Anteprima

Sim City Societies

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a cura di Mugo

La serie di strategia gestionale di Sim City è una delle più famose al mondo, con molti appassionati, ma anche molti detrattori. Secondo questi ultimi i titoli della serie sono andati complicandosi con gli anni, rimanendo giocabili solo per una ristretta cerchia di amministratori provetti. Forse dopo avere raccolto un po’ di questi commenti alla Tilted Mill Entertaiment hanno deciso che il loro prossimo capitolo sarà più semplice, o meglio, più scalabile a seconda delle capacità del giocatore. E’ quindi con interesse che ci siamo recati alla sede Electronic Arts a Milano per vedere un’anteprima di Sim City Societies, eccovene il resoconto.

Stato oppressore o fiorellini per strada?Per rimarcare la differenza con i precedenti capitoli la prima caratteristica che ci è stata mostrata è la divisione presente nella barra del menù: a sinistra vicino alla mappa abbiamo i pulsanti standard delle varie costruzioni, mentre a destra abbiamo dei pulsanti con segnate le varie caratteristiche su cui possiamo scegliere di puntare. Mi spiego meglio: avremo sei principali attributi da tenere d’occhio durante lo sviluppo della città (conoscenza, salute, industria, spiritualità, obbedienza e creatività), ma non dovremo per forza svilupparli tutti. Potremo infatti creare a seconda della nostra indole delle città focalizzate per esempio solo su due di questi, con le ovvie conseguenze di gameplay e di aspetto delle metropoli. Scegliendo per esempio obbedienza ed industria daremo vita ad una città focalizzata sulla produzione economica nella quale i cittadini sono controllati da diverse polizie segrete, con un richiamo al Grande Fratello di 1984 di Orwell. Queste polizie per esempio elimineranno ogni possibile distrazione dal lavoro, oppure sequestreranno i Sim meno felici (ed anche quelli più felici) per uniformarli tutti ad un livello medio di produttività, insomma, uno stato di polizia in tutto e per tutto. Anche l’aspetto estetico di strade ed edifici ne risentirà: le costruzioni saranno super tecnologiche, mentre le strade risentiranno dell’oppressione rivelandosi poco curate e sporche. Inoltre su tutta la città aleggerà un’atmosfera tetra a rispecchiare il clima di uniformazione tra i sims.In pieno contrasto potremo, anche solo cambiando un valore, creare un centro abitato completamente diverso. Pensiamo alla possibilità di sostituire l’industria con la creatività, pur mantenendo alto il livello di obbedienza la nostra cittadina sarà caratterizzata da un clima felice, e la polizia seppur presente si limiterà a “servire e proteggere” invece di spiare i cittadini, garantendo un alto livello di sicurezza. Anche in questo caso l’aspetto della città cambierà, con strade ciottolate, architetture europee e tramonti da favola.Abbiamo parlato di come risulterebbe una città utilizzando solo due parametri, ma niente ci vieta di usarli tutti e sei (per dare vita ad una megalopoli con molte zone diverse) oppure di non usarne nessuno, e creare la città semplicemente seguendo l’istinto.La varietà di gameplay è quindi assicurata, ed anche la scalabilità del livello di difficoltà, ognuno potrà scegliere la sua maniera di giocare, ed automaticamente il gioco riconoscerà i vari approcci e modificherà le sue opzioni assecondandoli (per esempio consigliandoci più edifici spirituali nel caso noi avessimo intrapreso inconsciamente quella direzione).Dal punto di vista visivo le differenze tra le città sono evidenti e ben fatte, basta un colpo d’occhio per capire su quali valori si ha puntato ed anche le musiche seguono questo processo di differenziazione. Purtroppo però dobbiamo segnalare dei vistosissimi rallentamenti nel frame-rate, soprattutto quando ci si sposta rapidamente sulla città o quando avvengono i famosi disastri. Per il resto i modelli di case e persone sono ben fatti, anche se certo la pretesa non è quella di delineare un nuovo standard per gli strategici.

Sim City: Societies potrebbe riuscire nell’intendo di rendere appetibile anche ad un pubblico meno esperto l’esperienza di diventare sindaci di una città tutta nostra. Il gameplay è stato sviluppato bene, ed anche il fan di vecchia data potrà trovare di che divertirsi. Peccato per la poca cura di alcuni aspetti grafici, non sappiamo se il tempo da qui all’uscita (novembre 2007) possa essere utile per migliorare i difetti riscontrati durante la presentazione del gioco.