Recensione

Silent Line: Armored Core

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a cura di Onilink

Eccoci a presentarvi un nuovo titolo sui mitici robots, mech per i cultori del genere, edito da From Software per la console Sony. Su Armored Core c’è poco da dire visto che si tratta senza dubbio di una delle serie dedicata a questo genere più conosciuta e prolifica (ovviamente senza considerare quelle dedicate ai mitici robots giapponesi come Gundam, Goldrake ecc. ecc.). La serie nasce per la console grigia di casa Sony nel lontano ’97 e da lì fino al 2000 vide nascere due seguiti sullo stesso 32-bit (AC: Project Phantasma ed AC: Masters of Arena) che ebbero un discreto successo formando lo “zoccolo duro” dei fan. LA vera manna dal cielo però per gli appassionati arriva solo su Playstation 2 dove sono stati pubblicati finora 4 titoli della serie: AC2, AC2: Another Age, AC3 ed il titolo ora recensito, Silent Line Armored Core.

Diciamo sin da subito che anche questo Silent Line continua la “sindrome del data disk” che affligge tutti i prodotti di questa serie: ogni seguito promette più armi, più missioni,”più” di tutto insomma…mentre la storia prende piede alla fine di AC3: in un futuro alla Terminator, dove corporazioni avversarie si battono per il controllo del territorio, andremo ad impersonare un pilota di una compagnia mercenaria, i Raven, per salvare la pellaccia.

Lanciatemi i Componenti…Inserendo il dvd di Silent Line nella Ps2 assisteremo ad un bel filmato in Computer Grafica, realizzato ottimamente e con estrema cura, dopodichè verrà visualizzato il menù principale dal quale potemmo iniziare la nostra avventura.Tra le varie opzioni che visualizzeremo quella che ci prenderà più tempo e che ci catturerà maggiormente sarà senza dubbio la “Garage”, dove potremo personalizzare il nostro metch, scegliendo torace, testa, braccia e gambe (compreso il colore e lo stemma), ognuna delle quali ha le proprie caratteristiche uniche (ed il proprio costo, da onorare con il denaro ricevuto al termine delle varie missioni).Dopo aver montato il proprio robottone, ci si può allenare nella sezione addestramento, dove si può optare per il combattimento ravvicinato oppure per quello a distanza, lanciando missili e sparando su obiettivi lontani.Dopo aver raggiunto l’estrema destro della curva d’apprendimento posta dai programmatori per capire quando sarà arrivato il momento di buttarci nella mischia (e non poco tempo ci vorrà), potremo scegliere la modalità campagna, che proporrà varie missioni (come al solito attingeranno a piene mani dai canoni tipici di questi titoli) che andranno a comporre la storia di questo nuovo AC.I comandi sfruttano entrambe le levette analogiche per il movimento, c’è poi data la possibilità di scegliere quale braccio usare per l’attacco in base al pulsante premuto, il metch può saltare ed anche librarsi in volo.I nemici purtroppo oltre ad essere del tutto anonimi non danno tregua al giocatore continuando a braccarlo ad oltranza, la tattica kamikaze (quella per intenderci che vi spingerà ad attaccare tutti frontalmente incuranti della vostra energia) di conseguenza è alquanto controproducente in questo gioco, che premia lo stile “spara e fuggi”.Unica pecca a livello di gameplay di questo titolo, a parte l’elevata difficoltà di movimento delle prime partite, riguarda il Lock-on: spesso e volentieri, mentre si sta bersagliando un robot il mirino va a selezionare il nemico più lontano invece che quello situato nella vostre vicinanze, andando addirittura a lockarre un nemico in un’altra stanza rispetto la vostra, magari nascosto dietro ad un muro.

Una Spolverata ed è come Nuovo…Per quanto riguarda la questione grafica, c’è poco da dire, vale ancora il discorso del “più”: più poligoni, texture più dettagliate, grafica più bella… però sostanzialmente la stessa dei titoli precedenti, con i pregi ed i difetti del caso (perchè gli ambienti son cosi’ spogli?).Da segnalare invece che se i fondali sono sostanzialmente brutti e molto ripetitivi i mech sono caratterizzati da una cura maniacale. I robots sono dettagliati ed ottimamente animati, dando la sensazione di essere veramente dei bestioni di metallo mentre si muovono. Il sonoro è identico ai capitoli passati, anche se sinceramente non ce la sentiamo di biasimare i programmatori visto che come si può pretendere che un’arma cambia il suono che produce da un capitolo all’altro? C’è da dire però che le musiche sono pessime, anonime e poco stimolanti ed adatte all’azione di gioco.

– Prezzo Budget

– Il fan della serie non rimarrà deluso

– Alto tasso di personalizzazione del metch

– Difficoltà nei comandi

– Qualche lacuna nel lock-on

– E’ l’ennesimo upgrade

7.0

Silent Line: Armored Core dimostra di essere un buon simulatore di metch, tuttavia, a causa della difficoltà d’apprensione dei comandi rischia di essere snobbato dai più mentre solo chi avrà la pazienza di spenderci un pò di tempo riuscirà ad apprezzarlo a pieno. Oltre alla grafica degli scenari troppo scarna, la telecamera con il sistema di lock-on non eccezionali ed una colonna sonora non all’altezza il titolo riesce ad emergere grazie al prezzo budget a cui viene venduto e che attirerà i fan del genere. Per tutti gli altri è consigliabili un titolo più “leggero”.

Voto Recensione di Silent Line: Armored Core - Recensione


7