Recensione

Soma Bringer

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a cura di Benenath

Assicurarsi le prestazioni in esclusiva di un team come Monolith, autore di saghe che portano il nome di Xenosaga e Baten Kaitos, è stato un colpo grosso da parte di Nintendo. Soma Bringer rappresenta infatti il primo J-RPG (se escludiamo il porting di Xenosaga I e II realizzato in cooperazione con Tom Create) sviluppato per il portatile a due schermi di Nintendo, disponibile dal 28 Febbraio 2008 in Giappone. Da quella data, la speranza di ottenere perlomeno una versione americana è stata vana e sembra proprio che il titolo non arriverà mai in Occidente. Un vero peccato dato che molto probabilmente si tratta di uno dei migliori J-RPG del 2008 per Nintendo DS.

Un mondo magicoLa trama del titolo non offre certo novità di rilievo seppur, con il proseguire dell’avventura, si rivela ben fatta e ricca di colpi di scena. Soma Bringer è ambientato nel continente di Bernea dove la tecnologia e la vita delle persone sono guidate dalla fonte di energia magica chiamata Soma. Con il passare degli anni, l’equilibrio naturale di Soma è stato rotto dalla presenza di misteriose creature chiamate Visitors. Per investigare su questi misteri l’organizzazione che regola l’emissione di Soma nel mondo, Secundadeians, ha creato una divisione militare con il nome di Pharzuph allo scopo di debellare la minaccia . Soma Bringer narra dunque le vicende della 7th divisione dei Pharzuph che, con le sue scoperte, deciderà il destino del mondo.

Un immediato ma profondo Action-RPGLa struttura ludica su cui si basano le fondamenta di Soma Bringer mira ad allontanarsi leggermente dai classici canoni del genere. Vero è che, negli ultimi anni, si sono visti parecchi esperimenti in proposito, in primis nuove serie che hanno proposto delle offerte ludiche un po’ differenti dal classico Final Fantasy o Dragon Quest. In Soma Bringer il party è formato sempre da tre personaggi che saranno coinvolti in continui combattimenti in tempo reale sullo stesso campo di esplorazione. Vale a dire che non ci saranno interruzioni di immagine che introducono il battle system ma il tutto si svolge direttamente sul campo da gioco, in una maniera molto similare ad un classico action game. Naturalmente però, trattasi pur sempre di un gioco di ruolo, quindi è palese che l’impostazione non è semplice come potrebbe apparire.I potenziali acquirenti stiano tranquilli però: nessuna eccessiva complicazione o mancanza di immediatezza (tutt’altro, Soma Bringer è uno dei giochi più immediati che ci siano) ma, ovviamente, un minimo di accuratezza deve esserci, soprattutto nel gestire le classi e la miriade di poteri che i personaggi impareranno con il proseguo dell’avventura. Ogni classe ha una limitazione, anche nell’arma utilizzabile. Prima di tutto è bene precisare che ad inizio gioco sarete chiamati a scegliere fra uno dei personaggi proposti. Poi, e’ chiaro che certi protagonisti saranno in grado di utilizzare solo determinate armi e ciò incrementa notevolmente il fattore longevità. Ogni arma ha, inoltre, delle specialità che possono essere apprese andando avanti nella storia. Queste specialità sono poi divise in rank per classe, i quali verranno guadagnati ottenendo l’esperienza ed i livelli necessari durante i combattimenti. A proposito dell’incremento degli stessi, quando ciò avviene otterrete degli Ability Points che, equamente distribuiti, serviranno a migliorare sia le capacità relative ad una determinata skill, sia le quattro caratteristiche principali del personaggio da voi scelto. Queste determinano il livello di potenza di attacchi fisici o magici, il numero massimo di punti vita e punti magia, potenza difensiva e cosi via. Questione battle system. Abbiamo già accennato qualcosa in precedenza riguardo il fatto che i combattimenti si svolgeranno direttamente sul campo di esplorazione e i nemici, per forza di cose, saranno visibili su schermo come un classico action game. Dunque, il sistema ideato da Monolith prevede l’assegnazione continua dei quattro pulsanti della console a diverse tipologie di azione: attacco fisico, attacco magico, utilizzo di un oggetto e cosi via. Sono presenti diversi sotto-menu che saranno intercambiabili con i tasti L e R. Infatti, dato che il numero di magie e attacchi fisici è destinato a crescere in modo esponenziale durante i sei atti che compongono la storia, sono necessari diversi slot per poter inserirne perlomeno la maggior parte e i migliori. Piccola precisazione: andare nel menu durante i combattimenti non inserisce la pausa nel gioco. In poche parole, i nemici continueranno ad attaccare e consumare la vostra barra vitale. Per concludere, è presente nel combattimento un particolare sistema chiamato “Break” il quale, dopo una serie consecutiva di attacchi nei confronti di un nemico, ne regalerà uno particolarmente potente che farà volare via il malcapitato avversario.Nel complesso quindi la struttura ludica di Soma Bringer non delude. Forse, per certi aspetti, il livello di sfida non è molto alto soprattutto perché la morte vi farà ricominciare dal punto di trasporto (ve ne sono decine in tutto il gioco) più vicino, con la barra vita completamente rigenerata ed il nemico di turno, invece, che si ritroverà con la stessa quantità di punti di quando vi aveva fatto fuori. Ma, in ogni caso, il gioco è divertente ed immediato e garantisce anche una certa assuefazione per gli scontri raramente davvero ripetitivi.

Un grandioso designSoddisfacente è anche il comparto tecnico. Il gioco fa uso di un buon 3D per i personaggi e sfondi 2D realizzati alla perfezione (sviluppati da gente del calibro di Soraya Saga e Tetsuya Takahashi). Le ambientazioni sono sublimi e rendono alla perfezione la sensazione di trovarsi in un mondo veramente magico. Il character design di Tadahiro Usuda, sebbene possa sembrare un po’ infantile, è ben realizzato e curato e presenta dei personaggi che trasudano personalità dalle sole espressioni facciali. Buoni anche gli effetti sonori in combattimento.La colonna sonora composta da Yasunori Mitsuda è capace di cogliere le emozioni dei personaggi e trasformarle in dolci note musicali che si adatteranno sempre alla perfezione alle situazioni in-game. La varietà è sconvolgente e il livello generale è sempre elevato. Armoniose, tetre, gioiose e oscure, vi faranno venire voglia di acquistare la OST ufficiale. Per chiudere la nostra lunga recensione un piccolo appunto sulla longevità. La Main Quest vi ruberà già di suo parecchio tempo, ma a ciò vanno aggiunte non solo il discreto numero di sub-quest presenti in tutta l’avventura ma anche la possibilità di giocare online con amici in cooperativa.

– Trama interessante…

– Possibilità di personalizzazione dei personaggi elevatissime

– Battle System immediato ma profondo

– Grandiosa colonna sonora

– Scenari di gioco affascinanti

-…sebbene non particolarmente innovativa

– Livello di sfida non molto elevato

– Completamente in Giapponese e, probabilmente, non arriverà mai in occidente

8.5

Soma Bringer è un riuscitissimo gioco di ruolo. A una storia particolarmente coinvolgente e ben realizzata, vanno ad unirsi un comporto tecnico di buona fattura supportato da una colonna sonora eccezionale e una struttura ludica profonda. Le possibilità di personalizzazione dei personaggi sono elevate e danno al prodotto un fattore di rigiocabilità invidiabile per la maggior parte dei giochi di questo genere. In più, la modalità multiplayer e le sub-quest da completare aumentano parecchio la salsa proposta, senza allungarla inutilmente. L’unico vero problema è che, molto probabilmente, questo titolo non varcherà mai i confini giapponesi e perciò si è costretti a giocarlo in lingua originale, perdendo gran parte degli aspetti che rendono importante questo titolo. Pare comunque che in nostro soccorso arriverà una patch grazie alla quale sarà possibile giocarlo in lingua inglese. Soma Bringer è, in ogni caso, il nuovo centro di Monolith Soft. che consigliamo a tutti gli amanti del genere, senza esclusioni.

Voto Recensione di Soma Bringer - Recensione


8.5