Anteprima

South Park: Il Bastone della Verità

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Se Ubisoft non avesse salvato South Park: Il Bastone della Verità dall’oblio in cui era destinato a sprofondare dopo la bancarotta di THQ, ci saremmo persi uno dei giochi potenzialmente più divertenti di questo inizio anno. Riuscire a catturare l’essenza della serie ideata da quei due volponi di Matt Stone e Trey Parker, e trasporla in un videogioco, deve essere stato un compito davvero arduo, ma la fedeltà con la quale è stato plasmato il mondo di gioco e con cui il tipico humour dello show accompagna ogni fase del gameplay, agli occhi dei fan non può che apparire come qualcosa di miracoloso.

Welcome in town
Ne Il Bastone della Verità impersonerete un nuovo bambino appena arrivato in città, che si imbatterà fin da subito nei personaggi principali che stanno giocando a un gioco di ruolo dal vivo. Obsidian, maestri indiscussi degli RPG, hanno usato questo geniale escamotage per proporre al proprio pubblico il genere che meglio li rappresenta, adattandolo a uno show televisivo dissacrante, sregolato, senza peli sulla lingua, ricco di satira e sempre capace di divertire. Il risultato di questo mix, da ciò che abbiamo potuto vedere fino a oggi, è una miscela di quelle autenticamente esplosive e che funziona alla grande, in grado di offrire al pubblico una variante che si distacca dalla classiche ambientazioni e atmosfere dei GdR, ma che sa come tenere ben salde le redini del genere di appartenenza. La trivialità a tratti puerile di South Park non sembra aver smorzato la profondità del titolo, che si presenta anzi con un insieme di caratteristiche studiate per far felici allo stesso tempo i cultori del fantasy e gli amanti di una delle serie televisive più scorrette di sempre. Già dalla creazione del personaggio, i tipici cliché vengono ammorbiditi dalla scelta forzata del proprio nome, che è l’insulto col quale ci apostroferà Cartman – gran mago del gruppo e ideale master del gioco. Passando poi alla scelta di una tra le quattro classi tipiche a disposizione, su tutte spicca quella dell’ebreo, di cui non si conoscono ancora con chiarezza le caratteristiche distintive rispetto al guerriero, al mago e al ladro. 
Non si ha quasi il tempo di scegliere il proprio ruolo che immediatamente verrete chiamati ad acquistare un’arma e lanciarvi in battaglia. Ma prima di partire con il primo scontro, potrete aggirarvi per i mercati disposti lungo un campo agghindato in stile medievale e prendere confidenza con la pagina del vostro alter ego, dove non manca davvero nulla tra abilità, gestione dell’inventario e rapida consultazione delle statistiche e delle quest. Per preservare il Bastone della Verità dal continuo assalto da parte degli elfi oscuri, bisognerà rapidamente imparare le tecniche di attacco e di difesa previste dagli scontri, che abbracciano un sistema di combattimento rigorosamente a turni, con tanto di schermata preparatoria prima di vedere i personaggi posizionati uno di fronte all’altro. Entrati nel cuore della battaglia, vedrete il consueto indicatore che segnalerà la salute e i cosiddetti punti potenza, essenziali per poter utilizzare le abilità del personaggio.

L’importanza di essere ebreo
Dopo aver selezionato l’attacco base, per aumentare il danno inflitto e rendere poderoso un colpo anche su una corazza protettiva, bisognerà premere il tasto attacco nel momento in cui l’arma emetterà un luccichio. Quando arriverà invece il turno del nemico e verrete attaccati, poco prima di ricevere un affondo apparirà un indicatore appena sotto il vostro alter ego: basterà avere anche qui il giusto tempismo e con la rapida pressione di un tasto potremo attutire il colpo, subendo così un danno minore rispetto al solito. Sebbene questo sistema possa far storcere il naso in termini di sbilanciamento in positivo verso il giocatore, c’è da considerare che lo smorzamento dei danni non dovrebbe andare al di sopra di una percentuale che si aggira attorno al cinque per cento. Naturalmente, avanzando nell’avventura è lecito aspettarsi una diversificazione dei nemici tale da rendere più difficoltosi e meno gestibili i pattern di difesa: già dalle prime fasi, infatti, si vedranno dei nemici che con un solo turno possono sferrare attacchi multipli e con una velocità doppia rispetto al normale. Nel caso in cui riuscissimo a pararli tutti, il nemico si stancherà rimanendo inerme sul posto, dandovi così la possibilità di contrattaccare infilandogli il vostro bastone da ebreo lì dove non batte il sole. 
Dopo aver inflitto un danno supplementare che vi metterà in una chiara posizione di vantaggio, al prossimo turno potrete usare una potente abilità per finire il nemico senza troppi problemi. Tuttavia, prima di agire, bisognerà sempre fare attenzione alle pose in cui si metteranno alcuni di essi. Per esempio, il posizionamento strategico di un arciere dietro a un guerriero nemico, che esegue a sua volta un contrattacco preventivo ogni qual volta decideremo di attaccare con un’arma da mischia, non farà altro che scombinare rapidamente i vostri piani, costringendovi ad approcciarvi alla battaglia in modo differente. In ogni caso, tenete sempre a mente che potrete utilizzare un oggetto e poi attaccare nell’ambito dello stesso turno, avendo così la possibilità di ripristinare i punti vita senza gettare al vento una delle due fasi. Il tutto, avviene nel consueto turbinio di comicità che ormai abbiamo imparato a conoscere, con battute sarcastiche a profusione, abilità assolutamente fuori dalla norma e con la netta, chiarissima sensazione di essere i protagonisti assoluti di un lungo episodio trasmesso alla TV. L’impegno e la cura con cui sono stati riprodotti il mondo di gioco e soprattutto quegli inconfondibili toni sardonici che cadono a pennello su ogni personaggio, ha davvero dell’incredibile. Con delle premesse simili, e con Obsidian che pare abbia compreso al meglio come gestire un genere anche all’interno di una cornice così lontana dai canoni classici, abbiamo ben più di qualche motivo per credere che South Park: Il Bastone della Verità possa rivelarsi un esperimento capace di dare ottimi frutti.

– Umorismo acido come se piovesse

– Sistema di combattimento promettente

– Omaggio di classe a South Park

Con un mese di marzo così pieno di teste di serie pronte a darsele di santa ragione, Il Bastone della Verità potrebbe effettivamente avere poca fortuna. Tuttavia, Il travolgente umorismo di South Park e una formula coraggiosa e promettente per un gioco di ruolo decisamente sui generis, potrebbero fare la differenza fino a far svettare il titolo di Obsidian e renderlo un outsider con cui intrattenersi e farsi quattro risate. Di giochi così, a ben vedere, ce ne sono davvero pochi.