Recensione

Sorcery

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a cura di rspecial1

Da quando è approdato sul mercato, il sensore di movimento Move di Sony non è riuscito a far breccia nei cuori dei possessori di Playstation 3. Il motivo principale di tutto ciò è da ricercarsi nella carenza di giochi dedicati che fossero in grado di coinvolgere il giocatore e divertirlo in maniera completa. A cercare di colmare questa lacuna ci provano i ragazzi di The Workshop con Sorcery, un mondo magico ispirato alle leggende celtiche appositamente studiato per spingere la periferica e darle finalmente un senso.

Dalle leggende irlandesi alle fate diabolicheL’eroe al centro delle vicende narrate in Sorcery è l’apprendista mago Finn, un ragazzo pieno di energie e voglioso d’imparare il più velocemente possibile tutto quello che c’è da sapere sul mondo della magia dal suo maestro, il potente Dash. Questa indole impaziente del giovane lo porterà a prendere una bacchetta incantata dallo studio del proprio insegnante, approfittando dell’assenza di quest’ultimo. Cosi iniziando ad agitare un pò alla rinfusa il suo nuovo giocattolo Finn finisce per causare vari danni, perdendo un importante ingrediente per pozioni. Per rimediare al guaio commesso, il nostro apprendista si lancerà subito alla ricerca dell’oggetto mancante, accompagnato nell’impresa dalla gattina parlante Erline.Sembrerebbe tutto molto semplice, ma è attivando per sbaglio un manufatto magico che i guai, quelli veri, avranno inizio portando Finn ed Erline ad intraprendere un lungo viaggio per cercare di salvarsi dalla malvagia strega Lady Everfair, interessata in particolar modo ad uno dei nostri due eroi.

Harry Potter in confronto è solo un giocoliereSorcery ci permetterà di muovere Finn grazie al controller e di utilizzare il Move come fosse una bacchetta magica, dandoci così la possibilità di attaccare i nemici muovendolo come se volessimo lanciargli realmente un incantesimo. Com’era lecito attendersi però non avremo accesso sin da subito a tutte le possibili magie da effettuare, né tanto meno alle combinazioni che potremo sviluppare unendo più incantesimi. Inizialmente potemmo contare unicamente sul lancio di sfere energetiche e una scossa che farà partire un colpo in grado di smuoverà il terreno, ma esplorando già il primo livello troveremo anche uno scudo con il quale difenderci o stordire i nemici che ci si avvicineranno troppo. Per poter avere una speranza di sconfiggere la malvagia strega sarà però indispensabile cercare i cinque poteri elementali sparsi per il regno magico, portandoci a esplorare foreste e città perdute, per acquisire la forza necessaria a usare il fuoco, il vento, il ghiaccio e il potentissimo potere dei fulmini.Se nei primi livelli sarà sufficiente lanciare le nostre sfere all’impazzata per eliminare goblin e fantasmi vari, quando incontreremo i ben più grossi troll sarà necessario iniziare a sferrare colpi adeguati all’elemento a cui appartengono. Se ad esempio ci ritroveremo con un troll di ghiaccio il metodo più veloce per eliminarlo sarà quello di utilizzare il fuoco, e cosi via. Per rendere le cose ancora più semplici potremo anche combinare alcuni elementi magici, quando li avremo acquisiti, permettendoci per esempio di creare piccoli vortici con l’energia del vento da trasformare in turbini di fuoco attraverso i quali lanciare le nostre sfere energetiche standard, legandole indissolubilmente agli altri due elementi.I programmatori hanno cercato di variare il più possibile i combattimenti, ponendo diversi tipi di nemici tutti con una strategia di combattimento diversa e da affrontare in modo adeguato. Se infatti non avremo problemi con la maggior parte dei comprimari che cercheranno di sbarrarci la strada, avremo più difficoltà con quelli dotati di scudo o che si nasconderanno dietro oggetti o elementi del fondale per non farsi colpire. In queste occasioni sarà molto importante la strategia di attacco, eliminando per prima cosa le difese avversarie o usando la bacchetta magica con una leggera inclinazione per scagliare le nostre sfere magiche dandogli un effetto a girare che, in particolari situazioni, ci permetterà colpire i nemici anche se dietro ad un riparo.Non mancheranno nemmeno le classiche boss fight, iniziando proprio con una temibile Banshee e passando per troll enormi, maghi invisibili o il guardiano della foresta. Molti saranno stati corrotti da Lady Everfair e resi malvagi di proposito, ma tutti dovranno essere affrontati con particolare attenzione ai punti deboli che mostreranno e che Erline non mancherà di segnalarci nei momenti di maggior difficoltà.Ultima, ma forse tra le più importanti, sarà la possibilità di sferrare il colpo eroico, un attacco molto potente che allontanerà i nemici, romperà i loro scudi li danneggerà leggermente, previo ovviamente l’accumulo dell’energia necessaria in una barra speciale che si caricherà man mano che colpiremo i mostriciattoli. Ovviamente anche questo colpo è da apprendere come tutte le altre magie.

Un mago può anche curarsi da seSebbene Sorcery punti la maggior parte del gameplay sul combattimento con i vari mostri, dandoci ben poco tempo di respirare, essendo Finn un apprendista di un grande mago sarà in grado anche di eseguire piccoli incantesimi di riparazione o preparare delle pozioni magiche per potenziarsi o curare le proprie ferite.Durante le nostre scorribande troveremo alcune sezioni dei livelli particolari, con le quali potremo interagire semplicemente avvicinandoci, cosi da riparare scalinate, ponti o semplicemente spostare pietre o blocchi che ci impediscono il passaggio. Il tutto è stato sviluppato in modo automatico, cosi non potremo usare ad esempio la magia che ci permette di far fluttuare gli oggetti in combattimento, relegando l’azione ad alcune parti predefinite.Potremo inoltre usare la pozione polimorfica per trasformarci in topolini o uccelli, purtroppo anche in queste occasioni il tutto sarà limitato ai soli luoghi scelti dai programmatori e se per la versione roditore avremo la possibilità almeno di guidarlo nel corridoio prestabilito, in versione volatile assisteremo soltanto ad una sequenza animata scriptata.Le pozioni invece ci permetteranno di miscelare tre diversi elementi, acquistabili da un mercante che troveremo in giro per i livelli, unico modo di spendere le monete che raccoglieremo nel corso dell’avventura, o trovandole in giro. Il sistema delle pozioni è gestito anche con il Move, cosi per riuscire a creare il miscuglio che ci servirà dovremo accedere al nostro calderone e muovere il controller come se stessimo realmente gettandoci dentro dei liquidi, delle polveri o macinare vari frutti, per finire girando il tutto. Per accedere alle pozioni basterà selezionarle, a questo punto Finn sostituirà la bacchetta con l’ampolla, che dovremo shakerare e bere muovendo il controller simulando il gesto reale. Per fortuna l’intruglio che ci ridarà energia vitale è stato relegato sul pulsante del Move e quindi attivabile in qualunque momento del gioco senza accedere al menù principale o mettere in pausa. Purtroppo anche in quest’occasione dovremo fare tutti i movimenti per berla realmente, cosa realmente complicata nelle situazioni più concitate e con tanti nemici che ci stanno addosso.

Una cascata di colori in movimentoAlla base del progetto dei The Workshop ci sono delle idee più che buone, accompagnate da una storia superficiale e poco originale che però fa il suo dovere. I veri difetti di Sorcery sono da riscontrare nel sistema stesso dei combattimenti e del lock-on automatico inserito in essi. Avremo una visuale di Finn sempre da dietro le spalle, potendo decidere di cambiarla solo tenendo premuto R1, ciò però ci priverà della possibilità di usare la bacchetta o la difesa. Sebbene il titolo si presenti molto lineare e con un level design che non permette un esplorazione se non minimale degli ambienti, quando appariranno dei mostri a schermo la camera si fisserà su di loro, con la possibilità di muoverci ma senza la facoltà di poter disattivare l’inquadramento di un nemico per spostarci più agevolmente. Se il problema non persiste finchè avremo i nemici a distanza o saranno pochi, quando le fasi avanzate del gioco ci metteranno davanti tanti avversari e con numerosi elementi dediti al “corpo a corpo” la visuale creerà più problemi del dovuto. Anche la telecamera normalmente non è il massimo, soprattutto nelle vicinanze delle pareti. L’intelligenza artificiale dei nemici, non proprio brillante anche ai livelli di difficoltà più alti, e la possibilità di stordirli con l’ausilio dello scudo, regalano la forte sensazione che il titolo sia ideato per un pubblico molto giovane. Da segnalare poi che una volta sbloccato il potere del fulmine, l’ultimo in ordine di acquisizione, uccidere i nemici sarà davvero una passeggiata, essendo questo il più dannoso di quelli che apprenderete. L’avventura principale vi terrà impegnati per 7/8 ore di gioco ed una volta finita non vi darà molte motivazioni per essere rigiocata, vista l’assenza oltre alle diverse pozioni magiche di tesori o item da collezionare. Anche la realizzazione tecnica non è delle migliori, presentando scenari molto belli ed evocativi, colorati e adatti ai miti celtici a cui si sono ispirati gli sviluppatori, ma con compenetrazioni poligonali evidenti e più in generale con un uso del Move non sempre preciso nella risposta ai comandi, soprattutto nel cambio veloce di magie o nel colpire un preciso nemico quando a schermo ve ne saranno di diversi. Basti pensare che spesso vedremo i nemici entrare nelle pareti o muri se li colpiremo con lo scudo nelle loro vicinanze o attaccarci alle spalle con poche possibilità di vederli arrivare, a tutto questo si aggiunge qualche calo di framerate, davvero inspiegabile visti i pochi elementi a schermo. I personaggi e i fondali sono sicuramente ben dettagliati e anche il comparto sonoro è più che sufficiente, con un doppiaggio italiano discreto e musiche che si adattano perfettamente al genere di gioco e atmosfera presente.

– Idee originali

– Grafica colorata e d’atmosfera

– Musiche e doppiaggi sopra la media

– Controlli non sempre precisi

– Telecamera poco duttile nei combattimenti

– Lock-on automatico

– Troppo semplice e lineare

6.5

Sicuramente il Move è una periferica di gioco che potrebbe essere sfruttata meglio, soprattutto considerando che alcuni titoli sono sviluppati solo per poter essere giocati con essa. Sorcery ci mette in mano una bacchetta magica, ma più che sentirci un potente mago che nel corso dell’avventura acquisisce sempre più potere, ci ritroveremo legati a binari incantati, pilotati da un entità superiore che semplificherà il tutto, riducendo l’esperienza di gioco a semplici movimenti della mano, togliendo tutto l’entusiasmo iniziale. Il titolo si presenta con una trama non coinvolgente ed un’azione di gioco ripetitiva e alla lunga stancante, unite ad una difficoltà veramente ridicola. Un gioco adatto quindi ai giovanissimi che vogliono emulare Harry Potter ma incapace di regalare qualche novità al genere o coinvolgere i giocatori più smaliziati.

Voto Recensione di Sorcery - Recensione


6.5