolls Online, che uscirà a primavera del prossimo anno su PC, PS4 e XboxOne. Lo aspetti? Lo proverai quando uscirà?
Marsala: Per quanto mi riguarda Skyrim è un capolavoro assoluto; pure Oblivion m’è piaciuto molto, ma Skyrim è un gioco di qualità superiore. Non sono molto informato su TESO, ma sicuramente lo proverò. Mi sento tuttavia di dire che per emergere questo MMO dovrà proporre qualcosa di nuovo, altrimenti sarà dura. Il punto è che è difficile andare a sfidare WOW sul suo stesso campo e uscirne vincitori; WOW è un eccezione e rimarrà come tale, per superarlo bisogna compiere il prossimo passo, uno step evolutivo che al momento ancora non vedo.
SG: Ormai sempre più titoli massivi, oltre che su PC, vengono portati anche su console, fatto che sembra destinato ad aumentare con l’avvento della next-gen. Che ne pensi? Sei d’accordo o credi che sarebbe giusto che gli MMO restassero dove sono nati, su computer?
Marsala: Oggi le console sono come dei computer, spremute come limoni, ma pur sempre grandi macchine da gioco. Immagino che alcuni MMO sarebbero molto difficili da portare su console (WOW in primis), ma per quelli che si riesce a fare è una buona cosa. Secondo me più di tutto ci vorrebbe il crossplay, la possibilità di giocare insieme tra giocatori console e PC: questa è una caratteristica su cui in futuro bisognerebbe spingere sempre di più.
SG: Passiamo a un altro piatto forte di “mamma Blizzard”, cioè Diablo 3. Che cosa ne pensi? Quali sono i principali pregi e difetti del gioco?
Marsala: Il difetto principale di Diablo 3, secondo me, siamo stati proprio noi giocatori, che abbiamo creduto di trovare qualcosa che Diablo non è. Ci si è dimenticati che Diablo resta un gioco che tu compri, giochi e finisci, si regge su questo; non è un MMORPG, non è un gioco a pagamento e non si possono pretendere nuovi contenuti ogni mese. Ad esempio certa gente si è lamentata che dopo 400 ore non sapeva più che fare. Il gioco quello è, che altro si può inventare? Sì, magari si poteva aggiungere una versione ancora più difficile, ma oltre a questo? Una tirata d’orecchie quindi ai giocatori, che si aspettavano “qualcosa di più”, ma senza sapere nemmeno loro cosa.
Blizzard, in fin dei conti, ha preso un gioco stupendo e ne ha fatto la versione HD dodici anni dopo, com’è successo anche con Starcraft 2 (che è un altro gioco bellissimo, secondo me in assoluto il migliore della Blizzard).
SG: Come avrai visto, alla Gamescon appena passata Blizzard ha annunciato l’espansione di Diablo 3, Reaper of Souls, che aumenterà il level cap, migliorerà il sistema di loot, introdurrà la classe del crociato e molte altre novità. Queste idee ti attirano, e ti riporteranno a giocare nel mondo di Sanctuary?
Marsala: Beh, la differenza tra WOW e Diablo 3 è che posso sempre loggare Diablo e vedere quali sono le novità: nella peggiore delle ipotesi entri, fai mezz’ora di farm e arrivederci. Inoltre sì, sono contentissimo dell’espansione e la prenderò di sicuro; la prova di questo è che non ho disinstallato niente, è tutto sul mio hard disk, pronto per essere giocato.
SG: Che ne pensi del vociferato Project Titan di Blizzard, che secondo voci di corridoio ha subito un reset ed è stato rimandato a data da definirsi?
Marsala: Non saprei, è ancora un mistero. Mi piacerebbe tantissimo se questo progetto si rivelasse essere World of Starcraft, visto che preferisco la fantascienza al fantasy. A parte ciò, la cosa che più mi preoccupa di Project Titan è che probabilmente ci giocherà mia figlia quando sarà grande!
SG: Per la parte finale della nostra intervista torniamo al solito WOW. Riguardo alla prossima espansione non si sa ancora niente di ufficiale, in ogni caso l’annuncio dovrebbe comunque arrivare entro fine anno. Che cosa ti aspetti dalla prossima espansione di WOW, sia in termini di storia sia di gameplay?
Marsala: Molto a livello di lore, poche novità a livello di gameplay. Mi aspetto un “more of the same”, realizzato bene come solo Blizzard sa fare. E, nel momento in cui un giorno ci dovesse essere un drastico calo di utenti paganti, mi aspetto che WOW non finisca ma diventi free to play, il che darebbe nuova linfa al gioco.
SG: Tra le indiscrezioni più insistenti, si vocifera di un cap level fissato oltre al 100, fino al 105° livello. Come capita per ogni espansione, sarai disposto a partecipare all’ennesima corsa sfrenata al cap?
Marsala: Poco ma sicuro. WOW sarà sempre così, già solo per il fatto che gli sviluppatori mettono un achievement per chi arriva prima al cap. Fossi in Blizzard mi fermerei al 100° livello, che sembra un punto d’arrivo, ma d’altronde se sceglieranno di superarlo ne approfitterò per farci su una canzone. [ride]
SG: Certo. Parafrasando una tua canzone, diciamo che quando esce la prossima espansione, se non hai ferie… ti dai malato! Giusto?
Marsala: Sì, assolutamente! [ride] Secondo me c’è un fondo di verità in questa frase, e l’ha fatto più di una persona comprandola di nascosto all’ipermercato.
SG: Ora la fatidica domanda: ci sono nuove canzoni in cantiere?
Marsala: Ebbene sì. Potete aspettarvele prima di fine anno, verso novembre, in concomitanza con il Lucca Comics & Games 2013.
SG: In chiusura, concedici una piccola curiosità. Ma alla fine l’agognata ADSL di cui parli nelle tue canzoni… ti è arrivata?
Marsala: Sì, per fortuna mi è arrivata nel 2011. Anche se non è un lampo, è molto meglio di prima. Questa linea mi consente di giocare senza problemi, che per me e tutti quelli come me è già una gran cosa.

Una puntata atipica, quella di SpazioMMO di questo mese, tutta dedicata all’intervista a Marsala, autore delle canzoni italiane su World of Warcraft e idolo indiscusso: oltre che un ragazzo simpatico e disponibile, Marsala si è dimostrato pure un consapevole conoscitore del mercato dei videogames. Inoltre, da giocatore e grandissimo appassionato dei prodotti Blizzard, Marsala si sforza ogni giorno, come tutti noi, di coniugare la sua passione preferita con il lavoro, la famiglia e un tempo sempre più tiranno.

Lo ringraziamo dunque per il tempo gentilmente dedicatoci e gli auguriamo un in bocca al lupo (anzi, al panda) per i suoi prossimi progetti musicali!