Recensione

Showdown - Legends of Wrestling

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a cura di Fabfab

Showdown- Legends of Wrestling è il terzo episodio di una non certo indimenticabile serie dedicata da Acclaim alle leggende anni ’70 ed ’80 della lotta made in Usa: che sia finalmente la volta buona? Ehm, mi sa di no…

Best of the 70/80Veniamo subito al punto di forza principale (o forse dovrei dire l’unico) del titolo Acclaim, vale a dire il suo enorme e completissimo database! Bisogna riconoscere che non ricordo altri titoli così completi sotto questo punto di vista, decine e decine di wrestler direttamente dagli anni ’70 e (soprattutto) ’80, tutti immediatamente selezionabili: veri e propri miti come Andrè the Giant, Ultimate Warrior, Jake “The Snake” Roberts, Ted “Million Dollar Man” DiBiase, Bret “Hitman” Hart, British Bulldog, Sting, “Macho Man” Randy Savage, Mr. Fuji, “Rowdy” Roddy Piper, l’immarcescibile Hulk Hogan, giusto per citarne alcuni, al cui cospetto la maggior parte delle superstars odierne scompare.Per ogni personaggio è selezionabile più di un look, in modo da coprire l’arco della carriera del wrestler o quasi, e per molti di loro sono stati ripescati dal passato la musica d’ingresso, le pose e gli atteggiamenti e alcune mosse caratteristiche: peccato che, però, la cosa non valga per la maggior parte dei lottatori, specie quelli meno noti o di secondo piano, ed anche le mosse speciali sono state in gran parte riciclate per più wrestler. Inoltre non sono state implementate le differenze di categoria, di peso e di forza tra i vari contendenti e fa una certa impressione vedere un peso piuma come Koko B. Ware sollevare sopra la testa giganti come King Kong Bundy: se la cosa è apprezzabile perchè permette di organizzare match altrimenti improbabili, avrebbero però dovuto tener conto della cosa almeno nella modalità carriera…

La legge del ringI controlli sono abbastanza canonici: la X è deputata agli attacchi, Cerchio e Triangolo alle prese, il Quadrato serve per parare i colpi ed eseguire le contromosse, R1 per la corsa, L1 per salire sulle corde e R2 per eseguire scorrettezze (afferrare oggetti, richiamare altri wrestler…). La combinazione dei tasti d’attacco con lo stick analogico dà vita ad animazioni differenti a seconda della direzione premuta. Peccato che le mosse a disposizione siano veramente poche e già dopo i primi incontri sarà impossibile non notare come i vari wrestler eseguano sempre gli stessi attacchi, gli stessi movimenti.Il vero problema è dato tuttavia dal ritardo con cui i comandi rispondono alle vostre sollecitazioni: tra la pressione del tasto e la relativa mossa passa veramente un’infinità di tempo, durante il quale l’avversario potrebbe già non essere più in posizione (non che la cosa sia necessariamente un problema, ma dei casi di teletrasporto mi occuperò dopo). In conseguenza di ciò i match sono incredibilmente lenti nel loro svolgimento e resi ancora più insipidi dalla scarsezza e ripetitività delle coreografie.Su schermo, oltre alla barra di energia del combattente, ce n’è una seconda dedicata al cosiddetto Momentum, vale a dire il favore guadagnato presso il pubblico: meglio combatterete, più questa barra si riempirà, con relativi vantaggi in termini di combattimento e, una volta che è piena, potrete utilizzare la mossa finale del personaggio. Peccato che per guadagnare il favore del pubblico non è che sia necessario fare nulla di spettacolare, basta semplicemente riempire di botte il proprio avversario!Per uscire dagli schienamenti occorre premere furiosamente il Quadrato per svuotare in tempo una barra che compare ad hoc e lo stesso quando il vostro personaggio rimane stordito da un qualche colpo ed in balia dell’avversario sul ring.L’IA degli avversari è piuttosto deludente, durante i match non fanno altro che avvicinarsi in linea retta a voi per picchiarvi, senza elaborare strategie differenti, senza contare che, se atterrati, si rialzano sempre con una prontezza di riflessi che ha dell’irreale, non permettendovi attacchi o prese a terra fino a quando non riuscirete a stordirli. Lo stesso limite lo si avverte anche nei match più “complessi”: nei tag match, ad esempio, non c’è verso che il vostro compagno vi venga a dare una mano in caso di schienamento!

Dove combatto stasera?Le modalità messe a disposizione dal gioco sono Quick Play e Match Play, per disputare velocemente un qualsiasi tipo di incontro (bene o male sono presenti tutte le modalità più famose, incontro normale, Tag Team, VS. a 3, 4 o 8 uomini, Battle Royal, Cage Match, Ladder Match e Table Match), contro la cpu oppure uno o più amici.La modalità principale è la Showdown Challenge, una ridicola simulazione di carriera che dura la miseria di 16 match, cinque per ogni decennio (’70, ’80 e ’90) più uno scontro finale con Hulk Hogan per diventare la nuova leggenda. La storia che ci accompagna per tutti gli incontri è piuttosto squallida e, quel che è peggio, narrata attraverso una schermata statica d’intermezzo (sempre la stessa, cambia solo il volto dello sfidante). Insomma, una vera delusione per quella che dovrebbe rappresentare il cuore del gioco e invece finisce con l’esserne una summa di tutti i difetti.Resta da accennare al discreto editor, che permette di dare vita al proprio wrestler (maschio o femmina) creandolo da zero o modificandone uno già esistente.

Wrestling e poteri PSIIl comparto tecnico del titolo Acclaim è tra i più scandalosi visti negli ultimi tempi: a bocce ferme l’impatto non è male, i lottatori sono realizzati con tratto caricaturale ma sono immediatamente riconoscibili e fedeli alla loro controparte reale. Ma appena si comincia a combattere, prende il via un vero e proprio show del paranormale: i movimenti sono innaturalmente lenti, e questo si è già detto, ma il vero dramma lo vive il sistema di rilevamento delle collisioni! Spesso e volentieri si colpiscono avversari non di fronte a noi, oppure si mancano pur essendo di fronte a noi (non c’entra la schivata, naturalmente). A volte, poi, si assiste a fenomeni di viaggio nel tempo (cominciate a dare un pugno e l’animazione successiva vi troverete con l’avversario già a terra), di teletrasporto o di veri e propri fenomeni psi, tipo quando comincerete una presa nei confronti di un avversario che si trova dall’altra parte del ring ma che, naturalmente, la subisce lo stesso. Il massimo della comicità l’ho raggiunta vincendo incontri per schienamento contro avversari che si erano rialzati e giravano allegramente per il ring, mentre il mio lottatore schienava l’aria e l’arbitro gli dava corda!Questi macroscopici problemi fanno passare in secondo piano tutto il resto, come la fedele riproduzione di arene storiche come il Madison Square Garden e il Cow Palace e le buone animazioni di ingresso (ma, come detto, non tutte sono state ricostruite).L’audio non è nulla di particolare: durante gli incontri, al vociare degli spettatori si sovrappongono i pochi e ripetitivi commenti di Tony Schiovane, Bobby “The Brain” Heenan e Larry Zbysko, nient’altro.La longevità è ridicola, la breve modalità principale si finisce in un paio d’ore anche alzando il livello di difficoltà ed i problemi del gioco spingono ad abbandonarlo entro breve, non riuscendo a divertire nemmeno se affrontato con gli amici!

– Decine di vecchie glorie del wrestling

– Giocabilità mediocre

– Comparto tecnico afflitto da bug incredibili

– Troppo facile, troppo breve

5.0

Showdown – Legends of Wrestling non solo perde nettamente il confronto con l’attuale punto di riferimento del settore, quel “Smackdown – Here comes the pain” che ha frantumato ogni record di vendita, ma si presenta come uno dei peggiori giochi di wrestling in circolazione: lento e macchinoso, poco divertente ma, soprattutto, afflitto da paurosi bug che ne minerebbero la giocabilità, non fosse che gli incontri sono così facili che perdere diventa praticamente impossibile.

L’unico suo punto a favore è l’enorme quantità di vecchie glorie selezionabili: impossibile non versare qualche lacrimuccia di fronte ad alcuni dei miti della nostra infanzia, ma anche l’effetto nostalgia viene ben presto sopraffatto dalla delusione scaturente da un prodotto che, a conti fatti, si risolve in una vera e propria presa in giro per l’utente…

Voto Recensione di Showdown - Legends of Wrestling - Recensione


5