Recensione

Skies of Arcadia

Avatar

a cura di Maxnikk

Finalmente anche gli utenti Dreamcast possono avere tra le mani un vero e proprio kolossal videoludico che non solo non farà loro rimpiangere titoli come i vari Final Fantasy o Legend of Dragoon, ma addirittura ridisegnerà completamente lo standard dei giochi di ruolo. Non esiste aggettivo in grado di restituire quella sensazione di grandezza e di imponenza che il titolo della Overworks è in grado di regalarci. Ogni aspetto del gioco è stato curato in maniera maniacale e con un’attenzione al particolare quasi ineccepibile. Anche i difetti, se ci sono, scompaiono come neve al sole di fronte a tanta magnificenza e, comunque, contribuiscono paradossalmente alla bellezza dell’insieme, come le ombre all’interno di un quadro. Diversi sono gli aspetti su cui dobbiamo fermare la nostra attenzione.Innanzitutto la trama: ricca, avvincente ed ambientata in un universo davvero originale nel quale la popolazione vive su grandi isole che fluttuano nell’aria e dove gli spostamenti da un luogo all’altro avvengono per mezzo di imponenti navi volanti che, come carburante, utilizzano i frammenti delle diverse lune che circondano il pianeta (tali navi mi ricordano molto da vicino l’Arcadia di Capitan Harlock: sarà un caso che il gioco si chiami Skies of Arcadia?)Il potere è nelle mani dell’Impero di Valua il quale, grazie alla sua imponente flotta di navi da guerra, ha acquisito praticamente il controllo totale di ogni rotta di navigazione.Solo due voci osano levarsi contro l’arroganza dell’Impero, quelle dei temuti pirati dell’aria che, a loro volta, si dividono in Black Rogues e Black Pirates: i primi, novelli Robin Hood dei cieli, assaltano per scelta solo i convogli militari al fine di aiutare, con il bottino, le persone meno fortunate, mentre i secondi non disdegnano di attaccare anche navi civili.La storia vede l’intrecciarsi dei destini di vari personaggi, appartenenti all’una o all’altra fazione: abbiamo il perfido Alfonso, ammiraglio imperiale, l’enigmatica Fina, ultima discendente della civiltà della Luna d’Argento, Vyse ed Aika, membri dei Black Rogues e tutta una serie di personaggi minori che comunque rivelano sempre un’ottima caratterizzazione ed una solida personalità. Nessuno è superfluo, perché ognuno ha il suo ruolo e la sua importanza specifici, le sue caratteristiche peculiari ed il suo posto indispensabile all’interno del complesso meccanismo di Skies Of Arcadia. Il cast si dimostra quindi perfettamente all’altezza ed è senza dubbio uno dei più grossi punti di forza del gioco.La vera anima di ogni Rpg che si rispetti è, come al solito, rappresentata dal sistema di combattimento dal momento che, come è facilmente intuibile, gli scontri costituiscono uno dei momenti più appassionanti e coinvolgenti dell’intero gioco. La Overworks ha voluto introdurre un’importante distinzione tra due fondamentali tipi di combattimenti in maniera tale da rendere il tutto più vario ed originale: uno che potremo definire classico e che vede i protagonisti scontrarsi a colpi di armi, tecniche e magie in diversi campi di battaglia e uno, invece, di impronta più strategica che contempla epiche e cinematografiche battaglie tra le navi da guerra.A differenza di Phantasy Star Online dove tutto avviene in tempo reale e di Grandia II, dove è stato utilizzato un sistema di combattimento misto turni – real-time, Skies of Arcadia propone incontri casuali e scontri a turni dove il nostro party dovrà affrontare una variegata compagine di mostri e nemici.Devo sinceramente dire che prediligo la soluzione scelta dai programmatori della Game Arts per Grandia II in quanto permette di evitare, quando lo si vuole, gli scontri con il nemico. In effetti gli scontri casuali alla lunga possono diventare un po’ noiosi e rappresentare un fastidioso rallentamento nello svolgersi della vicenda. Ciò comunque non toglie nulla allo splendore globale di Skies of ArcadiaAll’inizio di ogni turno il giocatore dovrà selezionare l’azione decisa per ogni personaggio (come al solito la possibile scelta è tra scappare, mettersi in guardia, utilizzare un determinato oggetto, una mossa speciale, ricorrere alla magia o alle armi) cercando, per quanto possibile, di anticipare allo stesso tempo le mosse del nemico. Come sempre al canonico utilizzo di armi si accompagna la possibilità di ricorrere alle magie che possono essere eseguite spendendo un solo magic point, indipendentemente dalla loro potenza, ma tenendo un occhio di riguardo al valore indicato dalla barra di stamina che è comune a tutto il gruppo. Ovviamente, per lanciare magie più devastanti, il nostro personaggio dovrà prima salire livello. Ricordiamo inoltre che alcune magie hanno, tra le loro caratteristiche, quelle di interessare una determinata area, più o meno vasta: sarà quindi opportuno prestare sempre attenzione alla posizione dei nostri avversari.Le tecniche, invece, per essere apprese non richiedono magic points, ma degli oggetti particolari denominati Moonberry che postremo recuperare nei vari scrigni che avremo modo di scoprire nei dungeon fin dalle prime battute del gioco.E’ opportuno sottolineare come i combattimenti contemplino un’attenta pianificazione dal momento che le armi, costruite con le pietre delle lune che circondano il pianeta, avranno caratteristiche ed effetti diversi a seconda del colore della luna a cui le abbineremo. Per intenderci, un’arma associata alla pietra della luna rossa avrà i poteri del fuoco, mentre un’arma associata alla pietra della luna gialla avrà i poteri della luce. Ovviamente ciascuna di queste produrrà risultati differenti sui nemici e solo l’esperienza potrà dirci quale arma utilizzare ed in quale caso particolare. Analogo discorso per le magie che saranno di 6 tipi diversi a seconda del colore assegnato alle armi stesse.Le battaglie tra navi volanti sono maggiormente caratterizzate, come anticipato, da un’impostazione più spiccatamente strategica. Ad ogni membro del party dovremo affidare una ben precisa operazione (utilizzare determinati oggetti, cannoni, missili o magie) in maniera tale da garantirci il migliore equilibrio tra potenza d’attacco e necessità di limitare i danni con una difesa oculata. Questa può essere eletta sicuramente come la parte più spettacolare del gioco, perché ricca di soluzioni grafiche davvero cinematografiche e di impatto.In effetti la dettaglio grafico che caratterizza il mondo interamente poligonale di Skies Of Arcadia si attesta su livelli elevatissimi. Le texture superano in bellezza quelle di Phantasy Star Online (e non è poco…) e l’orizzonte manifesta un’estensione davvero notevole. Certe volte sarà veramente difficile staccare lo sguardo dai maestosi paesaggiLa cosa incredibile è che, nonostante questa vera e propria orgia grafica, non si riscontra effetto nebbia per celare eventuali difetti, ne tantomeno fastidiosi fenomeni di pop up o bad clipping.Ogni ambiente, ogni costruzione strappa più di un applauso e manifesta una sensazione di imponenza che non può non lasciarci a bocca aperta. Forse solo i due mitici episodi di Zelda per N64 sono in grado di rivaleggiare ad armi pari per quanto concerne il fascino che il gioco riesce a trasmettere al giocatore.Che dire poi dei personaggi? Anch’essi sono ben curati ed animati. In particolare sottolineiamo le ottime animazioni facciali che riescono quasi a dare vita ai pixel a differenza di altri titoli simili (vedi Grandia II) dove non sono state implementate.Anche il sonoro è ottimo tant’è che possiamo affermare tranquillamente che Skies of Arcadia non è soltanto un titolo da giocare e vedere, ma anche un titolo da ascoltare. Fin dai primi minuti di gioco le nostre orecchie saranno accarezzate da musiche soavi e d’atmosfera che ci condurranno magicamente nel vivo della vicenda.Ogni luogo, ogni ambientazione reca come un impronta sonora che lo contraddistingue e lo differenzia dagli altri, quasi fosse un marchio di fabbrica.Come è facilmente intuibile dalla complessità e dalla profondità dell’intreccio perfino la longevità del titolo è di tutto rispetto, con una media di circa 80 ore necessarie per completare i 2 Gd-Rom di gioco. Teniamo inoltre presente che la trama principale è arricchita da tutta una serie di elementi secondari quali la possibilità di effettuare scoperte geografiche e quella di organizzare una propria nave con la conseguente ricerca di una ciurma in grado di condurla che non mancheranno di offrire interessanti diversivi al plot principale.Ciliegina sulla torta la presenza di un minigioco scaricabile sulla Visual Memory Unit chiamato Pinta’s Quest.

Bello da vedere, ascoltare e giocare

Prima o poi finisce …

9.2

Skies Of Arcadia è il gioco che, finalmente, permette agli utenti Dreamcast di non rimpiangere più i kolossal videoludici di Square, Final Fantasy VII in testa. Forte di una realizzazione tecnica ai limiti della perfezione, basato di una trama ricca ed articolata nonché su personaggi carismatici e dotati di una grandissima personalità, il titolo della Overworks può, di diritto, ambire alla palma di miglior gioco di ruolo attualmente disponibile per console. Peccato che la Sega non abbia saputo produrre un capolavoro del genere nel primo anno di vita del Dreamcast in quanto, ne siamo certi, un titolo di questo spessore avrebbe influito in maniera decisamente positiva sulle vendite della console.

Voto Recensione di Skies of Arcadia - Recensione


9.2