Recensione

Sniper Elite: Nazi Zombie Army

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a cura di Specialized

Pur senza meravigliare o sconvolgere, Sniper Elite V2 si è rivelato un valido shooter in prima persona per chi nel genere predilige l’approccio stealth, le tecniche da cecchino e anche un bel po’ di realismo splatter grazie alla spettacolare Kill Cam in slow motion. Graficamente riuscito, piuttosto vario nelle missioni e sorretto da un’ambientazione che sembrava un po’ scomparsa in ambito sparatutto (la Seconda Guerra Mondiale), lo shooter di Rebellion ha riscosso anche un buon successo di pubblico, vendendo più di un milione di copie tra Xbox 360 e PlayStation 3 senza però contare la versione PC. A nemmeno un anno di distanza lo studio britannico torna a mostrare nazisti, fucili di precisione e organi spappolati, ma questa volta la formula è del tutto diversa.
Le orde di Berlino
In Sniper Elite: Nazi Zombie Army siamo ancora nella Germania hitleriana ormai vicina al collasso, ma il Fuhrer non ci pensa proprio ad arrendersi e si affida alla sua ultima arma, scatenando l’inferno in terra con un esercito di non morti. La trama, è bene dirlo, è come se non ci fosse e anche parlare di missioni è quasi esagerato, visto che lo scopo del gioco è passare da un check point all’altro muovendosi tra le vie di Berlino e resistendo alle orde di zombi e scheletri che arrivano all’improvviso dal nulla. Dopotutto si tratta di un’espansione stand-alone del gioco precedente, di cui riprende anche la grafica e la struttura dei menu, e quindi il tutto va considerato come una sorta di grande e corposo DLC. La Kill Cam torna in tutto il suo effetto sanguinolento, le armi sono quelle di Sniper Elite V2 seppur con qualche aggiunta e anche alcuni elementi grafici, come gli interni delle case e certi scorci cittadini, sono stati ripresi dal titolo precedente. Eppure l’atmosfera funziona; la nebbia perenne, i simboli satanici, il rantolio degli zombi e le musiche anni ’80 piene di synth (sembra di ascoltare la soundtrack di un zombi-movie romeriano) incutono una certa tensione, soprattutto se si affronta il gioco in completa solitudine.
Meglio in quattro che da soli
Se infatti Sniper Elite: Nazi Zombie Army è nato come esperienza in co-op a quattro giocatori, nulla vieta di affrontare le orde di morti viventi in singolo. In questo caso però non aspettatevi granché. Passare da un’orda all’altra e da un check point all’altro facendo sempre le stesse cose inizia a stancare già dopo la prima ora di gioco, anche perchè le situazioni si ripetono molto spesso e la varietà di approcci scarseggia. D’altronde affrontare da soli anche Left 4 Dead o altri sparatutto pensati espressamente per il co-op significa godere del gioco a metà. Lo shooter di Rebellion non fà eccezione e se da un lato il livello di difficoltà in singolo farà piacere ai giocatori più hardcore, dall’altro è impossibile non scontrarsi dopo un po’ con l’ostacolo della noia e della ripetitività. Se invece si trovano altri tre giocatori online, Sniper Elite: Nazi Zombie Army esprime tutto il suo valore. Si possono infatti concordare tattiche più complesse e divertenti, magari posizionando due giocatori all’ultimo piano di una casa come fuoco di copertura mentre gli altri due si fanno largo tra gli zombi con fucili a canne mozze o mitragliatrici. Anche la presenza di numerosi esplosivi (granate, mine, dinamite) offre diverse possibilità tattiche e in generale, soprattutto negli ambienti più grandi come piazze e spazi aperti, la diversa dislocazione dei giocatori è un fattore fondamentale per uscire vivi dalle orde.
Zombi in versione cecchino
Scordatevi quindi l’approccio lento, stealth e ragionato di Sniper Elite V2. Qui infatti gli zombi vi attaccheranno a decine e, nonostante siano piuttosto lenti (gli scheletri invece hanno quasi una velocità da corsa), colpirli alla testa con un headshot non è affatto facile vista la loro andatura sbilenca. Ancora più tosti sono gli scheletri e gli altri tipi di morti viventi, ovvero il cecchino che vola da un tetto all’altro, il kamikaze ricoperto di dinamite e uno zombi corpulento e coriaceo armato di mitragliatore. In uno shooter come questo la disponibilità di munizioni diventa presto indispensabile e per fortuna, oltre a saccheggiare i cadaveri degli zombi uccisi (non tutti però), il gioco mette a disposizione delle stanze sicure piene zeppe di armi e munizioni che fungono anche da check point. A Sniper Elite: Nazi Zombie Army rimproveriamo solo alcuni difetti; qualche tipo di nemico in più non avrebbe certo guastato e anche il level-design, pieno zeppo di barriere invalicabili, poteva essere più ampio e meno “chiuso”, soprattutto in senso verticale. C’è anche qualche piccola incongruenza con alcune armi e manca qualsiasi senso di progressione del nostro alter ego, senza quindi livelli di esperienza, upgrade di armi o di abilità (lo scatto in corsa ad esempio è molto breve e si prestava bene a qualche tipo di potenziamento). Nonostante ciò, e considerando anche il prezzo di vendita (10,99 euro su Steam), Sniper Elite: Nazi Zombie Army funziona e diverte, ma se pensate di giocarlo solo in singolo togliete almeno un punto dalla valutazione finale.     

– Bella atmosfera

– Zombi, zombi e ancora zombi

– In co-op è molto divertente

– In singolo diventa presto ripetitivo

– Nessun tipo di progressione

– Level design un po’ limitato

7.5

Quella di Sniper Elite: Nazi Zombie Army è un’esperienza prettamente co-op e con un simile approccio riesce a divertire non poco. L’azione è frenetica, le tattiche cooperative ci sono tutte, l’atmosfera funziona e la Kill Cam, quando si fa un headshot da 200 metri, è sempre un bel vedere. Questo DLC di lusso targato Rebellion pecca solo a livello di completezza e, se giocato in singolo, può stancare molto presto. Per poco più di 10 euro siamo comunque rimasti soddisfatti, contando che ormai troppo spesso con DLC dal prezzo simile di altre e più blasonate serie ci si porta a casa solo qualche mappa multiplayer o poco più.

Voto Recensione di Sniper Elite: Nazi Zombie Army - Recensione


7.5