Recensione

Sly 2: Band of Thieves

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a cura di Knock Out

Risorgendo dall’indifferenza in cui (ingiustamente) era stato confinato il primo Sly Raccoon, questo secondo capitolo del macchiavellico procione e della sua gang di geni del crimine, rappresenta una nuova freccia nella faretra Sony, arciere che dimostra ancora una volta tutta la sua bravura nel poligono dei simil-platform, a conferma dei punteggi positivi messi a segno con i vari Jak e Ratchet & Clank.

Dove eravamo rimastiCon Sly Cooper and the Thievius Raccoonus eravamo giunti ad un definitivo scontro con Clocwerk. La storia di questo secondo episodio ci insegna che al temine di quella lotta il corpo del “pennuto” corazzato venne smantellato e i vari pezzi divisi tra i componenti della banda Klaw ed utilizzati per le loro qualità intrinseche, ora come ingranaggi di macchine al servizio di operazioni illegali, ora per incrementare il prestigio personale.La banda di ladri parte alla volta di una nuova avventura che li vede intenzionati a prendere e distruggere una volta per tutte quello che rappresentò sin da sempre il nemico numero uno della famiglia Cooper.Ancora una volta ad accompagnarci ed allietare le nostre mansioni provvederà l’imperterrita Carmelita Fox.

Uno per tutti, tutti per unoDa un po’ di tempo Sony sembra voler creare sincretismi ludici all’interno di uno stesso prodotto e questo gioco ne è ulteriore esempio. Sly 2 riesce ad armonizzare al suo interno un gameplay vario, eclettico, ricco di spunti, andando ad invadere generi di ogni sorta. Da notare come si è voluto precisare il termine “armonizzare”, perché il gioco non risulta un esperimento mal calibrato di agglomeramento incoerente, ma riesce a fondere in maniera invidiabile le varie categorie.Sly 2 si sviluppa in otto missioni scandite da sotto-quest, in una meccanica di gioco che strizza l’occhio a GTA. In ogni livello avremo un punto d’incontro sempre accessibile, che si rivela la soluzione migliore per dirigere il videogiocatore verso la novità principale del titolo in questione, ovvero la possibilità di impersonare arbitrariamente tutti e tre i personaggi. Mentre nel primo capitolo i componenti secondari erano utilizzati per semplici sezione puzzle (Bentley), oppure per conquistare chiavi in corse clandestine (Murray), ora ci sarà concesso di utilizzarli e far perno sulle loro abilità per procedere di missione in missione. Sly rimarrà il personaggio principale e propedeutico per ogni missione; Murray spesso e volentieri si farà vanto di una forza smisurata, ed è per questo che verrà ampiamente impiegato nelle missioni d’indirizzo maggiormente action; Bentley nella prima avventura è stato la mente al servizio del crimine e pur interpretando anche qui la parte di ideatore e cervellone, molte volte avrà modo di dimostrarsi un’ottima tartaruga operaia, specializzata nell’utilizzo di congegni elettronici (vedi l’elicottero telecomandato) ed esplosivi.I Sucker Punch hanno deciso inoltre di introdurre una barra energetica che va a sostituire il sistema a vite del primo capitolo, soluzione molto apprezzabile per un gioco che costruisce, su fondamenta platform una torre di Babele di generi.Ogni missione sarà introdotta e conclusa da simpatiche animazioni, che ci racconteranno le sottotrame vissute dai nostri eroi. All’inizio di ogni livello dovremo effettuare un’operazione di rito, ovvero scattare delle foto, nel luogo in cui è custodito un pezzo di Clockwerk; fatto ciò torneremo nella base, dove Bentley terrà un briefing e, valutando la situazione, detterà i vari compiti da portare a terminare.Così funziona l’avvicendamento delle varie missioni, in alcune delle quali ci coalizzeremo con un altro personaggio del team, vedi la coppia Bentley e Murray che si aiutano per raggiungere zone normalmente inaccessibili.Chi ha avuto il piacere di giocare al primo episodio si ricorderà delle innumerevoli bottiglie contenenti indizi: anche in questa avventura non mancheranno e quando ne avremo raccolte trenta potremo aprire dei caveau ed apprendere nuove tecniche. Altre tecniche speciali potranno essere acquisite, o meglio comprate, nel server di “Ladronet”, accessibile mediante l’inseparabile portatile di Bentley.E’ noto però che per comprare ci vuole denaro e per avere denaro il gioco ci offre diverse possibilità. Pedinando una guardia potremo rubare dalla sua borsa coi soldi: se la bisaccia è luminosa significa che all’interno vi è qualche oggetto prezioso. Oggetti preziosi potremo trovarne anche durante le nostre esplorazioni; afferrandoli con il tasto cerchio li dovremo portare, senza subire danni, nel covo della banda e qui avremo la facoltà di mettere in rete tutto il bottino che siamo riusciti a ricavare per venderlo. Il modo più semplice e canonico per fare soldi rimane tuttavia l’interazione con l’ambiente che si mostra estremamente mutevole alle nostre percosse.Una volta acquisite delle abilità particolari, sarà possibile usufruirne, assegnandole ai tasti L1, L2 ed R2. Premendo il tasto Select potremo effettuare in ogni momento quest’operazione e cambiare a nostro piacemento le mosse prefissate.

A Cel-Shaded WorldGli esteti del videogioco gradiranno non poco l’attenzione certosina con la quale è stata curata la parte tecnica di questo prodotto. Esemplare la caratterizzazione dei personaggi, dove le fattezze prettamente fisiche diventano un impensabile metro dell’indole dei vari protagonisti: Murray, Sly e Bentley sono la cerniera che unisce un ottimo lavoro di design ed un altrettanto meritorio lavoro squisitamente tecnico che costringe la cara vecchia Ps2 agli straordinari, pur non spingendola oltre soglie già stabilite. Squisiti, poi, i movimenti dei suddetti. Vedere Murray camminare con passi felpati evidenzia quell’ossimoro esilarante per cui si scontrano una grazia infinita ed una rosea pinguedine. Il cervellone Bentley è forse quello che più riesce a manifestare un’eccezionale capacità inventiva e interpretativa dello spirito goliardico, dosando il pad analogico lo si vedrà intraprendere azioni stealth che poco si addicono all’occhialuta testuggine, molto più avvezzo a dimenare freneticamente le esili gambe per sfuggire ad orde di nemici; il suo volto, d’altra parte, a seconda dei movimenti diverrà teatro di spassose espressioni. Infine c’è Sly, il quale mostrerà lo stesso bagaglio di movenze presentate nel primo capitolo, con qualche piccola aggiunta (da tergo e nei pressi del nemico, Sly si acquatterà, chinando il busto, per essere meno visibile nella sua azione furtiva).Le textures che rivestono i personaggi principali sono di pregevole fattura, così come quelle che ricoprono gli ambienti che li circondano, sebbene delle volte si denunci la presenza di mappature al limite del decente. Incertezze che tuttavia non inficiano su un comparto grafico veramente notevole. Provate a raggiungere il punto più alto del livello con Sly, e se riuscirete a non farvi ipnotizzare dalla sinuosità della sua coda, potrete godervi splendidi paesaggi in cui l’orizzonte visivo copre quasi tutto il livello. Rilevante anche il gioco di luci ed ombre, non molto complesso, ma veramente ben fatto, in quanto il contrasto di brillantezza tra zone scure e quelle illuminate darà origine ad un colpo d’occhio pregevole. Un appunto però va fatto riguardo l’incostanza dei grafici nel mantenere sempre alto l’impatto visivo: alcuni livelli, infatti, sono molto meno definiti e più stinti rispetto ad altri.Il sonoro (supportato il Dolby Pro Logic II) si conferma di alto valore. Ritroveremo le voci degli stessi doppiatori del primo capitolo, i dialoghi sono ben fatti anche se a volte minimamente coperti dal volume degli effetti di sottofondo. Le musiche che ci accompagneranno nella nostra avventura sono estremamente indovinate e coinvolgenti: quando ci appresteremo a derubare qualche guardia la melodia vigente lascerà spazio a brevi e ripetute note in climax ascendente, come se i nostri stessi piedi andassero a pizzicare direttamente le corde di un organetto. Inutile dire che il risultato è di sicuro effetto.Come ultima prova della bellezza del reparto audio vogliamo ricordare la dolcezza della melodia tutta parigina del primo livello, del ritmo incalzante dei suoni e dei rumori nel tempio di Rajan e l’indimenticabile tango che il nostro ladro vorrà intrattenere con la bella Carmelita Fox, una lauda al modo di coronare audio, video e ilarità.

– Tecnicamente valido

– Gameplay ricco di spunti interessanti

– Più che buona la storyline

– Qualche problema d’audio nei dialoghi

– A volte le istruzioni videofoniche lo rendono eccessivamente lineare

8.8

Sly 2 non è un gioco originale, va detto, ma nonostante questo risulta estremamente piacevole. A fronte di un’eccellente comparto tecnico, il gioco fa sfoggio di un gameplay terribilmente vario, che riesce ad ammaliare il giocatore sin dal primo incarico. Se a questo aggiungete una longevità di tutto rispetto che si attesta intorno alle venti ore per i meno scrupolosi, ed un’ilarità di fondo che riecheggia nei vari dialoghi e filmati, ecco che otteniamo la formula di un eccellente pseudo-platform.

Che la possibilità di guidare un ippopotamo, un procione ed una tartaruga arrivasse ad entusiasmarci così tanto non era previsto, neanche pensando a quell’ottimo prodotto che è stato il prequel.

Sly 2 è un gioco bello, vario, divertente ma è strettamente figlio del suo tempo, non riesce a rompere le convenzioni comuni, ripropone tutto ottimamente ma il “tutto” è in ogni modo una rivisitazione, seppur eccellente, di giochi che già hanno sposato la stessa filosofia di sintesi.

Ergo, pur sblianciandoci con parole come capolavoro (ma i capolavori sono altri) et similia rimarremmo comunque nella consapevolezza che Sly è l’esempio riuscito (magari il migliore) di come si facciano convergere simultaneamente e vittoriosamente più branchie di gioco, ma resta pur sempre solo UNO tra i tanti esempi.

Voto Recensione di Sly 2: Band of Thieves - Recensione


8.8