Recensione

Soulcalibur Legends

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a cura di Mauro.Cat

“Questa è la storia di tre vite e due spade. Scelto dalla storia un uomo diventa un eroe, inciso nella storia un uomo diventa leggenda”

Un Golden Axe dei giorni nostriSoulcalibur Legends è un titolo di azione sviluppato esclusivamente per Nintendo Wii. Questo spin-off della saga principale, che negli Stati Uniti e in Giappone non ha ricevuto un’accoglienza propriamente trionfale, è studiato per sfruttare le incredibili potenzialità dei sensori di movimento del Wii.Il titolo si presenta come una sorta di clone tridimensionale di alcuni vecchissimi hack’n slash, chiamati confidenzialmente “affetta affetta”, alla Golden Axe. Il punto di forza ed al tempo stesso il limite maggiore del gioco sono legati alla estrema semplicità che caratterizza il prodotto. SL non è eccessivamente facile da portare a termine, ma è costruito in modo tale che anche i meno esperti possano divertirsi senza dovere troppo preoccuparsi di un eccessivo numero di tasti e di complesse mosse speciali. Questa caratteristica di gioco, che renderebbe adatto il titolo anche ai più giovani, stride con il “16+” affibbiato dal PEGI a causa della violenza del gioco (comunque inferiore a gran parte dei titoli del genere).Per giocare è necessario un telecomando Wii ed un nunchuk. Il tasto A serve per puntare un nemico, il B per saltare, il C permette di caricare l’energia dell’arma ed il tasto Z consente la parata. In realtà utilizzerete quasi esclusivamente il tasto del salto oltre all’analogico per muovere il personaggio. I combattimenti veri e propri sono interamente gestiti dal telecomando Wii. L’implementazione dei comandi è discretamente curata ed i colpi principali vengono riprodotti con una buona fedeltà. Meno precisa appare la schivata, affidata ai movimenti del nunchuk, che richiede maggiore pratica. Solitamente si ha il perfetto controllo degli attacchi, se la telecamera automatica non fa le bizze, e non si finisce col muovere le mani a caso come in altri titoli Wii. Ottima è anche la possibilità di selezionare il livello di reattività dell’arma, in modo da non affaticarsi troppo. In definitiva possiamo promuovere con poche riserve i comandi di gioco ed analizzare altri aspetti purtroppo meno piacevoli.

La noia, la noia, la noia, la noia, la noia… io non ci vivo più.Dopo aver assistito alle scene di presentazione, discrete, e aver scelto la missione cominciamo l’avventura. Ogni capitolo di gioco, suddiviso in varie brevi missioni, vi costringe a viaggiare per il mondo selezionando personaggi noti, ripescati da altri episodi della serie, che poco per volta aumentano di numero e si schierano al nostro fianco. Quando il party cresce vi sarà richiesto di scegliere un numero limitato di personaggi per ogni avventura. Le missioni hanno una caratteristica piuttosto evidente: sono tutte uguali. Solitamente si esplorano dei piccoli labirinti, in scenari che poco per volta finiscono col riciclarsi, e si elimina una serie interminabile di nemici poco ispirati e neanche tanto vari. Alcune differenze ci sono, ma spesso è solo questione di scegliere una strategia migliore e tmanenerla per tutto il gioco. Talvolta ci si imbatte in piccoli boss, livelli a tempo ed altre leggere variazioni sul tema che non riescono mai a risollevare realmente il tutto.La discreta modalità a due giocatori, gestita da uno split screen verticale, per quanto piuttosto confusionaria garantisce un minimo di divertimento. Purtroppo è possibile vivere in due, modalità competitiva, cooperativa o duello, soltanto le missioni singole e non la storia che è inspiegabilmente costruita intorno ad un solo giocatore.Sparsi per i livelli si trovano potenziamenti per le armi che possono far aumentare la forza dei nostri attacchi.

Tecnicamente parlando.Graficamente SL è dalla parti di Soulcalibur II per GameCube, anzi forse un po’ più in basso, ma l’impianto grafico non infastidisce più di tanto. L’aspetto meno riuscito è senz’altro legato ai fondali di gioco che soffrono di fastidiosi alti e bassi e che in alcuni momenti sono davvero scialbi e poco particolareggiati. Le animazioni sono discrete, specie quelle dei personaggi principali e di alcuni boss, ma il design dei nemici lascia molto a desiderare. Gli scheletri ad esempio, che sono tra i nemici più diffusi, appaiono quasi imbarazzanti nella loro modesta caratterizzazione grafica.Il sonoro è piuttosto curato ed in tema con lo stile epico della serie. Gli effetti sono nella norma e spesso finiscono col passare inosservati. La longevità, se non vi stufate prima, è discreta.La giocabilità è globalmente più che sufficiente. Lo stile di gioco non richiede una grande preparazione e dopo pochi minuti vi ritroverete a menar fendenti per l’aria con la vostra controparte su schermo che legge in maniera convincente l’impulso. Se si chiude un occhio sulla incredibile ripetitività ci si diverte anche. Si fa la stessa cosa per l’intero gioco: si eseguono attacchi con la spada e si deve fare una minima attenzione a non perdersi. La profondità è uguale a quella del vecchio Golden Axe citato a inizio recensione. Il giudizio legato alla giocabilità è davvero molto soggettivo. Se volete solo menar le mani e farvi due risate senza pensare a grafica e varietà SL è il titolo per voi, gli altri farebbero meglio a ponderare bene l’acquisto del gioco. Va sottolineato infine come questo titolo richieda un discreto impegno fisico. Dopo una sessione di gioco discretamente lunga i vostri polsi potrebbero non essere troppo soddisfatti.

– Buona risposta dei comandi

– Si rivedono alcuni volti noti

– Si gioca in due…

– Immediato

– Molto ripetitivo

– Tecnicamente mediocre

– …ma non nell’avventura principale

6.3

Non è semplice attribuire un voto numerico ad un titolo come Soulcalibur Legends. L’avventura Namco Bandai mostra una gran quantità di punti deboli. La realizzazione tecnica non fa certo gridare al miracolo e anche la varietà di gioco lascia molto a desiderare. Il titolo possiede però il raro pregio dell’immediatezza. La risposta dei comandi, che risulta difficoltosa solo quando si cerca di eseguire sequenze complicate, appare generalmente piuttosto affidabile e credibile. Questo aspetto rende, di fatto, SL un titolo comunque divertente, adatto ai meno esperti e a chi ama partite mordi e fuggi che non richiedano di memorizzare particolari sequenze di tasti. Un limite è legato all’affaticamento del polso che, dopo una breve sessione di gioco, potrebbe costringere alcuni ad una pausa forzata. Soulcalibur Legends è un titolo davvero intuitivo ma anche ripetitivo, che ricorda molto, nello stile di gioco, vecchissimi classici alla Golden Axe. SL non è un capolavoro, ma neppure una catastrofe e potrebbe piacere discretamente ai fan dei giochi “easy”.

Voto Recensione di Soulcalibur Legends - Recensione


6.3