Recensione

Sin Episodes: Emergence

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a cura di Antonello Buzzi

Senior Staff Writer

L’originale Sin era un buon sparatutto uscito nell’ormai lontano 1998, anno in cui purtroppo (o fortunatamente) debuttò anche il primo Half Life, che fece man bassa di premi, tra i quali “gioco dell’anno”. Certo, Sin anche con tutti i meriti che aveva, non poteva competere con il masterpiece Valve, per alcuni difetti, tra i quali possiamo annoverare i numerosi bug. A otto anni di distanza, ecco approdare su PC, il sequel di tale titolo, tra l’altro diffuso tramite la piattaforma Steam di Valve (ma disponibile tranquillamente anche nei comuni negozi) e facente uso del motore grafico di Half Life 2, il celebre Source. Andiamo quindi a vedere cosa sono riusciti a combinare i ragazzi di Ritual Entertainment per il ritorno di Sin sui nostri monitor.

Il solito fustacchione contro i malvagiIn Sin Episodes: Emergence vestirete nuovamente i panni del colonnello John R. Blade, un ufficiale di polizia che cerca di eliminare il crimine dalla città futuristica di Freeport City. All’inizio del gioco vi ritroverete legati ad un tavolo, in compagnia della conturbante scienziata Elexis Sinclaire e di uno dei suoi alleati, Radek, componenti della società Sintek. Mentre siete immobilizzati vi inietteranno una misteriosa sostanza, ma fortunatamente poco dopo irrompe nella stanza Jessica, una ragazza che fa parte della vostra squadra, per liberarvi e portarvi in salvo. Insieme dovrete inseguire Radek e scoprire quello che sta succedendo.

Inseguimenti e sparatorie a Freeport CitySin Episode: Emergence è un classico sparatutto in prima persona, tutta l’avventura sarà visualizzata tramite gli occhi di Blade, in modo del tutto simile all’eroe di Half Life, Gordon Freeman, anche in questo caso il protagonista sarà completamente muto, in modo da farvi immedesimare maggiormente nel ruolo. Il gameplay ricalca i canoni del genere, quindi vi ritroverete ad attraversare un certo numero di scenari di gioco devastando tutto quello che di ostile di verrà incontro. A questo punto possiamo già evidenziare uno dei maggiori difetti del titolo: la scarsità di armi. Infatti a nostra disposizione avremo solo una pistola (ma molto potente, ricordate l’efficacia di quella presente del primo Halo?), un fucile e una mitragliatrice, oltre alle granate. Ognuna di esse ha due modalità di fuoco diverse, attivabili tramite la pressione del pulsante destro o sinistro del mouse. Questa scarsa varietà, purtroppo, è presente anche per quello che riguarda i nemici, i quali, soprattutto inizialmente, sono tutti uguali tra loro e alla lunga questo potrà annoiarvi. Anche la storia segue i cliché del genere e non offre nulla di veramente appassionante che vi porti ad attendere con trepidazione cosa succederà successivamente ai nostri eroi. Durante la nostra avventura ci troveremo anche a risolvere qualche semplicissimo enigma, per spezzare per qualche secondo il ritmo incessante di gioco.Da questo quadro generale possiamo affermare che i ragazzi della Ritual hanno puntato proprio al ribasso per questo titolo, questo è un vero peccato in quanto essendo il primo di una serie doveva essere sviluppato con maggiore cura per invogliare l’acquisto dei successivi capitoli.

Aspetto TecnicoSin Episode: Emergence, sfruttando l’engine di Half Life 2, il Source ne condivide le richieste per far girare il titolo sul proprio PC. Quindi più o meno le performance che potrete aspettarvi sono le stesse che avete ottenuto in precedenza con il titolo Valve. Va detto però che i ragazzi di Ritual Entertainment avrebbero potuto offrire molto di più, soprattutto dopo aver visto quello che sono riusciti a fare gli Arkane Studios con Dark Messiah of Might & Magic e la stessa Valve con Half Life 2: Episode 1 e la mappa aggiuntiva Half Life 2: Lost Coast. Tuttavia il risultato ottenuto non è per nulla disprezzabile, sia gli ambienti di gioco che i personaggi sono stati realizzati con un buon numero di poligoni e ricoperti da texture ben fatte, peccato che la fisica non sia stata utilizzata maggiormente come il già citato Half Life 2. Va precisato che anche in questo caso, il titolo soffre di uno dei problemi classici di HL2: lo “stuttering”, cioè una serie di scatti dovuti al caricamento dei file audio. Nel caso questo effetto vi dia un po’ di fastidio, vi consiglio di diminuire la qualità dell’audio.Anche sul fronte sonoro il lavoro svolto è di buona fattura, con una soundtrack composta da brani che, fatti partire al momento giusto, forniscono un accompagnamento adeguato alle nostre scorribande, mentre gli effetti sonori si mantengono nulla norma. Il doppiaggio è completamente in inglese, sottotitolato in italiano.A causa della struttura “episodica” era lecito aspettarsi una longevità non proprio esaltante, e così è stato! Non impiegherete più di cinque-sei ore per terminare questo capitolo, lasciandovi in attesa del prossimo per continuare la storia. La mancanza di una modalità multiplayer non fa che aggravare questo difetto, anche se la possibilità di settare più livelli di difficoltà fornisce almeno un certo grado di rigiocabilità.

HARDWARE

Requisiti minimi:· Processore a 1.2 GHz · 256MB RAM· Scheda grafica DirectX 7· Windows 2000/XP/ME/98· Mouse· Tastiera· Connessione Internet

Requisiti raccomandati· Processore a 2.4 GHz· 512MB RAM· Scheda Grafica Direct X 9· Windows 2000/XP/ME/98· Mouse· Tastiera· Connessione Internet

MULTIPLAYER

Assente

– Prezzo molto basso

– Buon comparto audio/video

– Gameplay semplice ed immediato

– Longevità ridotta

– Poche armi

– Nessuna modalità multiplayer

7.0

Sin Episodes: Emergence è uno sparatutto “vecchia maniera” ben fatto, ma non privo di difetti, alcuni legati alla natura “episodica” del titolo. Dato il suo prezzo d’acquisto molto basso (20 euro), lo consiglio a tutti i fan del vecchio Sin ma anche a chi vuole divertirsi con un FPS senza troppi fronzoli per qualche ora.

Voto Recensione di Sin Episodes: Emergence - Recensione


7