Recensione

Spawn: Armageddon

Avatar

a cura di Blade

C’era una volta un giovane disegnatore con una particolare predilezione per le ambientazioni oscure e le trame esoteriche, tale Todd McFarlane, che con con coraggio si licenziò da una delle più importanti major del settore dei fumetti (leggasi Marvel) per mettersi in proprio e cercare di fare fortuna da sè stesso, senza avere superiori a cui rendere conto. Fonda così la Image Comics ed inventa un personaggio, Spawn (il primo supereroe nero della storia), che gli permetterà di prendersi delle belle rivincite: le strisce animate a lui dedicate vengono tradotte in tredici lingue, si diffondono in trentaquattro Paesi e vendono oltre ottanta milioni di copie. Ben presto, il personaggio amplia i propri “confini” e sbarca nei cinema, nelle televisioni, nei negozi di giocattoli, ecc.Poteva forse mancare di fare una comparsata anche sulle moderne console? Certo che no ed allora diamogli un’occhiata nella versione per Ps2.

L’Apocalisse si avvicinaNato nel 1992, il fumetto ideato da McFarlane gravita attorno alle vicende di Al Simmons, un mercenario dei servizi segreti governativi statunitensi, che viene assassinato dal suo capo Jason Wynn. Arriva all’Inferno dove, consumato dalla sete di vendetta e dal desiderio di riabbracciare l’amata Wanda, accetta di vendere l’anima al diavolo Malebolgia e guidarne l’armata per l’annientamento della razzo umana; in cambio, risorgerà nelle vesti di Spawn, un cavaliere delle tenebre dal volto sfigurato. Poi però, si accorge della futilità del suo patto faustiano che non gli potrà mai permettere di riunirsi alla moglie e si schiera dalla parte del bene e contro il demonio.Succede allora che un giorno, mentre il nostro eroe stava riflettendo sulla sua condizione, una strana luce verde avvolge New York e gli uomini si trasformano in creature infernali… a noi scoprire la verità ed il responsabile che si celano dietro questo avvenimento.

Professione supereroeSpawn: Armageddon non presenta nulla di nuovo sotto il punto di vista del gameplay, ma ricalca quello che già abbiamo potuto riscontrare in altri titoli dedicati ai supereroi dei fumetti, come Batman o L’Uomo Ragno. Quindi si tratta di un action, a cui vanno ad aggiungersi alcuni elementi tipici dei picchiaduro e dei platform.Il cuore del gioco è il combattimento: il cattivo Malebolgia intralcerà il nostro cammino con orde di demoni, mostri ed altre terrificanti creature del male che non potremo esimerci dall’affrontare. Il nostro compito, guidare Spawn nell’eliminazione fisica dei nemici che si incontrano (cioè ogni cosa in movimento), avendo gran cura al contempo di evitarne i colpo, si rivelerà piuttosto semplice nel concetto ad anche nella pratica. Il protagonista, proprio come i supereroi, sarà dotato di una buona forza fisica e di una straordinaria agilità, ma sarà pure poco coriaceo, risultando molto vulnerabile agli attacchi avversi. Per difenderci, avremo a disposizione un arsenale degno del miglior corpo di fanteria, dall’inseparabile ascia Agony (che racchiude la sua anima) al mitragliatore, dal lanciarazzi a quant’altro la vostra fantasia possa immaginare. Come se non bastasse, grazie al Necroplasma che potremo tenere sott’occhio con la barra blu in alto della schermata, saremo dotati di alcuni poteri infernali, come le abilità di tirare sfere di fuoco, rallentare l’azione circostante (avete presente Max Payne?), sferrare assalti velocissimi e tanta roba che non vi sto ad elencare per non rovinare la sorpresa. Muovendoci tra i sobborghi di New York, l’Inferno ed il Paradiso, dove avverrà l’epilogo, potremo distruggere i vari bidoni, casse, automobili, ecc. per scovare nuove munizioni ed energia. Ad ogni fine livello, invece, avremo la possibilità di potenziare le armi dando in cambio le anime dei mostri uccisi.Come dicevamo, la Namco ha anche inserito un pò di platform per spezzare la monotonia, facendo tesoro dell’errore in cui sono incappati giochi come Batman: Rise of Sin-Tzu. Soprattutto per questo, a volte mi è capitato di bloccarmi in uno stage anche per più tempo, perchè usare le catene per raggiungere un punto predefinito (contrassegnato da un lucchetto che si accende quando è accessibile) è un lavoro che richiede tempismo ed abilità. Un appunto, infine, alla visuale in terza persona, la quale ogni tanto si dimentica di seguirci ed alla mancanza di un sistema di salvataggio a piacimento, che si dimostra alquanto irritante.

Salvare il mondo in due giorniIl titolo Namco non fa della longevità uno dei suoi punti di forza, anzi: in tutti e tre i livelli di difficoltà, che si contraddistinguono per un numero di nemici crescente, il tempo per portare a termine la missione di salvare il mondo sarà estremamente breve. Se per il “Facile” ci può volere al massimo una domenica disimpegnata, per gli altri due la differenza è quasi nulla e richiederà solo qualche ora in più. Un elemento “positivo” per i fans accaniti di Spawn, i quale potranno così avere subito a disposizione un’enciclopedia virtuale dei personaggi e le immagini dei numeri più importanti del fumetto.

Tecnicamente parlando…… dispiace che la Namco si sia adeguata alle altre software house riguardo i titoli multipiattaforma. Infatti, sin da Soul Calibur 2, ci aveva abituato a dei porting adatti ad ogni console su cui il gioco girava: invece con Spawn: Armageddon la differenza tra le varie versioni è impercettibile, quasi inesistente oserei dire.Analizzando il comparto grafico, il giudizio è alquanto controverso, perchè ad una stabilità di frame rate, un’interessante caratterizzazione dei livelli che ben si sposa con l’atmosfera horror-splatter del fumetto di McFarlane e delle buone animazioni dei personaggi si affianca una pochezza di textures ed effetti luce che avrebbero potuto rendere il prodotto appetibile al grande pubblico e non solo agli appassionati. Per contro, il sonoro è abbastanza convincente, con delle musiche cupe e misteriose che facilmente ci permettono di immedesimarci nella drammaticità dell’azione, degli effetti sonori differenziati per ogni modello di arma ed una discreta recitazione in italiano dei dialoghi. Senza dimenticare che il titolo Namco può avvalersi del Dolby Pro Logic II, sempre molto gradito per il nostro coinvolgimento emotivo.

-Personaggio carismatico

-Tante armi

-Buon sonoro

-Extra interessanti

-Grafica un pò superficiale

-Troppo lineare

-Telecamera fastidiosa

-Sistema di salvataggio irritante

6

Spawn: Armageddon punta in maniera decisa sull’azione frenetica, aggiungendo qua e là elementi tipici dei platform e dei picchiaduro in modo da evitare che il giocatore si annoi. Non è certo un titolo che passerà alla storia, ma è gradevole, realizzato con mediocrità, semplice nella struttura e divertente. Consigliato agli amanti della distruzione insensata e della violenza gratuita che potranno trovare un ricco arsenale di armi, a chi non sa come trascorrere il tempo nell’attesa di un prossimo giocone e, soprattuto, ai fans del personaggio, che potranno godersi delle belle “chicche”.

Voto Recensione di Spawn: Armageddon - Recensione


6